In ogni caso riuscii a prendere il treno giusto in tempo, ed in circa 3 ore circa giunsi a Madrid.
Magnifica Madrid, soprattutto di sera, soprattutto vista dal taxi al quale chiesi di fare un giretto un
pò più lungo prima di portarmi a destinazione, in modo da dare un’occhiata alla città che sembrava
davvero affascinante!
Arrivai all’albergo che avevo prenotato e che si trovava proprio accanto al palazzo dove abitavano
Miriam ed il suo compagno, lasciai la mia valigia, feci una doccia rilassante, mi cambiai ed attesi
che arrivassero al ristorante i due piccioncini, infatti così li definivo in cuor mio per stemperare la
tensione.
Il ristorante era moderno, elegante ed accogliente, le lampade arancioni, di un colore molto caldo, e
scendevano da una sorta di pergola su ogni tavolo creando una luce soffusa, un’atmosfera davvero
frizzante e nello stesso tempo romantica.
Prima di entrare notai nella hall alcuni quadri in bassorilievo, raffiguranti corpi artistici di donne,
stilizzati, con lingerie intima elegante, con prevalenza dei colori della bandiera spagnola e con
riflessi metallizzati intensi e variopinti. Tutto il contesto era talmente accogliente che mi convinsi
che Madrid dovesse essere una città molto intrigante, molto viva, e soprattutto affascinante.
“Alla faccia del deficiente catalano della stazione di Barcellona “, borbottai tra me e me!
E pensare che la squadra di calcio del Barcellona, prima di quell’episodio alla stazione catalana, mi
era molto più simpatica di quella del Real Madrid! Invece da quel momento, dopo aver anche
assaporato la calorosa accoglienza dei madrileni e l’eleganza di tutto quanto fosse intorno a me,
cambiai idea e da allora tifo sfacciatamente per il Real.
Mi accomodai in serena attesa al bar al centro del ristorante, seduto su uno sgabello alto, intento a
consumare un aperitivo offerto dall’albergo, osservando ed apprezzando lo stile dei madrileni e
della struttura, quando arrivarono Miriam ed il fidanzato: lei bellissima ed elegante come sempre, in
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