Corriere della Sera - 18.03.2020

(C. Jardin) #1


28
ECONOMIA

Mercoledì18Marzo2020 Corriere della Sera


diMassimoSideri


Breveelogio


dell’isolamento


(setemporaneo)


I


l 1815 passò alla storia come l’anno
senza estate: pesanti sconvolgimenti
del clima causati dall’eruzione
spaventosa di un vulcano in Asia causò
freddo, buio e carestie in tutto ilNord
Europa. Il freddo spinse le persone ad
isolarsi nelle case anche nell’estate del
1816 e fu proprio così che, rinchiusi nel
castello di Lord Byron,Mary Shelley
scrisse Frankenstein e il medico personale
del poeta inglese,John WilliamPolidori,
produsse ilVampiro. Sempre nello stesso
anno un conte di nome Drais inventò
quella che avrebbe poi preso il nome di
draisina, la bicicletta senza pedali. Un
elogio dell’isolamento — anche seforzato
come quello a cui si sta apprestando il
mondo occidentale sul modello italiano —
non finisce qui. Sono innumerevoli i casi
di «virtù» dell’isolamento. Lo stesso Dante
Alighieri si dedicò al suo immortale
capolavoro in seguito al sostanziale
fallimento della sua carriera politica da
guelfo. Dopo il tradimento dell’amico
GuidoCavalcanti nessuno si fidò più di lui
e finì in esilio. «Come sa di sale lo pane
altrui».Certo.Però scrisse la Divina
Commedia. D’altra parte nel 1347 laPeste
nera entrata a Firenze influenzò il
Decamerone di Boccaccio.Maci sono
anche altri esempi molto più vicini a quello
che stiamo vivendo. L’isolamento in spazi
ristretti per pochi giorni ispirò aNeil
Armstrong una delle frasi più belle di
sempre: «Un piccolo passò per un uomo,
un grande passo per l’umanità». Sempre
in tema di isolamento possiamo ricordare
la sventura occorsa all’equipaggio
dell’Endurance che rimase bloccata tra i
ghiacci alPolo Sud durante la Prima
guerra mondiale. Ernest Shackleton salvò
tutti e scrisse uno dei migliori libri di
avventura che possiate leggere, prosa a
parte.Peraltro il tema è studiato anche in
questo momento dalla scienza perché con
le attuali tecnologie ci vorrebbero oltre
venti mesi per andare e tornare dallaTerra
a Marte, obiettivo dichiarato dagli Stati
Uniti per i prossimi decenni.Considerando
che bisognerebbe aggiungere almeno un
anno o più da passare sul Pianeta Rosso
ecco compresa l’importanza per gli
astronauti di abituarsi a stare con se
stessi. La solitudine fu virtuosa anche
per il Leopardi, anche se causò come
controindicazione il pessimismo cosmico.
Forse perché durò troppo. Che isolamento
sia, dunque, purché temporaneo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ascuoladaidinosauripergestiremegliol’ambiente


Ilpaleontologo:«Gliscossoniclimaticichestiamovivendosonounasortadisvegliaglobale»


I


cambiamenti climaticiven-
gono spesso raccontati attra-
verso narrazioni negativee
scenari da giorno del giudizio.
Nel libro Extinction: Bad Genes
o Bad Luck? il p rofessore di pale-
ontologia statistica all’Università
di Chicago David Raup, si è chie-
stosel’estinzione della specie
avviene perchéèscrittonella
storia, per debolezza intrinseca
o è grande sfortuna.
Visticome una sorta dicata-
strofe ed estinzione,icambia-
menti climatici inrealtà sono
una scommessa molto pericolo-
sa, ci si può trovaredalla parte
dei vincitori o da quella dei vinti,

come è avvenuto per i dinosauri.
E proprio questivertebrati sono
legati alle fasi di grandicambia-
menti in tutta la storia della loro
esistenza sullaTerra.
«I dinosauri si originano subi-
to dopo la più profonda estinzio-
ne di massa della storia, 252 mi-
lioni di anni fa, si diversificano
dopo l’Episodio Pluviale del Car-
nico, ma diventano dominanti
nelle fauneterrestri solo succes-
sivamente, circa 200 milioni di
anni fa, quando si estinguono i
lo ro principalicompetitori eco-
logici, i crurotarsi. Infine, 66 mi-
lioni di anni fa, anche i dinosau-
ri cedono il passo ad altre faune.
La loroestinzione,così come
tuttelefasi della lorostoria, è
predeterminata daicambiamen-

ti climatici», spiega Massimo
Bernardi, paleontologo del Mu-
seo delle Scienze di Trento (Mu-
se).
Il clima dellaTerra ècambiato
diversevolte nelcorso della sua
storia, negli ultimi 650.000 anni
ci sono stati sette cicli di grandi
glaciazioni intervallati da perio-
di caldi in cui i ghiacciai si ritira-
vano fino ad arrivareall’ultima
Era Glaciale, quando è iniziato il
ciclo climatico attuale.
Per millenni il climaèstato
abbastanza stabile, ma già dalla
metà del XIX secolo è iniziato il
riscaldamento globale che ha as-
suntocaratteristichecompleta-
mentediverse perché rapidissi-
mo.
«Il primo insegnamentoche

possiamo trarredai dinosauri è
che questefasi di transizione
possono essereanche delle op-
portunità — spiega Bernardi —.
Trovarsi nel bel mezzodiun
cambiamentoclimaticoèuna
rouletterussaeilnostroatteg-
giamento dovrebbe essere quan-
to più prudenziale possibile. La
fase di rapidocambiamento che
stiamo vivendoèloscossone
che ci avverteche rischiamo di
finiredalla partedel dinosauro
vinto cuicade “il meteorite inte-
sta”. Ma la differenzaèche noi
siamo autocoscienti. Siamo alle
portedella Sesta Estinzione di
massa negli ultimi 500 milioni
di anni, questa insieme agli
scossoni climatici che stiamo vi-
vendo sono una sorta di grande

