NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

Avvertivo il cuore in gola perché erano decenni che non mi sottoponevo ad uno sforzo fisico così
intenso, ed avevo anche difficoltà tecniche perché non prendevo in mano una racchetta da tennis da
tempo immemorabile.
Non potevo fallire, però, anche perché la sera prima avevo detto loro che da ragazzo ero stato
maestro di tennis, ed era vero, per cui ritrovai dentro di me ricordi agonistici di gioventù che da un
lato mi aiutarono ma dall’altro mi spiaccicarono in faccia le nuove inesorabili realtà: tanti anni
trascorsi e tanta stanchezza regnante già dopo i primi 20 minuti di partita!
L’architetto aveva ben capito che il mio era un buon tennis, che le mie qualità di decenni prima,
tanto sventolate la sera prima a cena, erano assolutamente vere, infatti stavo resistendo ai suoi
attacchi veementi ed eravamo in parità 3- 3 nei game, nonostante lui non avesse mai smesso di
giocare nella sua vita mentre io avevo interrotto da decenni.
Col trascorrere dei minuti, essendosi reso conto di non essere in grado di battermi con facilità come
aveva erroneamente presunto, la sua giovialità e simpatia si ridussero progressivamente lasciando il
posto alla preoccupazione di perdere la partita! E ad una certa inquieta antipatia!
Anche la moglie italiana fu sorpresa dal mio impegno e dalla verve patriottica, e piano piano
resuscitò anche lei antichi sentimenti nazionalistici, fino al punto di intraprendere uno sfottò alla
volta del marito imbarazzato, iniziando a gridare “Italia-Italia e ridendo a crepapelle!


Avendo consumato ormai tutte le energie che avevo in corpo, dovevo inventarmi qualcosa per
prendere tempo, per recuperare, per respirare, ed ebbi la geniale idea di chiedere di andare in bagno,
e fui anche fortunato perché la toilette era piuttosto lontano per cui riuscii a rilassare mente e corpo
per quasi 10 minuti! Il tempo di andare e tornare! Che fortuna! Ma anche che astuzia!
Al rientro ero carico sia fisicamente che mentalmente: ero sorpreso che il mio corpo potesse
sopportare sforzi importanti dopo vari decenni, ed interpretai quella splendida sensazione come una
sorta di autorizzazione Divina a compiere quella formidabile ed incredibile impresa sportiva!

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