Dopo tanto silenzio imbarazzante e desolante, avendo lei stessa percepito il gravissimo senso di
vergogna che mi impediva finanche di parlare e che mi aveva pietrificato, mi venne addirittura in
soccorso - cercando di salvare me stesso, il nostro amore, la sua felicità, ed il momento magico che
stavamo vivendo in quella terrazza sul Creato, all’apice dei nostri sogni da decenni - e con la voce
tremula ed un groppo in gola mi disse sottovoce, per non far sentire alla madre ed alla figlia:
“strano che baci le tue amiche, si vede che dai molta confidenza alle persone!”.
Colsi il soccorso al volo, pur estremamente umiliato, e le risposi che infatti si trattava di un’amica
che avevo incontrato casualmente e che non vedevo da anni, con la quale effettivamente vi era
molta confidenza, ma che non rappresentava alcun pericolo per la nostra unione.
“Si tratta solo di un banale gioco, in ricordo di tempi ormai passati”, precisai mortificato e
vergognato, ma si percepiva lontano un miglio che non ero più capace nemmeno di mentire.
Miriam accettò momentaneamente quella scusa che lei stessa mi aveva suggerito e si allontanò
molto delusa, tentando di nascondere, alla madre ed alla figlia, quanto era accaduto, per non
rovinare il momento magico di pochi istanti prima.
Io da quel momento in poi adoperai tutte le mie energie per nascondere la disperazione che avevo
dentro, il grande dispiacere per aver ferito, seppur involontariamente, la povera Miriam che non
aveva alcuna colpa e che nemmeno avrebbe mai immaginato di dover affrontare, poche settimane
prima del matrimonio, una delusione così grande!
Apprezzai anche la sua dignità nell’accusare il terribile colpo, nonché il grande soccorso che mi
offrì suggerendomi la scusa da riferirle.
Con quel suo atteggiamento estremamente saggio aveva salvato temporaneamente tutto e tutti, ed io
la ammiravo ancora di più. Mi sentivo un verme al cospetto della saggezza, della dignità, della
dolcezza, che Miriam dovette mettere in campo per superare la grave crisi piombata all’improvviso
nelle nostre vite, nel momento e nel posto più sbagliati.
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