Corriere della Sera - 18.03.2020

(C. Jardin) #1


14 Mercoledì18Marzo2020 CorrieredellaSera


LEDOMANDE


Checosasono,


dadovevengono


Storia(edisastri)


deivirus


Legrandiepidemie,dalvaioloalcoronavirus:


ilvirologoBurionispiegacomeimicrorganismi


hannosegnatoneisecolilavitadegliuomini


diAdrianaBazzi


«No, era prevedibilissimo (se-
condo lateoria dell’epistemolo-
go libanese Nassim NicholasTaleb, il cigno
nero è un qualsiasi evento, appunto impreve-
dibile,capacedisconvolgerelasocietà mon-
diale, ndr ). Datempo gli scienziati—spiega
Roberto Burioni, professore di Microbiologia e
Virologia all’Università Vita-Salute del San Raf-
faele a Milano nel suo libro «Virus, la grande
sfida»—avevano lanciatounallarme circa
una possibile epidemia. La questione che si
sono sempre posti gli scienziati, era “nonco-
me arriverà, ma quando?”. Eccosiamo arrivati
al quando: oggi ci dobbiamoconfrontarecon
un virusrespiratorio che si chiamacoronavi-
rus. Ma le avvisaglie della sua nuovacomparsa
erano emerse in passatocon l’epidemia di Sars
del 2003 e di Mers del 2012, dovute sempre a
coronavirus». Dunque, non si dovrebbe parla-
redi «cigno nero»... ©RIPRODUZIONERISERVATA

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«Sì, i virus esistono fin da quan-
do hanno avuto un ospite da in-
fettare: da soli noncela fanno a sopravvivere
—continua Burioni — e hanno bisogno di al-
tri esseri viventi per moltiplicarsi. Molticoro-
navirus, neltempo, si sono adattati all’uomo e
provocano solo banali raffreddori. Sono di-
ventati “buoni”enoi ci possiamoconvivere.
Poicisonoi“cattivi”,come il nuovoSars-
CoV-2, che hannocome serbatoiocerti anima-
li e, poi, fanno il salto di specie, arrivando al-
l’uomo intempi rapidi: è ilcosiddetto "spillo-
ver". E per noi sono guai, perché non abbiamo
difese». Nelcaso del nuovocoronavirus, il
contagio è molto elevato e molte personeven-
gono infettate; il virus in una buona percen-
tuale dicasi provoca polmoniti gravi, intersti-
ziali, che richiedono una ospedalizzazione e
un’assistenzarespiratoria inreparti diterapia
intensiva.
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«Sì, icoronavirus sono fatti solo
di materiale genetico: o il Dna o
l’Rna (il primo si chiama acido desossiribonu-
cleico, il secondo acido ribonucleico ndr ), rac-
chiusi in una specie di membrana (quella del
coronavirus è unacapsula che ha, appunto, la
forma di unacorona, per via di quegli “spike”
quelle piccole antenne, che permettono al vi-
rus di attaccarsi allecellule umane e penetrar-
le, ndr ). Non possono riprodursi da soli e per
questohanno bisogno di infettarecellule
umane perreplicarsi. Eccoperché alcunivac-
cini stannocercando di interferirecon queste
“antenne” per fare sì che il virus non riesca a
colonizzare lecellule umane», sottolinea Bu-
rioni. Altrivaccini stanno invececercando di
neutralizzarecerti geni del virus che possono
essere utili per stimolare la difesa immunita-
ria dell’organismo e quindi possonotenerlo a
bada.
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Il«cignonero»,
l’epidemiadiCovid-19,
eraimprevedibile?

Ivirusesistonoda
sempre?Quandosono
pericolosiperl’uomo?

Sonoorganismisemplici,
fattidiRnaoDna.Come
fannoasopravvivere?

