la Repubblica - 22.07.2019

(Romina) #1

Un modello di grandi


numeri come la Yaris


viene venduto per il


70% in versione


hybrid. La vera svolta


per noi è stata la


risposta del mercato


Mauro
Caruccio
ad toyota
italia

f


g


Emissioni NOx Full Hybrid
Dati in NOx mg/km

Benzina

60

Diesel

80

HEV

3,5

Euro 6
Standard Diesel

Euro 5 e Euro 6
Standard Benzina

Toyota HEV

HEV: Hybrid Electric Vehicle

-91.6%


Milano — Partita ufficialmente la
nuova generazione di auto Mazda.
Dopo la 3, nasce la Cx-30 (in vendi-
ta da ottobre con un listino che
parte da 24.750 euro).
Questa volta per il marchio giap-
ponese è una sfida in un nuovo
segmento, quello in cui si danno
battaglia modelli come la Volkswa-
gen T-Roc e la Renault Captur.
Sembrerebbe arduo partecipare,
ma le carte da giocare ci sono vi-
sto che ci hanno messo un po’ per
convertirsi ai gusti europei ma ora
hanno tutta l’intenzione di non
fermarsi e continuare a sorprende-
re. Strategia? L’applicazione
dell’arte giapponese a tutto ton-
do, dal design ai propulsori. Alla ri-
cerca tecnica della perfezione.
Rispetto al passato, la Mazda og-
gi trova una sua identità nello sti-
le. La Cx-30, infatti, rinuncia a li-
nee muscolose e scolpite, in favo-
re di superfici allungate e tornite,
per un gioco di chiaro scuri che re-
gala originalità e dinamismo, già
ad una prima occhiata.
La vettura punta a distinguersi
dalla mischia dei crossover di 4
metri e mezzo di lunghezza. E lei,
larga pressapoco 1 e 80, alta 1,54,
unisce dimensioni compatte e fun-
zionali con spazio e praticità, così
come comanda la concorrenza. Il
plus in questo caso è che si riesce
a salire e scendere senza fatica –
non sempre avviene! - caricando
nel bagagliaio (430 litri) trolley e
bagagli vari senza stare a pensarci
troppo.
Il piatto forte, ad ogni modo, i
giapponesi lo riservano sotto al co-
fano. Si chiama Skyactiv-X ed è un
2.0 benzina da 179 Cv che associa
il sistema Mild Hybrid (lo stesso
dello Skyactiv-G che di cavalli ne
ha 122) - in grado di recuperare l’e-
nergia in fase di decelerazione in
una batteria da 24V - ad una com-
binazione meccanica un po’ “fan-
tasiosa”. O almeno così si poteva
pensare, se non fosse, che a Fran-
coforte durante l’anteprima mon-
diale, una sfilza di ingegneri è arri-
vata direttamente da Hiroshima
per sviscerare nel dettaglio l’effi-

cacia del progetto.
Per la prima volta, infatti, un mo-
tore benzina fruisce di una combu-
stione ad accensione per compres-
sione da candela (tipico del die-
sel). Un incrocio di tecnologie che
permette una rotazione vivace e
nel contempo una risposta supe-
riore, come per i motori a gasolio.
Migliorano ancora le performan-
ce. Senza per questo venire esclu-
si dai centri storici più severi: ri-
spetto allo Skyactiv-G, ad esem-
pio, la riduzione di emissioni di
CO2 e NOx, così come il risparmio
di carburante, è maggiore.
L’innovativo i-Activ AWD rileva
l’intensità del carico sulle quattro
ruote e promette consumi pari a
quelli di una vettura a due ruote
motrici: gestisce la distribuzione
della coppia congiuntamente con
il sistema GVC, ora chiamato Plus.
Quest’ultimo agisce sensibilmen-
te sui freni quando il veicolo af-
fronta le curve, contribuendo a in-
crementarne la tenuta di strada.
Il risultato al volante? Un rap-
porto guidatore-auto quasi simbio-
tico, come tra cavaliere e cavallo:
concetto che torna dall’ultima ge-
nerazione di vetture firmate Maz-
da, intenzionato a mostrare - nono-
stante l’evoluzione con la CX-30 -
che esistono principi su cui i giap-
ponesi non scenderanno mai a pat-
ti...

