La convocazione mi rese davvero elettrizzato, per cui ritenni di condividere quella gioia con
Annabella con la quale, inesorabilmente, stava nascendo un rapporto emotivo intenso, essendo
entrambi molto attratti uno dall’altra, e suscitando quella ragazza, nel mio cuore, emozioni che
coinvolgevano il mio passato e, lo avvertivo chiaramente, anche il mio futuro.
Era la prima volta che avevo a che fare con una ragazza con la quale tutto il mio passato, anche le
emozioni più pure e sincere, quelle provate in gioventù, derivanti ad esempio dall’ascolto di una
bella canzone, venivano rivissute e valorizzate!
Più passavo il tempo al telefono con Annabella e più mi rendevo conto che, clamorosamente, la
relazione con Miriam stava sprofondando in una gran confusione perché avvertivo che la felicità
vissuta con lei, sia in Italia che in Marocco, pur essendo molto intensa, aveva un prezzo troppo alto
da pagare: rinnegare le mie origini, il mio passato, la mia civiltà, e la prospettiva era quella di dover
ricominciare tutto d’accapo, persino crearmi un nuovo nome e cognome, una nuova identità!
Con Annabella invece provavo, sin dai primi contatti, chiari e forti sensazioni di serenità, ma anche
di attrazione intrigante, pur non avendola mai incontrata di persona.
Era talmente promettente Annabella che mi lasciai andare del tutto, provai a vivere quelle
sensazioni senza remore, senza freni, con la semplicità e la spontaneità che lei possedeva
costituzionalmente e che ritrovai anche dentro di me!
In quella fase della mia vita sentivo che non avevo più tempo, non potevo più rinviare la
valutazione di altri amori possibili perché dopo poche settimane, ad agosto, mi sarei dovuto sposare
con Miriam.
Quei giorni, quindi, trattai Annabella come il cuore e la mia Anima mi consigliavano, liberando
tutto me stesso, e le trasmettevo, con assoluta sincerità, tutto quanto mi passasse per la testa e tutte
le emozioni che mi suscitava, anche se non c’eravamo visti da vicino neanche una sola volta.