Corriere della Sera - 18.03.2020

(C. Jardin) #1


CorrieredellaSera Mercoledì18Marzo
PRIMOPIANO


13


Lavicenda


●A Cingoli,
Comune nelle
Marche di 10
mila abitanti
in provincia
di Macerata,
36 dei 40 ospiti
di una casa
di riposo hanno
contratto
il Covid-


●Mancano
però medici,
mascherine,
guanti e altri
presidi sanitari
per evitare
ulteriori
contagi


●Il sindaco
Michele Vittori
ha lanciato
un appello
per far arrivare
eventualmente
anche medici
militari
e ha emesso
un’ordinanza
urgente per
isolare «tutte le
persone che a
qualsiasi titolo
sono entrate
all’interno
dei locali della
casa di riposo»


●Chi ha
frequentato
l’istituto
per anziani
a partire
dal 20 febbraio
scorso
deve quindi
comunicarlo
al Comune,
ha deciso il
primo cittadino
di Cingoli


GLIANZIANI


ACingolinelleMarche,contagiati36ospitisu


piùquattrooperatorichecilavorano:dueidecessi


Ilsindaco:«Nonriusciamoatrovareinfermieri»


È


come se dal balcone
delle Marche sivedesse
l’Italia intera. Ai fune-
rali della signora Isoli-
na, c’era la sua primogenita
con il marito, un nipote, e al-
tredue persone che non ri-
cord anessuno, neppureil
prete che haofficiato una fun-
zione durata un quartod’ora
appena. Era una donna ben-
voluta, che nella vita aveva al-
levatoifigli edispensato
buon umorecon il suocarat-
tere gioviale.Un mese fa, non
si era sentita bene.Per la pri-
ma volta.
Il suo unico problema, fino
aquel momento, era stata
l’età che avanzava, e due anni
fa l’avevaconvintaaritirarsi
nellacasa di riposo, non di-
stantedai suoicari edagli
amici. L’avevano portata in

ambulanza alleTorrett edi
Ancona, l’ospedaleregionale,
dove era rimasta in cura per
una settimana prima di ritor-
narenella sua stanza.Pochi
giorni dopo sièsentita male
di nuovo.Tampone.Positiva.
Trasferimentod’urgenza al
nosocomio di Camerino, che
ormaiimedia marchigiani
definiscono l’ospedale Covid-
19, in quanto svuotato di quasi
ogni altro paziente. La signo-
ra Isolinaèmancata poche
ore dopo il suo arrivo. È stata
la prima ospitedella casa di
riposoaesserecontagiata, la
seconda a morire.
Non ha nemmeno più trop-
pa importanzacapirecome
sia potuto accadere,con la se-
quenza sopra riportata che si
è svolta quando l’epidemia di
coro navirus era già scoppiata
eilPaese interostavachiu-
dendo per paura delcontagio.
Quello che è successo dopo è
un agile riassuntodegli stati
d’animo di tutti noi, una som-
ma di paura e impotenza, for-

se anche di impreparazione
rispetto allavelocità di questo
male subdolo ecaro gna. Cin-
goli è una meraviglia di paese
sullecolline della provincia di
Macerata, non acaso inserito
nella lista dei borghi più belli
d’Italia. La sua posizione pa-
noramica glivale praticamen-
te da sempreilsoprannome
di balcone delle Marche.
La casa di riposo non ha un
vero e proprio nome. Il Comu-
ne affittailocali dallacomu-
nità delle monache benedet-
tine che hanno sede ad Assisi.
Eraunpiccolo monasteroat-
tiguo alla chiesa nelcentro
del paese, mai più riaperta
dopo ilterremoto del 2016.
Nel 2000venne rimesso a
nuovo per il Giubileo. L’anno
dopovenne inaugurata lacasa
di riposo, una manna per un
postodall’età media molto
elevata, oltre i sessant’anni.
«Era un monastero, non un
lazzaretto» impreca il sindaco
Michele Vittori. Quando è ar-
rivata la prima diagnosi, era

già troppo tardi. Oforse no. Ai
quaranta ospiti dellacasa di
riposoèstatofattoilt ampo-
ne. Trentasei positivi. Altri
quattrotra gliotto operatori
che ci lavorano. Ancora prima
della signora Isolina ilcoro-
navirus ha spentoilsignor
Raffaele, l’ospitepiù antico,
invalido grave, mai sposato,
solo al mondo.Aveva appena
69 anni. Mentre ilresto d’Ita-
lia entravainunisolamento

più o menovolontario, questa
casa di pietra grezza che do-
vrebbe essere un porto sicuro
per le persone più anzianee
deboli,veniva sbarrato. Vitto-
ri avevachiestol’evacuazione
delle struttura. Ma siamo nel-
le Marche, laregione più in
difficoltà intermini dicapien-
za ospedaliera dopo la Lom-
bardia.
«Non riusciamoatrovare
infermieri per lacasa di ripo-
so» diceilsindaco, «dove la
maggior parte dei pensionati,
oltre che curati, devono esse-
re anche accuditienutriti».
La richiesta diotte nere medi-
ci militari ècaduta nel vuoto,
finora. Vietato uscire e vietato
entrare, tranne che per pochi
operatori sanitari. Non aven-
do riscontratosintomicome
polmoniteofebbrealta,
l’Asur, azienda sanitariare-
gionale, ha scelto di far rima-
nerenella struttura tuttele
personecontagiate. Quando
hai unfocolaio così po tente, il
più forte finora nelle Marche,

