la Repubblica - 22.07.2019

(Romina) #1
dal nostro inviato

SINGAPORE — L’impaziente Conte
ha fatto una bella scuola di pazien-
za, lui come tutti gli allenatori che
sono passati dal Chelsea, alla corte
di Abramovich, uno che con i tecni-
ci che assume parla di rado e li
ascolta ancora meno. Non che l’a-
lunno Antonio in quella disciplina
abbia spiccato: altri colleghi (Sarri
per ultimo, ma persino il turbolen-
to Mourinho) l’hanno presa meglio
di lui, che ai Blues ha pure fatto cau-
sa (vincendola), ma intanto oggi è
più tollerante verso le difficoltà di
chi deve destreggiarsi tra desideri
e parametri e difatti un minimo di
adeguamento, rispetto alle estati
più testarde, se lo sta concedendo.
Se proprio fosse già ai ferri corti col
suo spirito di sopportazione, se ne
sarebbe già andato, come fece al se-
condo anno di Bari e al terzo di Ju-
ventus. Chi ne prese il posto (Ventu-
ra da una parte e Allegri dall’altra)
fece però meglio di lui, cosicché an-
che quelle esperienze, che l’hanno
fatto rodere, le ha messe da parte e
gli stanno tornando buone adesso
che deve sopportare con maggiore
condiscendenza questo faticoso e
soprattutto lentissimo processo di
ricostruzione dell’Inter, che non
per caso Marotta ha incardinato al-
la figura dell’allenatore, prima che
dei giocatori. Non l’aveva mai fatto
prima.
Ieri tecnico e squadra si sono im-
barcati sul volo della speranza da
Singapore a Nanchino, cinque ore
per cambiare mondo e cielo e atter-
rare nella città di famiglia, perché è
proprio a Nanchino che ha sede Su-
ning e dove tutto parla di Suning
(in questi giorni anche di Inter: le
vie sono pavesate di nerazzurro), è
a Nanchino che sono nati il patriar-
ca Zhang Jindong e suo figlio Ste-
ven, è a Nanchino che tra oggi e do-
mani (poi mercoledì ci sarà la parti-
ta con la Juve) la famiglia proprieta-
ria e la dirigenza reggente stabili-
ranno piani, paletti, misure e cali-
brature della seconda parte del
mercato. Stasera ci sarà una cena
di rappresentanza con la squadra
intera al tavolo del padrone, ma
quel che conta è il vertice operati-

vo tra Zhang padre e figlio, Marotta
e Ausilio e naturalmente Conte,
che porterà l’interminabile elenco
di doglianze che (pazientemente)
ha compilato. Uno dei problemi
dell’Inter è nelle procedure cui de-
ve sottostare: per le decisioni di
mercato non esiste una filiera cor-

ta, ma le strategie di base devono
inanellarsi a una catena di coman-
do che s’allunga da Milano alla Ci-
na e comporta lentezza, nega im-
mediatezza. Marotta chiederà a
Zhang una sorta di extrabudget per
provare a chiudere le troppe prati-
che aperte. Proverà a capire se c’è

la disponibilità a colmare la distan-
za tra richiesta (85) e offerta (65)
per Lukaku o se sarà necessario
cambiare obiettivo, nonostante
sembra che per Conte il belga sia
l’unico centravanti al mondo. E poi
si tratterà di stabilire una volta per
tutte come gestire tutti gli ingarbu-
gliati casi dell’estate: a che gioco bi-
sogna giocare con Icardi, esiste una
strategia d’uscita per Nainggolan, è
possibile gestire in maniera meno
sanguinosa la questione Perisic?
Conte è lì che aspetta, con la sua
impazienza ancestrale e la poca pa-
zienza imparata. Lavora sodo, ha
già il gruppo dalla sua parte. Barel-
la, che come carattere e caratteristi-
che gli somiglia moltissimo, è paz-
zo di lui. Ma anche a uno flemmati-
co come Gagliardini sta facendo ri-
bollire il sangue: «Fa capire subito
quello che vuole. Pretende tanto,
ma dà tantissimo». Conte, di sicu-
ro, non è mai in debito. Ieri, intan-
to, ha aggiunto due pezzi, Vecino e
Godin. Con Marotta ha parlato di
Emerson Palmieri (quasi impossibi-
le) e di Darmian (abbastanza proba-
bile), ma sa che tutto dipende da
questi quattro giorni a Suning City.
Deve solo portare un po’ di pazien-
za. — e.g.
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Il gioco dei 9


