la Repubblica - 22.07.2019

(Romina) #1
Islamabad

PAKISTAN

Skardu

K A S H M I RK

INDIA

CINA

Gasherbrum
il luogo

di Cristina Palazzo

TORINO — Resistere e superare la
notte. E a 5.900 metri di quota sul
monte Gasherbrum VII in Pakistan
dopo una caduta di 500, per France-
sco Cassardo è davvero una questio-
ne di ore. Da medico, l’alpinista di
30 anni, originario di Rivoli, in Pie-
monte, lo sa bene. È rimasto vigile
sin dall’inizio, e, in attesa di una ve-
ra ospedalizzazione, ha guidato il
suo compagno di cordata Carlo Al-
berto Cimenti, per tutti “Cala”, nelle
fasi del soccorso prima di essere por-
tato giù dai 6.300 metri di quota do-
ve ha avuto l’incidente. «Siamo in pa-
radiso, in un posto che probabilmen-
te non è mai stato raggiunto da nes-
suno prima di noi», ha scritto sui so-
cial poche ore prima.
La famiglia è in apprensione da sa-
bato, quando ha saputo dell’inciden-
te grazie a Erika, la moglie di Cimen-
ti che ha lanciato l’allarme, e ha fat-
to pressioni affinché un elicottero
partisse presto: «Aiutatelo o mori-
rà» è l’appello diffuso ieri dal fratel-
lo attraverso un videomessaggio.
Quel volo atteso da più di un giorno
dovrebbe partire oggi all’alba (ore 4
in Italia). È stato rimandato per pro-
blemi burocratici e per dei soccorsi
sulle vicine cime del K2 e del Broad

Peak. Una volta superati gli ostacoli,
grazie all’ambasciata italiana, alle fa-
miglie e ad Agostino Da Polenza del
comitato Everest-K2-Cnr, le condi-
zioni meteo e le alte temperature
hanno fatto desistere i piloti a intra-
prendere il volo per raggiungere il
medico.
In attesa che arrivasse il via libera
per il volo, sono partiti via terra due
alpinisti esperti, Denis Urubko e
Don Bowie. Ieri pomeriggio hanno
raggiunto il punto in cui Cimenti ha
trasportato Cassardo e con altri due
colleghi polacchi, lo hanno caricato
su una slitta di fortuna per iniziare

la discesa. «Probabilmente cammi-
neremo tutta la notte ma portiamo
Francesco in salvo». Poi, con il so-
praggiungere del buio, si sono fer-
mati a quota 5.900 metri dove que-
sta mattina aspetteranno i soccorsi.
«Ti amo non preoccuparti, torne-
rò!», il primo messaggio di Cassardo
per la sua ragazza Adrianna. Non è
riuscito ancora ad avere un contatto
con sua madre, Loredana Trinchie-
ri: «Oramai il volo dovrebbe essere
certo ma lo era anche prima. Voglia-
mo solo che torni a casa». Attraver-
so Cala ha saputo che suo figlio ha
riacquistato la vista. L’aveva persa

per il trauma cranico riportato nella
caduta, oltre a diverse fratture. La fa-
miglia ha lanciato un appello al mi-
nistro degli Esteri, Moavero Milane-
si. Dalla Farnesina hanno assicurato
che si sta «chiedendo alle autorità
pachistane di fare il massimo per
soccorrerlo nei tempi più rapidi».
Sulla macchina pachistana dei
soccorsi, però, in Italia è polemica.
«Complimenti alla burocrazia e al ri-
spetto di un uomo, un medico che si
trova in quel paese per portare aiuti
(oltre alla sua scalata). Forse siamo
solo noi un popolo che sa accoglie-
re?», scrive l’alpinista Marco Confor-
tola. Reduce dall’undicesimo “Otto-
mila” in Pakistan, è al campo base a
più di 5mila metri di quota pronto a
partire per il recupero e in contatto
con Agostino Da Polenza con cui ha
attivato i soccorsi. Parla di «muri in-
valicabili, burocrazia, problemi assi-
curativi, organizzazione dei voli» e
ammette di essere «tremendamen-
te deluso».
Ma anche Da Polenza ha dei rilievi
da fare: «Cimenti e Cassardo non
hanno predisposto le garanzie ne-
cessarie prima di partire. In Paki-
stan l’unica organizzazione abilita-
ta per i voli di soccorso è l’Askari: il
servizio costa circa 15mila dollari e
gli alpinisti devono assicurarsi in an-
ticipo e lasciare una cauzione».

