In quell’occasione papà scherzosamente provocò mia madre su cose inerenti la gelosia, e su chi dei
due sarebbe per primo volato in Cielo.
Mamma in risposta agli sfottò scherzosi di mio padre - che asseriva di voler frequentare delle belle
ragazze bionde se mamma fosse volata in Cielo prima di lui - sorridendo gli rispose: “ Alfò, vedi che
se salgo prima io in Paradiso ti chiamo il giorno di San Valentino, così la smetti di fare il
pagliaccio!”.
In effetti, clamorosamente, proprio quel giorno, il 14 febbraio, mio padre era volato in Cielo!
Quei due fantastici genitori erano in grado di farmi sorridere, da Lassù, anche mentre ero in viaggio
per andare a rendere l’estremo saluto a papà!
Dopo qualche ora, giunsi a casa di mia sorella e trovai papà già vestito, sul letto, con l’espressione
del volto serena, in verità sembrava che stesse dormendo. Lo avevano già preparato mia zia, la
sorella di mia madre, e mia sorella, con l’aiuto di vicini e del personale sanitario, visto che era
piuttosto pesante.
Lo baciai subito sulla fronte ed accarezzai le sue mani congiunte che racchiudevano un Santo
Rosario, e le sentii ancora calde. Papà per tutta la vita aveva avuto un potere particolare nelle mani,
spesso diceva di essere un pranoterapeuta - infatti aveva acquisito anche un diploma specifico a
Milano, e credo fosse assolutamente vero perché mi aveva spesso fatto passare dolori di vario tipo
semplicemente poggiando le sue mani sulla parte dolente, generalmente sulla fronte per occasionali
mal di testa - per cui fui particolarmente attratto dal calore ancora percepibile.
Erano mani accoglienti, come sempre, che trasmettevano ancora l’immenso affetto vissuto per una
vita intera accanto a lui, al mio Santo ed eroico papà.
Restai per tanto tempo con le mie mani poggiate sulle sue, e non me ne sarei voluto mai distaccare.