Il giorno dopo, dimenticato il banale furto e cessato l’allarme, richiamai Annabella, la tranquillizzai
e concordammo, finalmente, di vederci in centro a piazza della Concordia, luogo che avevo ormai
adottato come un cult, e dove capitarono, negli anni, episodi importanti della mia vita.
Ero molto emozionato perché sapevo che qualcosa d’importante sarebbe accaduto, era inevitabile,
era la legge del Destino.
Quando lei arrivò io ero già sul posto, ed era vestita molto semplicemente, senza trucco, senza abiti
eleganti, proprio come immaginavo che avrebbe fatto.
Era bellissima, come madre natura l’aveva fatta, vera e pura, originale, senza ambiguità, acqua e
sapone anche nel senso letterale perché non era truccata.
Mi incuteva molta stima e molto rispetto, e credo che per lei siano stati i primi obiettivi che avrebbe
desiderato raggiungere con me, ed io altrettanto, essendo la posta in gioco tra di noi molto alta.
Io l’attesi con le braccia aperte e lei si fece accogliere con grande tenerezza, confessandomi,
qualche mese dopo, che in quell’occasione ebbe difficoltà di deglutizione avendo la bocca secca
dall’emozione!
Subito dopo ci sedemmo al bar e lei avvertì l’esigenza di parlarmi subito delle sue precedenti
relazioni anche perché una di esse, l’ultima, che era parzialmente ancora in corso dopo 13 anni di
incertezze, riguardava proprio un ragazzo che conoscevo, il fratello di un mio grande amico, quel
Pasquale che purtroppo morì a soli 39 anni, ed a cui è anche dedicato questo mio primo libro!
Si trattava quindi del fratello del mio amico fraterno che incontrai alla cittadella universitaria di
Napoli quando ripresi gli studi, mentre lui era già specialista in dermatologia! Ricordai che in quella
occasione mi invogliò notevolmente nella ripresa degli studi ed ebbe un ruolo importante in tal
senso, infatti il giorno della laurea pensai proprio a lui mentre ero in attesa di discuterla.