“Oddio! Mio Dio! Che hai fatto per me!! Prima mi fai piangere disperato, poi entri nell’Anima del
proprietario e lo metti in condizione non solo di accettare la mia proposta ma di consegnarmi
subito le chiavi del locale!!! E mi fai dare disposizione di togliere il cartellone “Affittasi” che era il
mio tormento quotidiano!! Dio mio!!! Mio grande ed unico Dio!!!”.
Gridai ripetutamente mentre mi recavo tremante al locale!
Saltando di gioia arrivai al locale e tolsi subito, con estrema soddisfazione e felicità incontrollabile,
quei pericolosissimi cartelloni “Affittasi” dalle vetrate, che mi avevano fatto tanto tremare di paura
in tutti quei giorni, temendo che qualcuno mi soffiasse la struttura!
Fu un momento scioccante, emozionante, commovente, impressionante, talmente bello da sembrare
di vivere un sogno!
All’improvviso pensai al mio pianto disperato di qualche ora prima, alle domande che posi,
strillando, al Buon Dio, e provai una profonda vergogna perché non ebbi Fede!
Abbassai lo sguardo in segno di profonda umiliazione: sapevo che il Buon Dio era li con me a
leggere nei miei pensieri, a scrutare le mie reazioni, a valutare il mio grado di comprensione della
magnificenza che aveva realizzato per me! Trascorsi così del tempo con Lui, spiegandogli perché
avevo reagito così, scusandomi, chiedendogli perdono umilmente. Furono momenti di estrema
solennità perché con quel pianto disperato la avevo combinata grossa, obbligandolo a fare gli
“straordinari” per me! Ero solo in quel locale immenso e meraviglioso, la mia presenza produceva
un’eco in tutta la struttura vuota, e parlavo con Lui mentre osservavo il mondo fuori dalle vetrine.
Tutto era meraviglioso, oltre l’immaginabile!
Capii bene che quando Dio vuole accade l’inverosimile, e che le Sue promesse sono vere e
fantastiche! Dissi fra me e me: “immagina cosa dev’essere il Paradiso, se Dio è in grado di
donarci emozioni così grosse anche con eventi terreni come questa straordinaria acquisizione del
locale! Lo ha detto chiaramente tante volte, e non c’è motivo di non credere!”.
gianni zito
(Gianni Zito)
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