NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

La sepoltura al cimitero, dove la bara venne abbassata in fondo al fossato con delle corde mantenute
a mano dagli addetti, fu l’ultimo atto, forse il più doloroso, ed in quel momento mia moglie pianse a
dirotto, molto di più di quanto avesse fatto in Chiesa, e ancora oggi le ricordo, strazianti, quelle
lacrime di dolore.


Altri abitanti del quartiere seppero in ritardo della morte di mio padre, e quindi vennero al trigesimo
rinnovandoci affetto profondo e stima.


Ancora oggi, nel quartiere del Carmine a Salerno, quando incontro qualcuno che conosceva mio
padre, noto gli occhi lucidi quando parlano di lui e ricordano che persona per bene che era.
Qualcun altro, francamente, si commuove senza vergogna e mi abbraccia affettuosamente.
Perfino nella casa ove abito adesso, mentre sto scrivendo il libro, abita di fronte una signora che
conosceva bene mio padre in veste di Ministro dell’Eucaristica, e mi ha riferito sia di ricordare
perfettamente quando le portava la Comunione a casa quelle volte che non poteva recarsi in Chiesa,
sia del nomignolo che le avevano assegnato alcuni fedeli: “Don Alfonso”! Appena questa signora
seppe che ero il figlio cambiò il suo modo di relazionarsi con me e divenne ancor più dolce e
rispettosa.
La stessa signora mi disse che persino le persone anziane che abitavano nella mia casa attuale, e che
adesso non ci sono più, ricevevano la Comunione da mio padre, quindi capii che papà in persona
era stato tante volte nella casa dove abito in questo momento così sacro, durante il quale sto
narrando la mia particolarissima esistenza!
Fu un’emozione incredibile, ed ancora oggi certe volte immagino mio padre quando girava per la
casa ove abito! La camera da letto di una di quelle persone anziane si trovava proprio nella stanza
dove c’è il mio studio e dove sto scrivendo questo mio primo libro!
Mio padre era stato proprio qui a portare l’Ostia Santa a chi abitava prima di me! Da brividi!

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