ma così delimitato, nonresta
che chiuderlo,con le persone
che ci sono dentro.
La realtà è questa. Il Comu-
ne, che hacome assessore alla
Sanità l’ex deputatodiForza
Italia Filippo Saltamartini,
punta il ditocontro laRegio-
ne. Ieri l’Asur hareplicatocon
durezza. «Basta mistificazio-
ni. La gestione della struttura
è del Comune. Laresponsabi-
lità èdichi non ha maicon-
trollatocosa stavasucceden-
do là dentro».
All’interno dellacasa di ri-
poso, siresiste. «Mia mamma
ha quasi novant’anni ma si ri-
tiene abile e arruolata» affer-
ma il figlio di una ospite.
«Stannocercando di aiutarsi
l’un altro, che altropossono
fare?». All’inizio di uncorri-
doio ci sono gli stanzoni dei
pensionatiedegli infermieri
positivi. Infondo si sono si-
stematiipochi negativi che
ancorarestano tali.Esisalvi
chi può.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Lacasadiriposodiventatalazzaretto


diMarcoImarisio


IlCavalieredona10milioni,ilcontributodiMoncler


DaBerlusconi


aBarilla,


lagara


disolidarietà


U


na donazione di 10 milioni
indirizzata alla Lombardia,
stremata per l’emergenza
sanitaria. È la cifra messa a
disposizione dal presidente di
Forza Italia Silvio Berlusconi che
a titolo personale ha scelto di
aiutare le strutture sanitarie
sotto pressione. Sarà cruciale per
la realizzazione delreparto di
terapia intensiva alla Fiera di
Milanovoluto dal governatore
della LombardiaFontana. Ma
sarà indirizzata ancheverso altre
strutture. E sono molte le
imprese italiane, tante di matrice
familiare, che si sono mosse per
sostenere ospedali, medici e
tecnici. Tra gli annunci di ieri, la
donazione di 10 milioni di

Moncler per l’ospedale in Fiera.
Il patron,Remo Ruffini, ha dato
voce al sentirecomune: «Milano
è una città che haregalato a tutti
noi un presente straordinario».
Nel mondo della moda si erano
già fatti avanti Giorgio Armani
con 1 milione e 550 mila euro
mentre Miuccia Prada ePatrizio
Bertelli, amministratori delegati,
e il presidente Carlo Mazzi,
hanno donato due postazioni di
terapia intensiva. Anche Etro e
Dolce&Gabbana sono
intervenuti. Con la stessa cifra si
è fatta avanti la Lavazza di
Torino, stavolta per laRegione
Piemonte. Campari Group ha
offe rto un milione al
Fate benefratelli Sacco di Milano.

E AndreaRecord ati, ilceo del
gruppo farmaceuticoRecord ati e
la moglie Anya, a titolo
personale, hanno sostenutocon
700mila eurovari ospedali a
Milano ePavia. Ieri si è unita la
Barilla oltre 2 milioni donati
all’Ospedale diParma e altri enti
emiliani. Al loro fianco, tra i
tanti, anche il gruppoFalck (
mila euro alla Protezione civile,
per untotale di 600 mila euro a
ospedali ecentri di ricerca),
Snam,FondazioneVodafone e la
famiglia Agnelli, che ha donato
10 milioni alla Protezione civile e
alla Fondazione Specchio dei
Tempi.
DanielaPolizzi
©RIPRODUZIONERISERVATA

diAntonioPolito


Dottori,èl’ora


dicambiare


Taccuinodalvirus


A


i medici in prima
linea andrebbe de-
dicata la fraseco-
niata da Churchill per rin-
graziare gli aviatori che
vinsero nel 1940 la batta-
glia d’Inghilterra,resisten-
do al blitz di Hitler: «Mai
così tanti hanno dovuto
così tanto acosì pochi».
Ma poi dovremmo chie-
derci perché i medici sono
«così pochi». Il governo ha
appena eliminato l’esame
di abilitazione,consenten-
do ai laureati di lavorare
da subito. Evviva. Ma per
andare incorsia servono
medici specializzati. E poi-
ché le borse di specializza-
zione sono troppo poche,
il test nazionale lascia fuo-
ri due laureati su tre, al-
lungando ogni anno la fila
di abili ma non arruolati.
Bisogna allargare icord oni
delle borse. Se non ora,
quando? ©RIPRODUZIONERISERVATA
IlsupportoUn paziente assistito al suo arrivo all’ospedale di Brescia per verificare le sue condizioni(fotoLapresse)


Laparola


MEDICIMILITARI


Fanno capo all’Ispettorato generale
della sanità militare, guidato attualmente
dal Maggior Generale Nicola Sebastiani,
64 anni.Per far fronte all’emergenza, il
decreto «Cura Italia» prevede l’assunzione
di 120 medici e 200 infermieri militari,
con arruolamentotemporaneo ed
eccezionale della durata di un anno

DonatoriDall’alto, Silvio Berlusconi; Luca,
Paolo e Guido Barilla; Alberto Lavazza
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