la Repubblica - 22.07.2019

(Romina) #1
Metteteci il caldo che non lascia tre-
gua. Aggiungete che quando il cli-
ma diventa torrido il sangue deve
circolare da 2 a 4 volte in più ogni mi-
nuto, inducendo un superlavoro
per il cuore. Mescolate il tutto con la
perdita di sali minerali e la risposta
dell’organismo e avrete la ricetta
del cocktail estivo che mette a re-
pentaglio il cuore. È questo il tema
del numero di “Salute” in edicola do-
mani con Repubblica. Come è me-
glio comportarsi allora?
Quando le temperature salgono
la frequenza cardiaca deve aumen-
tare per pompare il sangue alla pel-
le necessario a favorire la sudorazio-
ne. Normalmente questi adattamen-
ti stagionali vengono assorbiti sen-
za difficoltà dall’organismo. Ma se si
richiede troppo al corpo anche sem-
plicemente girando sotto la canico-
la per visitare monumenti e piazze,
l’equilibrio si può spezzare. Il ri-
schio è maggiore per chi ha già pro-

blemi cardiovascolari o ha superato
un infarto, perché il suo cuore può
non pompare sangue a sufficienza.
Poi ci sono farmaci che interferisco-
no con la regolazione del calore, co-
me i beta-bloccanti.
L’altro rischio è che afa e umidità
abbassino eccessivamente la pres-
sione, sia per l’aumento del flusso
sanguigno sia per la disidratazione.
I campanelli d’allarme sono inspie-
gabili mal di testa, vertigini quando
ci si alza in piedi, sentirsi rallentati o
molto stanchi. E a volte si perde im-
provvisamente conoscenza.
Su “Salute” anche i consigli per
un check-up medico prima delle va-
canze e altri accorgimenti pratici,
dall’alimentazione più adatta ai gior-
ni di afa — pasti leggeri, a base di mi-
nestre fredde, insalate e frutta — alle
regole per l’aria condizionata in uffi-
cio fino ai comportamenti da adotta-
re in mare per evitare il rischio di
una congestione.

di Alessandra Ziniti

Rimpatriamo albanesi, innanzitut-
to. Ed è una sorpresa scoprire non
solo che i rimpatri di migranti irrego-
lari sono in calo rispetto all’anno
scorso, ma soprattutto che riguarda-
no solo in parte chi arriva via mare.
«Per la prima volta i rimpatri sono
più degli sbarchi», uno dei ritornelli
del ministro dell’Interno Salvini in
questi mesi. Non è vero. Fermando
pure a 3.000 gli arrivi da gennaio a
giugno sulla rotta mediterranea, di
irregolari rimpatriati il monitorag-
gio volo per volo del Garante dei de-
tenuti Mauro Palma — stando alla re-
lazione depositata nei giorni scorsi
in commissione Affari costituziona-
li alla Camera — ne ha contati 2.839.
E tra questi i più numerosi (680,
cioè uno su quattro) sono albanesi.
Non certo arrivati su barchini e men
che mai su navi umanitarie.
Di quei migranti lì, di quegli
«Espulsi!» col punto esclamativo di
cui i social salviniani danno ogni
giorno notizia, ne rimandiamo a ca-
sa molti meno di quanti dovremmo,
stando alle promesse elettorali del
leader leghista (ne aveva promessi
600 mila). Ma anche molti meno di
quanti potremmo, stando agli accor-
di con i Paesi d’origine. Che pochi
erano e pochi sono visto che, in più
di un anno al Viminale, Salvini non
ne ha siglato neanche uno nuovo e
delle sue missioni in Africa non si è
più saputo nulla.
L’unico che, in qualche modo, fun-
ziona è l’accordo con la Tunisia che,
come l’anno scorso, è il Paese da cui
arriva la maggioranza dei migranti
che entrano in Italia via mare. Quasi
tutti migranti economici, quasi tutti
senza diritto all’asilo. Sono i più nu-
merosi, e anche quelli che più facil-
mente potremmo rispedire indie-
tro, visto che i patti esistenti preve-
dono due voli charter a settimana

da 40 persone ciascuno. Fatto un ra-
pido calcolo, al ritmo di 80 a settima-
na, fino a metà giugno avremmo po-
tuto rimpatriare più di 1.900 tunisi-
ni irregolari. Invece ci siamo fermati
a 510, con soli 17 voli sui 48 previsti.
Pochi giorni fa il vicepremier, messo
in imbarazzo dal gran numero di
barchini e barconi provenienti dalla
Tunisia che entrano indisturbati
nell’Italia dei porti chiusi, ha chie-
sto al presidente tunisino di aumen-

tare il numero di rimpatri concorda-
to, utilizzando anche le navi com-
merciali che due volte a settimana
fanno la spola dalla Sicilia. La rispo-
sta è stata la stessa che in passato:
«Ma se non riuscite neanche a riem-
pire i voli concordati, perché preve-
dere rimpatri ulteriori mescolando i
migranti a viaggiatori e turisti?». Il
che, evidentemente, richiederebbe
una scorta internazionale adeguata.
Proprio questo, utilizzo di perso-

