Corriere della Sera - 18.03.2020

(C. Jardin) #1


CorrieredellaSera Mercoledì18Marzo
PRIMOPIANO


17


L’ISTRUZIONE


LaministraAzzolina:siriapresoloacessatopericolo


Noncisaràprolungamentooltreladatafinaleprevista


Lenuoveindicazioniperladidatticaadistanza


Ipotesiscuolechiuseoltreil 3aprile


«Leregoleperprofessori ealunni»


Anchedacasa


glistudenti


vannovalutati


S


ì, ivoti vanno dati
anche se le lezioni si
fanno incasa. Dopo
giorni di incertezza per
professori e studenti il
principio è finalmente
scritto nella nota che il
ministero ha inviato alle
scuole. «È necessario che
si proceda ad attività di
valutazionecostanti,
secondo i principi di
tempestività e
trasparenza, ai sensi
della normativa vigente,
ma più ancora del buon
senso didattico».
Macome sivalutano lo
sforzo e il lavoro degli
studenti? La scelta spetta
agli insegnanti, che la
condividonocon icollegi
dei docenti assieme ai
presidi: decideranno
come procedere, ma
certamente anche le
lezioni di questi giorni
avranno un peso nella
valutazione finale. Se il
ministero chiede «buon
senso», invita anche
gli studenti ad avere
fiducia nei propri
insegnanti, perché la
valutazione — si legge —
non è una sanzione,
ma un dovereper i prof
e un diritto per gli
studenti. Dunque sì aivoti
macon giudizio, percome
gli studenti seguono, se
fanno icompiti assegnati,
se hanno bisogno
di qualcheforma
direcupero e
consolidamentotenendo
conto della difficoltà
di adeguarsi alla nuova
realtà. Insomma, non
basta saltare una lezione o
noncollegarsi pertempo
una mattina per prendere
un bruttovoto.
G.Fre.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Comesidanno


ivoti


Secondaprova,


cambiarla


oeliminarla?


L’


esame di Maturità
cambierà: parola
della ministra
dell’Istruzione Lucia
Azzolina intervistata da
Giovanni Floris a
DiMartedì : «Sto
prospettando diversi
scenari — spiega — ma
sarà un esame serio, pur
tenendoconto della
situazione di emergenza».
Di sicuro non
cambieranno le date: si
comincia il 17 giugno.
Altrettanto sicuro sembra
che non saranno
obbligatori né Invalsi né
alternanza scuola-lavoro.
Al ministero si sta
pensando se ridurre le
commissioni: niente
commissari esterni (lo
chiedono anche gli
studenti e i sindacati),
saranno i profdella
classe,con un presidente
esterno, a giudicare
i loro alunnicome avviene
già per l’esame diterza
media. Sotto la lente è
anche la seconda prova,
quella di indirizzo, la più
temuta dai ragazzi: si
discute se rimodularla,
cioè adeguarla al
programma svolto, o se
addirittura eliminarla: è la
richiesta del
coordinamento degli
studenti, se la scuola non
dovesse riprendere a
maggio. C’è infine iltema
dell’ammissione all’esame:
l’ipotesi allo studio è
quella di ammettere anche
chi non harecuperato le
insufficienze del primo
quadrimestre. La ministra
Azzolina ha però ripetuto
che «non ci sarà il 6
politico», cioè la
promozione assicurata.
G.Fre.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Comesarà


laMaturità


G


li insegnanti non pos-
sono limitarsiadare
compiti acasa: questa
nonèladidatticadi-
gitale di cui si parla da setti-
mane. Devono dare ivoti, per-
ché lavalutazione nonèuna
«sanzione» maèundovere
per gli insegnanti e un diritto
per gli studenti. Nel program-
marel’attività bisogna che
maestre e professori facciano
attenzioneanon far usare
schermi e video troppo a lun-
go ai loroalunni. Attenzione
all’«eccessivocaricocogniti-
vo», avverte il ministero, cioè
no all’eccesso dicompiti.
Prendeforma a poco a poco
la didattica digitale nazionale:
toccherà ai professori darle la
fisionomia definitiva. I sinda-
cati sono critici e, seppurele
prime rilevazioni acampione
ci informano che la maggio-

ranza delle scuole sono aregi-
meconforme piùomeno
evolute di lezioni a distanza, i
problemi sono ancora moltis-
simi, soprattuttoper gli stu-
denti e lerealtà più deboli.
La ministra Azzolina ha
detto ieri a DiMartedì che i ra-
gazzitornerannoascuola
«quando le autorità sanitarie
ci diranno che nonc’è più pe-
ricolo». Come ha detto al Cor-
riere il presidente dell’Istituto
superiore di Sanità Franco Lo-
catelli—ripreso ieri dal go-
vernatore delVe neto Luca Za-
ia—èpossibile «la proroga
della chiusura delle scuole ol-
tre il 3 aprile visto che lo stop
sta funzionando».Per questo
al ministero dell’Istruzione si
stanno preparando per tutti
gli scenari che prevedono la
chiusura fino a dopoPasqua,
fino al 3 maggio e anche fino
a giugno. L’obiettivo, anche se
non si dovessetornare in clas-
se,restacomunque quello di