Fermorestando che la globaliz-
zazione ha creatolecondizioni
ideali per icontagi da virus (vedi il turismo o i
trasporti aerei, per esempio), rimane il fatto
checerti interventi dell’uomo sull’ambiente
sono stati deleteri.Per dire: la deforestazione
portata avanti in maniera massiva incertefo-
resteequatoriali,come quelle deiPaesi del
Golfo di Guinea in Africa, dovesi sono segna-
lateleprime epidemie di Ebola, hanno per-
messo agli animali, serbatoi di virus mai giun-
ti fino all’uomo in precedenza, di raggiungere
le zone urbane. Lo stesso in Cina:certe abitu-
dini alimentari,confinateper secoli inzone
rurali delPaese, non avevano prodotto danni.
Nelle megalopoli,come nei mercati di Wuhan,
si sono invecerivelateundisastro. La Mers,
l’infezione dacoronavirus nel Medio Oriente,
èstataveicolata all’uomo da animalicome i
cammelli.
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«L’Hiv è partito dall’Africa,come
l’Ebola, l’influenza suina dal
Messico». Zone geografiche diverse, ma esiste
un trattocomune. «Ilcontagio nasce sempre
da unacontiguità fra uomo e animale. Ma an-
diamo indietro neltempo — chiarisce Burioni
—.Pensiamo, innanzitutto, al morbillo: il vi-
rus è derivato dalla peste bovina, si è diffuso in
Europa intorno al XII secolo nellecomunità
che vivevano gomito a gomitocon i bovini. Co-
sì ha fattol’Hiv, appunto, trasmesso dagli
scimpanzè africani agli umani (il virus circola-
vagià fra gli umani all’inizio del Novecento,
poi si è diffuso massicciamente nel mondo a
partiredagli Anni Ottanta).El’H1N1, il virus
dell’influenza suina del 2009, è nato in Messi-
co». Quindi nell’espandersi delle epidemie fi-
niscono percontarefattori sociali ed econo-
mici,comprese situazioni in cui la povertà gio-
caun ruolo importante.
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Quantocontanogli
interventidell’uomo
suglihabitatnaturali?

Dadoveoriginanole
grandiepidemie?Sono
tuttenateinCina?

Non sempre le grandi epidemie
della storia sono statecausate da
virus. La peste è provocata da un batterio. «È
così, ma la pesteèuna “metafora” (l’agente
della peste è un batterio che si chiamaYe rsinia
pestis, ndr ). Ha provocatograndi epidemie
storiche, da quella di Giustiniano, del Seicento
dopo Cristo, fino alla “peste nera” del Milletre-
centoaquella di manzoniana memoria nel
Milleseicento», afferma Burioni. «Però, poi, ci
sono le “nuove” epidemie del secolo passato:
tutte da virus. A partire dall’influenza Spagno-
la fra il 1918 e il 1920, per arrivare all’Aids,com-
parsa sulla scena all’inizio degli anni Ottanta,
fino all’Ebola, che ha provocato la prima gran-
de epidemia a partire dal 2014 in Africa Occi-
dentale (ora è in atto nellaRepubblica demo-
craticadel Congo). Attualmente, perfortuna,
contro l’Ebola si sta sperimentando un nuovo
vaccino che sembra essere efficace».
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Tuttelegrandi
epidemiesonostate
provocatedaivirus?

VaioloBirmingham,1978.Cittadiniinfilaperriceverelavaccinazioneduranteun’epidemiadivaiolo(GettyImages)


PolioElvisPresleyconduevittimedipoliomielitenel1957(AP)


HivFreddyMercury(1946-1991),mortodiAids(Getty)


«Il virus delvaiolo e quello della
polio circolano soltanto (o quasi,
per la polio) negli umani. Nonc’èserbatoio
animale,come per ilcoronaealtri virus in-
fluenzali. Così ilvaccino è riuscito acancellare
la malattia dalla faccia dellaTerra (definitiva-
mente per ilvaiolo).Per altri virus è diverso. E
adesso ci stiamoconfrontandoconquesto
nuovocoronavirus che è tutto da studiare (non
si capisce per esempio se darà la famosa “pro-
tezione di gregge”, invocata dal premier ingle-
se BorisJohnson, ndr ). Non sappiamocome si
comporterà: potrebbecambiareesfuggireai
vaccini oppure no: la ricercasi sta facendo in
quattro.Esperiamo che vinca. La ricerca»,
conclude Burioni. ©RIPRODUZIONERISERVATA

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Abbiamosconfittoil
virusdelvaioloe(quasi)
lapolio.Eilcoronavirus?

Inlibreria
einedicola

RobertoBurioni,57an-
ni,èordinariodimicro-
biologiaevirologiaal-
l’universitàVita-Salute
SanRaffaelediMilano.
«Virus,lagrandesfida.
Dalcoronavirusallape-
ste:comelascienza
puòsalvarel’umanità»
èilsuoultimosaggio,in
libreriaconRizzoliein
edicolaconil«Corriere
dellaSera»(a13,
europiùilprezzodel
quotidiano)

Primopiano L’emergenzasanitaria

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