Con Annabella riscoprii, quindi, tutti i miei sentimenti esistenziali, il mio vero essere, e ritrovai la
capacità di amare e di vivere in due, con la prospettiva di un matrimonio che durasse tutta la vita.
Eravamo in grado, entrambi, di donarci tutto l’amore possibile, come fosse un regalo, il più grande.
Il regalo più grande
Rinvigorito dalla rinascita clamorosa della mia esistenza, iniziai a desiderare di realizzarmi anche
dal punto di vista professionale per recuperare dignità sociale, per me stesso, per i miei figli, per
tutti i miei parenti che involontariamente erano stati coinvolti, sia emotivamente che concretamente
nella vita di tutti i giorni, dai clamorosi disastri delle mie attività imprenditoriali, ma non sapevo che
strada intraprendere per cui iniziò una lunga fase di riflessione e di riprogettazione che mi portò a
vivere nuove esperienze. Diversi sogni e desideri, quindi, maturarono nel tempo, grazie anche alla
grande combattività di Annabella che, essendo determinata come me, quando prendeva un impegno
lo portava a termine, “costi quel che costi”, come spesso dicevamo.
L’impegno che assumemmo, l’un per l’altra, fu quello di amarci senza limiti, per rinascere
entrambi, e fu sempre mantenuto, nonostante un ciclone di sfortune ed ingiustizie si fosse abbattuto
in seguito su di noi nel corso della nostra relazione.
Il primo drammatico evento fu un grave bisticcio di Annabella con i suoi genitori i quali, dopo aver
saputo delle mie tribolazioni del passato, le vollero imporre di chiudere la relazione con me ma lei
ovviamente si rifiutò. La seria problematica con i genitori innescò una reazione a catena pietosa,
una serie di gravi conseguenze che nel giro di pochi mesi divennero molto gravi e deturparono tutti
i progetti di vita che condividevamo io ed Annabella, causando la perdita definitiva dell’opportunità
di poter avere dei figli, di un matrimonio rapido, di progetti imprenditoriali comuni.