Pensai in seguito, a conferma delle ipotesi del passato, che quel Santo Sogno da ragazzo potesse
essere collegato anche ai continui disegni di tombe ed alle varie scritte “Ancora” che lasciavo su
tanti fogli sparsi per casa, come se sapessi inconsciamente di essere destinato a morire ragazzo e per
questo chiedevo spesso al Signore di farmi vivere ancora. Non mi sembra di avere altre soluzioni
plausibili. Troppe coincidenze, troppi aspetti soprannaturali per non collegare gli episodi.
Era tutto chiaro ormai, ma non il perché, che ancora oggi non mi è dato sapere e rientra fra i Misteri
spirituali che ciascuno di noi possiede e che potrà esaudire soltanto in Paradiso.
Raggiunta la santa consapevolezza ritrovai serenità ed autocontrollo, e ringraziai Dio solennemente
inginocchiandomi nel posto ove mi trovavo, continuando ad ammirare l’immagine di Gesù
Misericordioso e sentendola profondamente mia. La osservavo estasiato e poi mi guardavo intorno
discretamente per scrutare il volto degli altri fedeli e capire se avessero notato quanto mi stava
accadendo, perché desideravo che nessuno se ne accorgesse.
Ritrovai la serenità pregando, ma c’era ancora qualcosa nell’aria che mi coinvolgeva, che faceva
ancora palpitare il mio cuore e la mia Anima.
Si trattava di un pomeriggio domenicale straordinario ma, evidentemente, oltre alla Rivelazione
c’era qualcos’altro che ci teneva ancora così, sospesi in Chiesa a pregare.
Passò un’altra ora all’incirca e ad un certo punto, sentendomi ancora in contemplazione, pensai:
“cos’hai ancora da mostrarmi, mio adorato Signore, mio Dio Meraviglioso ed Infinito?”!