NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Dopo vari tentativi a vuoto capii che non c’era nessuno in casa e pensai che avrei atteso mia nonna
lì davanti alla sua porta, tanto prima o poi sarebbe dovuta tornare, invece di mettermi a piangere e
strillare nella speranza di ottenere aiuto da qualcuno!
Mi sedetti su uno scalino che ricordo era molto freddo, direi ghiacciato, ed attesi con rinnovata
fiducia, ascoltando di tanto in tanto i rumori e le voci piuttosto lontane, e per questo particolarmente
suggestive, che provenivano dalle case abitate degli altri piani. Quelle voci umane e vagamente
familiari interrompevano il silenzio regnante sul pianerottolo e reso ancor più glaciale dal marmo
freddo del gradino su cui ero seduto, e mi riportavano, dopo tante ore di eroica ma desolante
solitudine, ad una piacevolissima sensazione di normalità. Mi sembravano come un miraggio, ma
erano comunque troppo estranee per rappresentare la mia salvezza.
Ad un certo punto mi assalì la paura perché vidi che stava giungendo la sera, infatti il buio già
ricopriva parzialmente i gradini delle scale su cui ero seduto; avevo freddo ed avvertii la necessità
di piangere perché quel viaggio eroico si stava trasformando in un dramma, quando all’improvviso
la porta affianco a quella di mia nonna si aprì e vidi una donna anziana con i capelli bianchi che mi
chiese: “bambino chi cerchi? Con chi sei?”, ed io rinfrancato ma vergognato per il maldestro e
pericoloso viaggio, ormai miseramente fallito, risposi che cercavo mia nonna e che ero venuto tutto
solo da casa mia!
Allora l’anziana signora rispose che mia nonna non c’era, era andata a sbrigare delle faccende e
sarebbe tornata tardi, per cui mi fece entrare in casa sua e mi chiese come mi chiamavo e dove
abitavo. Fortunatamente ricordai tutto, nome e cognome, ed anche l’indirizzo di casa, tutte cose che
i miei genitori mi avevano insegnato con grande lungimiranza e saggezza proprio per permettermi
di comunicarle a qualcuno in caso mi fossi perso in qualsiasi circostanza.
La signora anziana allora cercò sull’elenco telefonico e, trovato subito il numero di casa mia,
chiamò i miei genitori.


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