Il personaggio


Francesco al villaggio con i farmaci


la missione prima della scalata


La vittima


dell’incidente è un


medico di Pinerolo


La tappa nel villaggio


anche per insegnare


a usare l’ecografo


Era già stato in Pakistan, France-
sco Cassardo per un’altra spedizio-
ne lo scorso anno. Con Cala Ci-
menti si erano fermati al villaggio
di Askole e ha visitato un paziente
con la colite ma nell’ambulatorio
non erano riusciti a diagnosticarla
e non avevano i farmaci per curar-
la, se non quelli lasciati da altri al-
pinisti. Così il medico piemontese
di 30 anni, che vive a Rivoli e da po-
co più di un anno lavora in corsia
al pronto soccorso di Pinerolo, ha
scelto di tornarci per dare una ma-
no. Nello zaino, insieme con l’at-
trezzatura tecnica e il sogno di rag-
giungere la cima mai scalata del
Pakistan, ha messo i farmaci che
ha acquistato grazie alla serata di
raccolta fondi organizzata il 30
giugno con l’associazione World

Friends Onlus e con il referente lo-
cale Paolo Leoncini, amico, colle-
ga e compagno di arrampicata.
Tachipirine, antibiotici e medi-
cinali generici che con il compa-
gno di cordata hanno lasciato
all’ambulatorio di Askole, che si
trova nel villaggio lungo il trek-
king per il Campo Base. Ma la voce
che sarebbe tornato in zona si è
diffusa, così quando è arrivato al-

cuni giorni fa, erano in tanti ad
aspettarlo, tra cui 15 donne in sta-
to di gravidanza che ha visitato e il
medico del posto, il dottor Fur-
man, a cui ha insegnato a usare l’e-
cografo donato un anno fa da
Adam Bieleck.
Per lui essere medico è stato un
percorso naturale: il suo bisnonno
lo era, lo è anche suo padre Loren-
zo ma soprattutto suo nonno, suo

modello in quanto medico condot-
to a Mosso, un piccolo paesino del
Biellese. Ma ha sempre saputo di
voler unire questa dedizione con
la sua passione per la montagna,
che coltiva come membro dello
storico gruppo della sezione Cai
di Torino, il “Club 4000” e narra
sulla sua pagina social con foto da
ogni traguardo e vetta. Come le ul-
time dalla cima pakistana. E sulla
stessa pagina che dopo aver salu-
tato l’ambulatorio di Askole ha
scritto: «È stato incredibile avere
questa opportunità per aiutare
tutti loro. Non è che l’inizio: dal
mio ritorno farò di tutto per aiuta-
re ancora più gente». Un ritorno
che un incidente e la burocrazia
stanno ritardando.
— cri. pal.

In pakistan

Alpinista italiano ferito sul Gasherbrum


L’elicottero non arriva, lite sui soccorsi


Corsa contro il tempo


per salvare un 30enne


bloccato a 6 mila metri


La famiglia: aiutatelo


o morirà. Una slitta di


fortuna per portarlo


a una quota più bassa


iMedicine in regalo
Cassardo (con la
maglietta verde) e Cala
Cimenti con le medicine
portate in Pakistan

I due amici
Carlo Alberto
Cala Cimenti
(con il casco
nero) e
Francesco
Cassardo
durante
una scalata

. Lunedì, 22 luglio 2019 Cronaca pagina^19

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