Roma — Tutti la vogliono ma a dif-
ferenza dell’auto elettrica molti la
comprano. È l’ibrida, quella con
due motori, uno elettrico e l’altro
a benzina (in alcuni casi, il cosid-
detto plug-in, ricaricabile anche
con la spina). In Italia, nel primo
semestre di quest’anno, ne sono
state vendute oltre 58 mila con
una crescita del 30%. La stragran-
de maggioranza (oltre il 70%) sono
Toyota che da tempo ha puntato
su questa soluzione. E proprio il
mercato italiano è quello che sta
ottenendo i migliori risultati. Ne
parliamo con Mauro Caruccio che
guida la filiale del nostro Paese.
Dunque, auto ibrida promossa a
pieni voti. Cosa è cambiato nella
testa dei consumatori?
«Ci sono due aspetti importanti in
questo cambiamento: uno
emozionale e l’altro razionale. Da
una parte siamo tutti attenti a
consumi più responsabili legati
anche ad eventi internazionali, dal
protocollo di Kyoto agli accordi di
Parigi sui cambiamenti climatici.
Dall’altra, però guardiamo sempre
al portafoglio: ecologisti fin quando
non ce lo toccano...»
Quindi cosa è accaduto?
«È accaduto che Toyota è riuscita
in 20 anni a fornire questa
tecnologia a prezzi accettabili. A
renderla disponibile per tutti.
Questo è stato il passaggio
fondamentale. Quando un modello
di grandi numeri come la Yaris,
viene venduto per oltre il 70% in
versione ibrida significa che è
cambiato molto. Direi che si tratta
di una trasformazione epocale».
Voi avete iniziato a sviluppare e
puntare sull’ibrido più di 15-20
anni fa. Quindi in tempi non
sospetti. Perché avete scelto
proprio questa tecnologia?
«La grande sfida era progettare
l’auto del 21esimo secolo, consci
che i problemi energetici ed
ambientali si sarebbero sempre più
acuiti in futuro. Fu una scelta
visionaria, portata avanti con
capacità e determinazione, anche
quando all’inizio venivamo derisi
Oggi in numeri ci danno ragione,

tutti ci seguono. Sono Toyota oltre
13 milioni di veicoli ibridi a livello
globale, di cui 280 mila solo in
Italia»
C’è ibrido e ibrido, oppure sono
tutti uguali?
«È urgente fare chiarezza,
soprattutto quando altri
costruttori si affrettano a portare
sul mercato soluzioni “leggere”,
spinti dalla necessità di rientrare
negli obiettivi di riduzione della
CO2. Mi riferisco ai mild hybrid a 48
o 12 V, dove l’ elettrico è di scarsa
potenza e dà solo un aiutino al
motore termico. Nel “full hybrid
Toyota” i motori elettrici sono
alimentati fino a 650V, soluzione
che consente di circolare per oltre
il 50% del tempo a zero emissioni in
città. Per questo è urgente una
classificazione dei veicoli ibridi in
funzione del reale beneficio che
portano, che a nostro avviso deve
essere basato sul grado di
ibridizzazione, ovvero quanto è
rilevante la componente elettrica
rispetto a quella termica».
Perché full hybrid e non
plug-in?
«Anche plug-in certo. Forse pochi
ricordano che Toyota è stata la
prima ad avere a listino un
modello, la Prius Plug-in, già dal


  1. Ma questa soluzione porta
    con sé un “price premium”, che il
    mercato non è ancora pronto a
    ricevere. Accessibilità e fruibilità
    sono i fattori critici per la
    diffusione. Il full hybrid è oggi
    accessibile e fruibile, senza bisogno
    di infrastrutture e non obbliga a
    cambiare le abitudini».
    Cosa immaginate per dopo?
    «Senz’altro la diffusione di tutte e
    quattro le soluzioni elettrificate e
    una graduale scomparsa delle
    motorizzazioni convenzionali. Ma
    in questo processo l’ibrido avrà
    ancora con un ruolo centrale, anzi
    da protagonista per molto tempo».
    I vostri obiettivi per i prossimi
    anni?
    «Dal 2025 vendere 5,5 milioni di
    auto elettrificate a livello globale
    all’anno. Un obiettivo previsto per
    il 2030 e che abbiamo anticipato...»


La nuova Cx-30


La sfida Mazda


Un crossover


e tanta tecnologia


©RIPRODUZIONE RISERVATA

L’intervista


Caruccio “Con Toyota


l’auto ibrida


è diventata per tutti”


di Valerio Berruti

di Ilaria Salzano

kGli interni Il posto guida


Emissioni inquinanti gamma Toyota Full Hybrid

NOx (mg/km)

Rav4 2WD Hybrid Prius Hybrid Corolla Hybrid Yaris Hybrid C-HR Hybrid

0

0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000 1100 CO (mg/km)

10

20

30

40

50

60

70

80

90

NOx (mg/km)

1 Prius Plug-in
2 Prius 4WD
3 C-HR Hybrid
4 Prius
5 Corolla
Hybrid 1.8
6 Rav4 2WD
7 Corolla
Hybrid 2.0
8 Yaris Hybrid

limite Euro VI (diesel)

limite Euro VI (benzina)

6

78
1

2
3

(^45)
kCrossover made in Japan La Mazda Cx-30


. Lunedì, 22 luglio 2019^ pagina^37

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