NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Nel tempo divenni un vero esperto ed i miei disegni raggiunsero un’inattesa qualità artistica: a volte
riproducevano tombe classiche e con molti fregi, a volte moderne e stilizzate, a volte forme estrose
ed innovative, ma tutte rappresentavano per me una sorta di raffigurazione di un Tempio, di un
luogo sacro, non della morte.
In effetti il Tempio nella Cristianità rappresenta qualcosa di ben più ampio ed importante di una
tomba, anche se vi è parzialmente connesso: è il simbolo della nostra relazione con Dio, ed è il
luogo sacro dove ci si congiunge con Lui, il legame tra terra e Cielo.


Forse disegnando continuamente tombe tentavo di raffigurare un legame con Dio - pur non avendo
ancora studiato il catechismo e non conoscendo la Fede - che superasse il senso della morte e la
rendesse più umanizzata e nello stesso tempo più solenne perché sovrastata dalla Croce ed arricchita
da una grande enfasi spirituale rappresentata dai fregi preziosi che decoravo su ciascuna tomba.


Forse cercavo un punto d’incontro con Dio più amorevole rispetto alla desolazione di un’arida
tomba, e nello stesso tempo più maestoso, pertanto il percorso migliore era proprio trasformare le
stesse tombe rendendole pregiate ed ammirevoli, come dei veri e propri Templi che sono segno di
vita e non di morte.


Tutto ciò però risultava davvero strano perché a realizzare quei disegni, ed a presentarli come vere
opere d’arte, era un bambino di meno di 10 anni che esprimeva un forte desiderio di conoscere Dio,
manifestando un forte legame con la spiritualità ed un innato interesse per la Fede, probabilmente
anche grazie all’educazione meravigliosa dei miei genitori.


Non tutto ciò che luccicava, però, era oro.


Per quanto giusto e corretto evidenziare la sensibilità di un bambino e renderle merito, in realtà la
mia vita già presentava le prime avvisaglie di ambigua malinconia, che spesso sfociava in

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