L’arrivo nella mia vita di Annabella
Quando mi iscrissi su Facebook, evento strategico che cambiò drasticamente la mia vita perché
permisi a Miriam di ritrovarmi, accadde quasi contemporaneamente un altro episodio destinato a
salvare la mia difficile esistenza: la conoscenza di una ragazza, un avvocato, con la quale iniziai a
chattare grazie alla passione comune per gli animali, i cani in particolare.
La apprezzai molto perché, in seguito alla mia richiesta di reperire un cucciolo di piccolissima
taglia, mi tempestava letteralmente, ogni giorno, di messaggi con foto di tanti cuccioli, di tutte le
razze ma soprattutto meticci che erano i miei preferiti, e la sua perseveranza fu davvero incantevole.
Capii che si trattava sicuramente di una persona degna della più grande stima, una che, come me,
quando prende un impegno lo porta a termine, a qualsiasi costo.
Nei miei pensieri, forse perché nel suo profilo non reperii sue foto, la immaginavo grassottella, direi
francamente obesa, situazione che si coniugava bene col suo nome spesso schernito dalle nostre
parti, al sud. Infatti ogni volta che chattavamo su Facebook immaginavo la sua ingombrante figura
grassoccia, sul genere della “sora Lella” romana, ed amplificavo il suo nome trasformandolo nel
ben più grottesco “Annabbbbella” con tante “b” proprio a rappresentare l’abbondanza, l’obesità!
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