la Repubblica - 22.07.2019

(Romina) #1
È ancora possibile acquistare per
tutta la settimana, al prezzo di
0,50 centesimi, il numero specia-
le di Robinson dedicato ad Andrea
Camilleri. Il nostro supplemento
culturale rilegge le vicende e le
opere dello scrittore – che ci ha la-
sciato il 17 luglio – in 48 pagine affi-
date alle firme del nostro giornale
e ai “colleghi” autori, giallisti e
non. Ne esce il racconto collettivo
non soltanto di un Camilleri dalle
molte vite e dalla penna prolifica,
ma attraverso la sua vicenda uma-
na e artistica anche di un pezzo
della nostra storia recente. A parti-
re dal viaggio che Francesco Mer-
lo ha fatto nella Porto Empedocle
in cui lo scrittore fu bambino, poi
diventata la Vigàta dei suoi libri e
oggi in qualche modo oscurata da
un’altra Sicilia di Camilleri: il ra-
gusano dei set tv del commissario
Montalbano. Sul Montalbano tele-
visivo impersonato da Luca Zinga-
retti e sul suo straordinario suc-

cesso (di cui diamo tutti i numeri
in questo Robinson) riflette anche
Giancarlo De Cataldo.
Mentre Stefania Auci, Alessan-
dro Bergonzoni, Pino Corrias, La-
ra Crinò, Luca D’Andrea, Paolo Di
Paolo, Massimo Giannini, Simo-
netta Fiori, Stefano Massini, Stefa-
nia Parmeggiani, Roberto Savia-
no, Michele Serra ci portano alla
scoperta di ciò che ha scritto e vis-
suto, e di chi è stato Camilleri pri-
ma di essere il “papà di Montalba-
no”: un uomo di teatro e di televi-
sione. Vi raccontiamo però anche
la sua ultima stagione. Quella di
un uomo coerente nelle sue batta-
glie civili, come ci ricorda Savia-
no; di un romanziere curioso del-
la Storia, come sottolinea Fiori; e
di un grande narratore che ha sa-
puto evocare la forza dell’oralità,
come spiega Angelo Guglielmi
nello Straparlando di Antonio
Gnoli.

re siano maniere diverse di raccon-
tare una storia», questo il motivo
per cui si dovrebbe sempre legge-
re a voce alta. E infatti, ha scritto
Flannery O’Connor, «l’orecchio sa
leggere quanto l’occhio», «ma tal-
volta fa addirittura meglio, e chis-
sà quante scoperte ci aspettano in
testi che abbiamo percorso con gli
occhi, ma la cui qualità tonale con-
tinua a rimanere un autentico se-
greto». Ma qui siamo nel campo
del “lusso”, ovvero dei beni più
preziosi e di massima qualità:
quelli che consentono al lettore
colto e sazio, quando ne abbia la

voglia e la disponibilità, di arric-
chire e articolare il suo piacere,
percorrendo sentieri nuovi e pro-
vando le emozioni inedite che un
lettore o una lettrice, un attore o
un’attrice possono offrire loro.
Dunque, aggiungere al piacere
della lettura solitaria e silenziosa
quello dell’ascolto dei mille suoni
e delle mille tonalità delle parole.
E chi non legge? Chi non può far-
lo, non per analfabetismo, limite
superabile, ma per cecità, handi-
cap fisico non superabile? Mi rife-
risco a quella popolazione che, in
Italia, è costituita da circa 2 milio-

ni di ciechi e di ipovedenti che
non possono leggere per il buonis-
simo motivo che non vedono le pa-
role. Io, per esempio, non leggo da
dodici anni (e provenivo da un lun-
go periodo di letture avide e onni-
vore, seppur disordinate): e ho sco-
perto che non esistono soluzioni
alternative.
La lettura ad alta voce, fatta da
chi vede a beneficio di chi non ve-
de, è la sola risorsa. Ma, attenzio-
ne, non consideriamolo un succe-
daneo, o un ripiego. Davvero riten-
go che questa sia la migliore frui-
zione possibile della letteratura.
E penso a un altro esempio, an-
cora più significativo e per certi
versi più doloroso per un cieco, ov-
vero le meravigliose e minuziosis-
sime descrizioni dei paesaggi na-
turali di alcuni romanzi (sempre
editi da Emons). La varietà e le va-
riazioni dei colori delle foglie lun-
go i mesi e le stagioni nei romanzi
di Kent Haruf; i mutamenti dei ri-
flessi dell’acqua nelle pagine di Je-
smyn Ward; e le infinite tonalità
dei cieli che, sembra impossibile,
un audiolibro può far vedere. (Per
chi diventa cieco da adulto «la
scomparsa dei colori» è un’espe-
rienza straziante). In Italia la
Emons, col suo piccolo staff, com-
posto da Sergio Polimene, Silvia
Nono, Giulia Imbrogno, ha già rea-
lizzato un catalogo assai ampio, di-
versificato e costantemente ag-
giornato (oltre 350 titoli), grazie a
scelte editoriali molto intelligenti
e a voci di grande qualità (da Anna
Foglietta a Valentina Carnelutti,
ad Anna Bonaiuto). La Emons e la
Salani (un importante catalogo di
audiolibri anche il suo) sono le so-
le due case editrici italiane che
pubblicano “in fisico” ovvero su
supporto materiale (il CD), che co-
stituisce tuttora lo strumento più
rudimentale, ma anche il più age-
vole da utilizzare per chi abbia
una disabilità. E torniamo al pun-
to da cui abbiamo preso le mosse.
Per un normodotato (diciamo co-
sì), leggere in proprio l’inferno
dantesco o ascoltarne la tempesto-
sa lettura di Vittorio Sermonti è
davvero la stessa cosa? E leggere
Maurizio De Giovanni con le no-
stre voci “italiane” non è forse me-
no divertente che ascoltarne l’in-
terpretazione scura che ne dà To-
ni Servillo?

Il supplemento culturale in edicola tutta la settimana


Su Robinson


le tante vite


di Andrea Camilleri


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. Lunedì, 22 luglio 2019^ pagina^27

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