NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Il telefono ovviamente era quello dell’epoca in bachelite, nero, e per comporre ogni numero
occorreva far girare per intero il disco; ad ogni giro percepivo il rumore della rotella come
premonitore della mia imminente salvezza, ed ancora oggi lo ricordo nel silenzio assoluto della casa
della signora anziana, rimbombante nel salone col suo eco tecnologico.


Poi udii in sequenza rapida gli squilli, anch’essi ridondanti nella stanza silenziosa, la signora
anziana che comunicò ai miei genitori che mi trovavo li da lei, e subito dopo le urla strazianti di mia
madre: “lo hanno trovato, lo hanno trovato, Dio ti ringrazio, lo hanno trovato, Dio mio, Dio mio!!”
e percepii chiaramente anche il suo pianto liberatorio!!
Mio padre chiese alla signora anziana di parlare con me e pertanto mi precipitai al telefono e
ascoltai la sua voce tremante “come stai Giovanni, Stai bene? Con chi sei? Chi ti ha portato li?”.
Gli risposi che ero venuto da nonna a piedi e da solo, e lui inizialmente non mi credeva e mi
ripeteva più volte la stessa domanda, supplicandomi di dire la verità, forse temendo una bravata da
parte di qualcuno più adulto, magari qualche ragazzaccio.
Percepii dalla voce tremante la sua enorme preoccupazione, appena comprese che effettivamente
ero andato dalla nonna da solo, dovuta ai rischi pazzeschi che avevo corso!
Apprezzai enormemente anche il suo comportamento saggio, nel tentativo ammirevole di
stemperare il dramma e nello stesso tempo tranquillizzarmi rispetto alla probabilità di essere
severamente punito una volta rientrato a casa.
Capii dal tono della sua voce, e dalle parole rassicuranti, che nulla di grave mi sarebbe accaduto,
cioè che non mi avrebbe castigato come invece avrei meritato.
Dopo qualche minuto di dialogo al telefono, che sembrò interminabile considerata l’intensità delle
emozioni, mi vennero a prendere sia papà che mamma, ma non ho immagini nitide nella mia mente
riguardo al loro arrivo, e nel tempo sono sopravvissuti soltanto pochi ulteriori ricordi inerenti allo
sguardo commosso di mio padre alla vecchietta nel ringraziarla per avermi salvato.

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