nale e costi spropositati, è l’altro
punto dolente. Sui 26 voli charter ef-
fettuati nel 2019 verso Tunisia, Nige-
ria, Egitto e Gambia sono saliti 566
migranti scortati da 1.866 poliziotti,
uno a tre. Gli altri, diretti in Albania,
Tunisia, Marocco, Egitto e Nigeria,
sono stati espulsi su voli commercia-
li. Anche scorrendo la lista dei 6.
irregolari rimpatriati nel 2018 ( in ri-
basso rispetto ai 6.514 del 2017), bal-
za agli occhi che circa un terzo del
totale sono stati rispediti in Paesi
d’origine ben diversi da quelli che la
narrazione salviniana collega a una
presunta “invasione”: ai primi posti
ancora Albania, poi Ucraina, Perù,
Georgia, Moldavia, Brasile, Cina, tut-
ti i paesi sudamericani e persino Sta-
ti Uniti, Svizzera e Singapore.
La media, si diceva, è di 500 perso-
ne al mese: se confermata, porterà a
fine anno a un totale intorno ai
6.000. A conferma, se ce ne fosse bi-
sogno, che gli oltre 40.000 nuovi ir-
regolari creati dal Decreto sicurezza
con l’80% di richieste d’asilo respin-
te sono andati a ingrossare l’eserci-
to dei fantasmi che vagano nelle pe-
riferie. E di nessuna efficacia si è ri-
velato finora l’aumento dei tempi di
trattenimento dei migranti da espel-
lere nei Centri di rimpatrio. Più del-
la metà, dopo 6 mesi di detenzione,
vengono lasciati liberi con un foglio
di via che nessuno rispetta. Osserva
Palma: «A colpire è la mancanza di
correlazione tra durata della perma-
nenza nei centri e effettività del rim-
patrio. La media dei rimpatri di per-
sone detenute realmente eseguiti
ha sempre oscillato attorno al 50%.
Più della metà di chi vi ha passato pe-
riodi spesso lunghi, in situazioni pre-
carie e senza tutele, è stata privata
della libertà inutilmente e, aggiun-
go, illegittimamente. Solo un po’ di
sofferenza inflitta, quasi un avverti-
mento. Per le donne peggio: l’anno
scorso, solo il 13% di quelle ristrette
è stato effettivamente rimpatriato».

Piero e Roberto abbracciano Alexandra e Dudù
ricordando la grande
Ilaria Occhini
Roma, 22 luglio 2019

Roberto e Chiara sono affettuosamente vicini
a Dudù nel carissimo ricordo di
Ilaria
Roma, 22 luglio 2019

Gli amici della Casa Editrice Mondadori, si strin-
gono a Raffaele La Capria, per la morte di
Ilaria Occhini
compagna di una vita, attrice sensibile, volto in-
dimenticabile.
Segrate, 22 luglio 2019

Bruno Velotti
La moglie Maria Luisa, i figli Francesca, Luca e
Stefano, con i nipoti Anita, Lorenzo e Luigi, an-
nunciano con dolore la morte di Bruno Velotti.
La camera ardente resterà aperta oggi, lunedì
22, dalle ore 8.00 alle ore 17.30, presso l’ospe-
dale Fatebenefratelli.
Roma, 22 luglio 2019

Rivolgiamo un pensiero affettuoso a
Bruno Velotti
e abbracciamo forte la nostra cara amica Fran-
cesca e la sua famiglia.
Cecilia, Claudio, Irma, Lorenzo, Marina, Mauro,
Paolo, Titti
Roma, 22 luglio 2019

A un mese dalla scomparsa, Luisa e Maurizio, Ni-
na, Marta, Tommaso e Mario ricordano l’amata
Vincenza Morizio
Roma, 22 luglio 2019

680


Verso Tirana
I migranti
riportati in
Albania sono un
quarto dei 2.
irregolari
rimpatriati fino al
15 giugno 2019

510


I tunisini
Rimpatriati nello
stesso arco di
tempo: secondo
l’accordo col
loro Paese
potevano essere
80 a settimana,
circa 1.

80%


I diniegati
Sono le richieste
d’asilo respinte
dall’entrata in
vigore del
decreto
sicurezza, che ha
creato circa
40mila nuovi
irregolari

Domani su “Salute”


Consigli di cuore (per l’estate)


I numeri


kIl supplemento
I consigli per il cuore d’estate
su “Salute” in edicola domani
con Repubblica

I veri numeri dei rimpatri flop


500 al mese, 1 su 4 in Albania


Il Garante dei detenuti: in calo i migranti che l’Italia riporta negli Stati d’origine. Salvini ne promise 600 mila


Al rallentatore i charter verso la Tunisia, primo Paese per arrivi via mare. E si ingrossano le file degli irregolari


kCon la scorta
La polizia scorta
alcuni migranti
sull’aereo. I 566
rimpatriati con
voli charter nel
2019 sono stati
accompagnati da
1.866 poliziotti

AFP

pagina. (^18) Cronaca Lunedì, 22 luglio 2019

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