A stemperare l’ilarità e la curiosità sulla mia immagine maldestra arrivò finalmente il momento
della Comunione, infatti all’improvviso tutte le mie fragilità svanirono in quanto, preso dalla
solennità del momento, assunsi atteggiamenti via via sempre più determinati, più coraggiosi, più
autoreferenziali.
Seduto al mio banco tornando dall’Altare, la mia frangetta si dilatò grazie al sudore dovuto
all’abbigliamento corazzato nel quale mi sentivo prigioniero, e diventò una timida fila al centro che
mi rese più normale ed umano, e le mie labbra a cuoricino si racchiusero in un’intensa espressione
di forza, quanto meno spirituale, per accogliere e proteggere l’Ostia Santa!
I miei occhi verdi brillarono per il coraggio e l’emozione nello stesso tempo, ed il mio sguardo,
immerso nel presente e nel futuro della mia Anima che finalmente sentivo viva e partecipe,
manifestò enorme commozione per aver ricevuto, per la prima volta, il mio Santo Eroe Gesù.
Mi inginocchiai e pregando affidai interamente la mia vita al Padre, al Figlio, ed allo Spirito Santo,
così come mi era stato insegnato al Catechismo.
Interno della Chiesa dei Salesiani a Salerno
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