Il giorno dopo mi venne a prendere Miriam, come concordato, per andare a fare un giro nel centro
di Madrid, e fu una passeggiata emozionante e bellissima, pur nel rispetto dei nuovi ruoli che il
destino ci aveva imposto, cioè di amici fraterni, ciascuno impegnato in un’altra relazione
sentimentale.
Percepivo come straordinario anche il nuovo rapporto di amicizia con Miriam, a conferma del
grande affiatamento che ci accomunava, anche senza scambiare alcuna effusione di alcun tipo, della
quale non si avvertiva alcuna mancanza.
Passeggiavamo come grandi amici, felici di esserlo, e lei era fiera di farmi da Cicerone.
Mi portò nei punti storici più belli ed importanti della città, tra i quali Puerta del Sol, Palazzo Reale,
Plaza Mayor!
Soprattutto apprezzai l’incantevole Parque del Retiro che aveva un grande laghetto - somigliante
vagamente a quello di villa Borghese a Roma nei pressi dello zoo che amavamo particolarmente -
dove per qualche istante, ne sono sicuro, avvertimmo inconfondibili vibrazioni del corpo e della
mente che, se non le avessimo controllate responsabilmente e con notevole fatica, ci avrebbero
spinto di nuovo uno nelle braccia dell’altro!
Cosa che non avvenne, fortunatamente, rimanendo però stupiti per la persistenza, dopo decenni, di
quelle mai domate ed intense attrazioni.
Consumammo uno spuntino seduti sul giardino del parco e vivemmo attimi e silenzi incantevoli, tra
mille ricordi e sognando ad occhi aperti, immaginando ciascuno chissà cosa, ed ogni tanto i nostri
sguardi si incrociavano dolcemente imbarazzati.
Ciascuno attendeva qualcosa dall’altro, ma poi ci rendemmo conto di vivere il massimo delle
emozioni possibili, in un luogo da sogno.