La gravidanza di Miriam
Un giorno Miriam mi confessò che il suo ciclo aveva un ritardo di una settimana e, poiché non le
era mai successo se non quando fu in attesa di sua figlia Fatine, aveva la sensazione di essere
incinta! Ebbi subito un sussulto di gioia mista a stupore e paura, perché non mi aspettavo una
situazione del genere così presto, per cui vivemmo quei giorni con grande apprensione.
Le emozioni che provavo erano profondissime, intense e nello stesso tempo dolcissime e fragili
perché erano troppi i sentimenti chiamati in causa in quell’occasione: immaginavo la nostra creatura
con infinito amore e, come già discusso con Miriam, ero pronto ad accettare che fosse Musulmana,
anche perché non vi era alcun’altra possibilità, considerate le circostanze.
Spesso sognavo ad occhi aperti quel figlio Musulmano, fantasticando un enigma che decenni prima,
quando finì il primo fidanzamento con Miriam, mi aveva tormentato non poco: immaginavo che da
adulto avrebbe potuto inoltrarmi domande impegnative sulla Fede per le quali in quel momento
riuscivo ad immaginare una sola risposta, chiara e decisa, opposta a quella di 22 anni prima.
La mia risposta sarebbe stata in tutto e per tutto capovolta rispetto al passato.
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