Lo sfregio della Roma: tenersi Dzeko in scadenza


WALLACE WOON/EPA

IL VERTICE DI MERCATO PUò SBLOCCARE L’OPERAZIONE

L’Inter a Nanchino da Zhang


Per placare Conte serve Lukaku


di Matteo Pinci

Roma — Una cessione annunciata si
è trasformata in un braccio di ferro.
Quello tra la Roma e Dzeko è serra-
tissimo, nonostante la volontà di en-
trambi coincidesse perfettamente.
Il giocatore voleva andare all’Inter e
la Roma voleva cederlo, visto che
tra 12 mesi lo perderebbe gratis. Ora
però è cambiato tutto. Al punto che
la Roma sta valutando la possibilità

di tenere l’attaccante bosniaco fino
alla scadenza del contratto.
La questione è intricata: Dzeko a
marzo ha trovato un accordo con
l’Inter e da quel momento la sua in-
tenzione non è mai cambiata. Ha da-
to la parola a Conte e la rispetterà.
Ma quel comportamento dei neraz-
zurri ha indispettito la Roma, che
non vuole farsi prendere per il collo:
per venderlo vuole 20 milioni e non
concederà sconti. Nei giorni scorsi
erano filtrati segnali di una disponi-

bilità dell’Inter a soddisfare la richie-
sta, ma a quelli non hanno fatto se-
guito azioni concrete. Anzi, da Ro-
ma non hanno notizie da giorni dei
nerazzurri. E allora a Trigoria stan-
no valutando anche il piano B nell’i-
potesi in cui non si trovi un’intesa.
Anche perché il giocatore che la
Roma ha scelto per sostituire Dzeko
è uno: Gonzalo Higuain. Che però
nonostante il colloquio con il tecni-
co romanista Fonseca non ha aperto
all’idea di trasferirsi a Roma, anzi è

orientato a dire no. Il ds giallorosso
Petrachi, costretto a mettere mano
a molti reparti — il terzino destro, il
centrale difensivo, il vice Ünder —
non ha molto margine per andare a
comprare un “9” da 20 gol a stagio-
ne. Se Higuain (in prestito) si confer-
merà impercorribile e da Dzeko non
si riuscisse a ricavare una cifra utile
a comprare un bomber, meglio tene-
re il bosniaco. Anche a costo di per-
derlo a costo zero tra 12 mesi.
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kFino al 2022 Antonio Conte, 49 anni, prima stagione all’Inter


Bale
Zidane è duro:
“Meglio se
parte subito”.
Il Beijing offre
35 mln all’anno

André Silva
Va al Monaco,
30 milioni al
Milan: li girerà
all’Atletico
per Correa

ROSLAN RAHMAN/AFP

a cura di Giulio Cardone

Le altre trattative


Malcom
Offerto alla
Roma il
brasiliano che
un anno fa
preferì il Barça

123,5


I milioni spesi
L’Inter ha speso tanto per
acquistare Lazaro (22 milioni),
Sensi (30), Barella (45), Radu
(12), Salcedo (8) e Brazao (6,5).

50%


La svalutazione
Icardi, Nainggolan e Perisic un
anno fa valevano 170-180
milioni. Oggi tra 80 e 90,
circa il 50% in meno.

I numeri
Costi e svalutazioni

Golf British Open Molinari rimonta e fa mea culpa
Da 54° a 11°: Francesco Molinari, ormai ex campione dell’Open
Championship, nel torneo vinto dall’irlandese Lowry rimonta 43 posizioni
(miglior punteggio di giornata il suo -5). “Il Masters perso è stato un
colpo duro. Ora devo ritrovare cuore e orgoglio, sempre”.

Handanovic

Skriniar De Vrij Godin

Florenzi Sensi Emerson

Barella Vidal

Dzeko Lukaku

Handanovic

Skriniar De Vrij Godin

Lazaro Brozovic Asamoah

Barella Sensi

Lautaro Politano
(Perisic)

3-5-2


L’Inter attuale
3-5-2

L’Inter che Conte voleva


Scherma Maledizione di bronzo per l’Italia, sono sei
Ancora due bronzi (sono sei adesso, zero gli ori e gli argenti) azzurri al
Mondiale di scherma, a Budapest: sono terze nelle gare a squadre le
spadiste Navarria, Fiamingo, Isola e Clerici e gli sciabolatori Curatoli,
Samele, Berrè, Montano. Oggi in gara fiorettiste e spadisti.

. Lunedì, 22 luglio 2019^ pagina^31

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