arrivare alla «validità non solo
formale ma sostanziale del-
l’anno scolastico». Cioè che
gliottomilioni di studenti
continuino a studiare fino alla
fine. L’anno siconcluderàco-
munque a giugno: la ministra
ha escluso un prolungamento
mentrehaconfermatoche la
maturitàcambierà, diventan-
do più leggera, per adeguarsi
all’emergenza.
Con una nota intitolata
«prime indicazioni operati-
ve», firmata dalcapodiparti-
mento MarcoBruschi il mini-
stero spiega checosa sono le
lezioni digitali: videoconfe-
renze, video lezioni, chat di

Lastoria
Franca elostopperlaguerra

«Miaiutòmioziomaestro


Sonodiventatainsegnante»


diSaraD’Ascenzo


TREVISOIl 7 aprile 1944 non fu
un’emergenza sanitariaafer-
marel’anno scolastico, ma il
bombardamentodiTreviso,
che distrusse quasitotalmen-
tela città, scuolecomprese.
Franca Libralesso, classe 1930,
avrebbecompiuto di lì a poco
14 anni e frequentava laterza
media. Alla fine del trimestre
— allora si usavacosì — sulla
pagella avevaavutounbel
«buono».Efucon quelvoto
— unottodi adesso, potrem-
mo dire—che Franca, oggi
quasi 90 anni, due figli, quat-
tronipoti, fu promossa.Per-
ché la scuola, per quell’anno,
non riprese.
«Nonc’erano più scuole a
Trevisoenessuno avrebbe
potuto accompagnarmi da al-
tre parti: a Mogliano erano ri-
masti i salesiani, ma solo per i
maschi. Nel mio paese,Peseg-

gia (in provincia diVe nezia,
ndr ), di ragazze che studiava-
noc’erosolo io. Le altredue
erano state bocciate in quinta
agli esami di idoneità e si era-
nofermate». Così Franca, che
la mattina partiva in bici svet-
tando daPeseggia a Mogliano
per poi salireinfilovia —
«stavamo in piedi tutti fracas-
sati uno sopra l’altro», rac-
conta — trascorse la fine del-

l’anno nella grandecasa di
campagna, dovestavano i ge-
nitori, il fratello e le due sorel-
line più piccole,compresa Gi-
netta, che avevapochi mesi,
senza più andareascuola e
senza preoccuparsene più di
tanto: «Accudivolesorelline,
leggevo, ogni tantovenivalo
zioToni, che era maestro e ci
faceva studiare un po’, ma fi-
nivalì. Enon andaiascuola

nemmenol’anno dopo». Ri-
prese dopo la guerra, si iscris-
se al Ginnasio a Treviso, poi a
Lettere aPadova, dovefu una
delle prime laureate donne. E
divenne insegnante. Niente di
strano, dunque, cheveda «un
po’ di isteria tra le mamme di
adesso: i bambinitorneranno
ascuola primaopoi, quello
che perderanno lorecupere-
ranno».
Impossibile farle paragona-
rei giorni di oggicon ilcopri-
fuoco, le quaranteneconi
giorni della guerra, lo #stia-
moacasaconibombarda-
menti: «Lì avevamo subito
una mancanza. Qui lacosa
che mi manca in questi giorni
è potermi andare acomprare
un librosull’universo perca-
piremegliocosa sta succe-
dendo».
©RIPRODUZIONERISERVATA

Ierieoggi
FrancaLibralesso,
90anni,ela
tesseradelbus
del‘43-

gruppo per la «trasmissione
ragionata di materiali didatti-
ci» dacaricare su piattaforme
o sulregistro elettronico e poi
da rielaborare e discuterecon
il docente. Ma può esserele-
zione a distanza anche l’uso di
app interattiveeducative.Per
il Miur «il solo invio di mate-
riali o la mera assegnazione di
compiti dovranno essereab-
bandonati».
Il ministero si spinge oltre e
dà altre indicazioni ai profes-
sori e ai presidi: per gli asili si
consigliano video dalcaratte-
reludico, da visionarecon i
genitori; per la primaria si ri-
chiede il giusto equilibrio tra
didattica e pause, per medie e
superiori èconsigliato un mix
di lezionicon le aule virtuali e
di materiali «a fruizione auto-
noma e differita». Da oggi sa-
rà online anche una pagina
dedicata alla didatticaper gli
studenticon disabilità.
©RIPRODUZIONERISERVATA

L’annosaràvalido
L’obiettivoresta
arrivareaunavalidità
siaformalesia
sostanzialedell’anno

diGiannaFregonara


BanchivuotiUninsegnanteusailcomputerportatile—inun’aulascolasticadeserta—perfarelezioneaisuoialunnichesitrovanonellelorocaseaOrosháza,Ungheria,percontenereladiffusionedelcoronavirus(fotoRosta/Epa)

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