Mi alzai senza cantare vittoria, per rispetto dei pochi soci seri, ma in cuor mio sapevo di aver
annientato emotivamente i miei nemici.
Concordammo che prima di convocare la successiva assemblea ciascuno avrebbe predisposto una
propria soluzione per individuare, preventivamente all’assemblea stessa, la più condivisa.
Tutto sommato fu la soluzione migliore, quasi inattesa per me, infatti rimasi sorpreso perché mi
attendevo gravi derive, persino scontri fisici per i quali ero assolutamente pronto e quasi desideroso
che si compissero, per chiudere i conti una volta per tutte.
Ma il Buon Dio evidentemente vegliò su tutto.
In ogni caso non mi fidavo di quei tipi, e la conclusione positiva dell’assemblea non mi
tranquillizzò del tutto, infatti pensai che sicuramente avrebbero organizzato qualcos’altro contro di
me, ma al momento non ero in grado di immaginare cosa.
Alcuni soci nemici stavano già cominciando ad abbandonare sconsolati l’assemblea, visto che non
erano riusciti a realizzare la scalata societaria scorretta, quando all’improvviso mi telefonò mia
sorella!
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