Ho un ricordo positivo di quell’evento, perché dimostrai a me stesso, ed a quegli esseri immondi
della massoneria deviata, di avere coraggio da vendere e di essere un uomo vero, mentre loro erano
soltanto iene vigliacche, vili, vergognose: la peggiore specie di esseri sulla faccia della terra,
veramente disgustosi!!
Quell’episodio capitò poche settimane dopo la morte di mia madre, e per questo fu vissuto in un
contesto ancora più drammatico.
In quel caso, quindi, il mio coraggio fu premiato, e forse fu anche mia madre dal Cielo a darmi la
forza di reagire in tempo e sbattere tutti fuori. Se non lo avessi fatto si sarebbe ripetuto il dramma
precedente, con un ennesimo fallimento ed altre condanne penali a mio carico. Era questo il solito
progetto dei massoni, ed averlo impedito fu molto importante per me. I massoni avevano in mente
non solo di bloccare ogni tentativo di far nascere il mio progetto, ma farmi accumulare fallimenti e
condanne penali tali da dover vivere i successivi 20 o 30 anni di vita in carcere! Praticamente un
ergastolo considerata la mia età! O peggio ancora una condanna a morte considerata la mia
malattia! Ecco perché erano e sono sporche iene demoniache! Abominevoli esseri immondi!
La peggiore espressione della vergogna!
Nelle settimane precedenti al bisticcio con Rosy e con la sua banda bassotti, avevo predisposto un
elenco di candidati soci, provenienti da varie fonti, soprattutto da relazioni dirette che in ufficio
avevamo avuto con partner e col personale selezionato a vari livelli, e tra questi vi erano anche
soggetti della mia regione, Campani come me, per lo più di Benevento e Napoli che, essendo quasi
miei compaesani, e sperando in un dialogo più diretto e trasparente, contattai subito per tentare un
quarto tentativo di realizzare il mio progetto.
In quel periodo, comunque, la priorità assoluta, l’impegno principale della mia vita, fu il tentativo di
salvare la vita ad i miei genitori gravemente ammalati.
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