Oggi siamo fieri di noi, io ed Annabella, siamo riusciti a superare lunghi momenti drammatici, che
evidentemente erano anch’essi scritti nel destino, infatti sembrava che ci aspettassero al varco visto
che eravamo fin troppo felici, talmente tanto che il fato ci mise a dura prova, dopo un primo periodo
di serenità e gioia assolute.
Oltretutto nel tempo la mia situazione giudiziaria si aggravò per una serie di ingiustizie ulteriori che
si abbatterono su di me e che Annabella però, da ottimo avvocato qual’era, affrontò con totale
abnegazione, combattendo al mio fianco.
Soltanto una donna come lei, divenuta nel tempo l’amore più importante della mia vita, avrebbe
potuto salvarmi da un martirio terribile - che si sarebbe abbattuto su di me senza pietà se lei non lo
avesse affrontato, e sconfitto, nei tribunali - che avrebbe devastato irrimediabilmente tutto il resto
della mia vita.
In Annabella erano racchiuse e contemplate tutte le energie e le forze dell’Amore di Dio idonee a
salvarmi la vita ed offrirmi contestualmente una relazione meravigliosa.
Il primo anno fu molto sereno, ed io già a settembre, una volta lasciata la casa splendida di Sala
Abbagnano, andai a vivere a casa di Annabella, in zona Carmine dove avevo vissuto anch’io
insieme ai miei genitori per decenni.
Vivevamo, quindi, nel nostro quartiere, dove eravamo nati e cresciuti, e per me questa coincidenza
rappresentava un graditissimo ritorno alle origini dopo aver viaggiato tanto per anni.
Spesso infatti pensavo: “ ho girato l’Italia ed il mondo in cerca dell’anima gemella che invece
abitava a 100 mt da casa mia! Sono tornato alle mie origini, grazie a Dio!”.
Il trionfo della semplicità, come sempre con Annabella, come ogni cosa tra noi.
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