“sveglia” globale che ci avverto-
no che qualcosa si può ancora
fare secambiamo atteggiamento
e comportamenti. E lo possiamo
faresulla scorta dell’insegna-
mento dei dinosauri che ne sono
più volteusciti vincitori inse-
gnandoci che le grandi transi-
zioni non sono la fine di tutto».
Ci sono molte ragioni per rite-
nere che siamo a un punto criti-
co. Un nodo cruciale in cui tutto
dipende da noi: possiamo impe-
gnarci a creare un futuro positi-
vo cambiando il nostro modo di
vivere, oppure sentirci senza po-
tere estareaguardarementre
avviene l’inevitabile tracollo del
Pianeta percome loconoscia-
mo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Massimo
Bernardi,
35 anni, dopo
la laurea
in Scienze
naturali
e un Master
a Bristol,
è paleontologo
al Museo
delle Scienze
di Trento
(Muse)

LoHumanTechnopoleraccogliel’idea


lanciatadal«CorriereInnovazione»:


piùgenieinnovatorinellenostrecittà


Unaviaperla Scienza


S


e c’è un aspetto positi-
vo in questosurreale
momentostoricoè
che finalmentela
competenza, lacono-
scenzael’esperienza hanno
riconquistato il posto che me-
ritano. Negli ultimi mesi era
stata proprio una partedella
politicaafar passarequesti
valori per privilegi di un’in-
sopportabilecategoria di pri-
vilegiati. L’emergenza legata
alla diffusione del Covid-19 ha
invecefattocapirealmondo
interoquantosiamo fragili
senza gli aiuti che arrivano
dallaconoscenza. E per sotto-
linearequestoaspetto, per
darevalorealle migliaia di
scienziati che da ogni nazione
stannocondividendo dati e
informazioni sul virus che sta
seminando panico nel Piane-
ta, lo HumanTechnopole ha
raccolto un appello lanciato a

febbraio da questepagine.
Prendendo spunto dalle paro-
le della pronipote di Nikola
Tesla, Desanka Mandic, che
chiedeva di dedicare più vie al
suo geniale parente, Massimo
Sideri—editorialistaere-
sponsabile di CorriereInno-
vazione —aveva effettuato
una ricerca topograficacon
Google Maps, sottolineando
quanti pochi siano gli scien-
ziati, gli inventori e i geni a cui
sono dedicate piazze e strade.
Alcunicertamenteben rap-
presentati,come Galileo o Le-
onardo, ma altri quasi assenti,
come l’inventore deltelefono
Antonio Meucciodel piano-
forte Bartolomeo Cristofori.
Ecco perché HumanTech-
nopole, il nuovo Istitutoita-
liano di ricerca per le scienze
della vita, ha deciso di porre
rimedio. Dal 10 marzo è stata
avviata l’iniziativa dacondivi-
deresui social #Remember-
MyName, in cui ogni settima-
na si ricorda un personaggio
che hacontribuito in maniera
indelebile al progresso scien-
tifico. La prima figura a cui è

statoreso omaggio èRosalind
Franklin, chimica inglese, che
nel 1953 ha dato il primo e de-
cisivocontributoper la sco-
perta del Dna. Il premio Nobel
fu assegnatonel 1962 ai suoi
trecolleghiWatson, Crick e
Wilkins.Perlei, morta da
tempo, nemmeno una men-
zione. Questa settimanaèla
volta dell’americano Philo
Farnsworth che nel 1927rea-
lizzòilprimotelevisoreelet-
tronico della storia.
Ma non è tutto. HumanTe-
chnopole ha la sede nelPalaz-
zo Italia all’interno del Mind
(Milano Innovation District),
nell’area di Expo 2015, che
prestovedrà lacostruzione di

altri due palazzi. Edifici e area
sono di proprietà di Arexpo,
partecipata anche daStato,
Regione LombardiaeComu-
ne di Milano. A loro si rivolge
Marco Simoni, presidentedi
HumanTechnopole: «Se in
Italia possiamocontaresu
una sanità pubblica, sul pe-
diatra di quartiere è grazie al-
la ri cercascientifica, allacol-

laborazione tra biologi, neu-
roscienziati, genetisti, epide-
miologieauncomplesso
lavoro industriale. È giusto ri-
cord arefiguredel passatole
cui biografie sono general-
mentemoltosemplici: pochi
soldi, poca gloria ezero rico-
noscimento sociale.Per resti-
tuire loro il giusto merito,vor-
remmorealizzareuncomita-
to scientificocon il Corriere
Innovazione (coinvolgendo
industriali, professionisti ed
esponenti politici) per invita-
re le autorità a dare il nome di
scienziati e inventori alle nuo-
ve vie e ai nuovi palazzi. Maga-
ri iniziando da una donna!».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

1) Palazzo
Italia, sede
dello Human
Tech. 2) Nicole
Kidman nei
panni della
scienziata
Rosalind
Franklin (3).
4) Evangelista
Torricelli,
scopritore del
vuoto

MarcoSimoni
«Perché non costituire
un comitato scientifico
per dedicare piazze e
vie dell’area ex Expo?»

Spazioalledonne
Si parte da Rosalind
Franklin per il suo
lavoro pionieristico
sulla struttura del Dna

1 2


3


4


diAlessiaCruciani


diElenaPapa


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