Si creava un legame ancor più profondo durante ogni viaggio, ed anche papà aveva l’opportunità di
viversi i figli uno alla volta, intensamente, dopo esser rimasto solo al mondo, senza la amatissima
moglie volata in Cielo.
Quando toccava a me accompagnarlo mi preparavo giorni prima, ero emozionato, sentivo che tutta
la mia vita in quelle ore di viaggio con lui sarebbe ruotata attorno all’affetto più importante per me,
quello del mio amorevole papà che tante volte mi aveva salvato la vita e che, soprattutto, mi aveva
aperto le porte della Fede, bene più prezioso nell’esistenza di tutti i Cristiani.
Mio padre per me, quindi, non solo era un genitore esemplare, ma anche un salvatore, una sorta di
profeta, di Angelo, di Santo! Un vero uomo di Dio.
Il primo gennaio 2011, a casa di mia sorella a Salerno dove abitava anche mio padre, festeggiammo
il suo 78° compleanno, tutti attorno al tavolo mentre soffiava le candeline sulla torta, ed in quella
occasione accadde un ennesimo episodio che mi suscitò inquietudine ed apprensione, mista ad
emozione e commozione.