Il Settimanale 32

(Francesco CaccavellaNHp1fh) #1

23


VENERDÌ 14 APRILE 2023

di Vanessa Ciccarelli

«U


n documento prudente». Il ministro
all’economia Giancarlo Giorgetti ha
definito così il primo Def del governo
Meloni approvato martedì pomeriggio a palazzo Chi-
gi. L’ossatura di quella che sarà la politica economica
dei prossimi anni è stata fissata guardando alla «sta-
bilità, credibilità e crescita» ha chiarito la premier in
riunione con i ministri. Una strada tracciata all’inse-
gna dell’ambizione responsabile attraverso la quale è
prevista una crescita del Pil al +1% con un rapporto
del deficit attestato al 4,5%.
Gradualità è la parola chiave del Def 2023 che tiene
conto di un quadro economico-finanziario che, nono-
stante l’allentamento negli ultimi tempi degli effetti
negativi derivanti dalla pandemia e dal caro energia,
rimane “incerto e rischioso a causa della guerra in
Ucraina, del rialzo dei tassi di interesse ma anche per
l’affiorare di localizzate crisi nel sistema bancario e
finanziario internazionale” spiegano fonti del Mef

nel 2025. Queste saranno le basi sulle quali, dopo
gli aggiornamenti della Nadef, si baserà la prossi-
ma manovra finanziaria. «Questi dati ci dicono che
stiamo andando nella giusta direzione», commen-
ta il presidente della Commissione bilancio Ro-
berto Pella da Montecitorio mentre il M5s, con il
capogruppo in bilancio Stefano Patuanelli, attacca
il governo dicendo che il documento «È una botta
di austerità in piena regola». Per ora resta fuori
l’anticipo pensionistico di Quota 41 caro alla Lega,
«Noi abbiamo una priorità che è quella di sostene-
re imprese e famiglie», spiega il ministro delle Im-
prese e del Made in Italy Adolfo Urso. I rischi per
la crescita sono sempre gli stessi: l’inflazione, ma
ancora di più la discussione sul Pnrr. La partita dei
fondi europei, infatti, è molto importante per l’Ita-
lia: senza gli investimenti del Pnrr non si potrebbe
avere quell’impatto da 3,2 punti di Pil al 2026. E, a
quel punto, anche la sfida del debito diventereb-
be più impegnativa. “Un tasso di crescita dell’1% è
senz’altro alla portata della nostra economia, ma
l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie e i
ritardi sul Pnrr rischiano di compromettere gli an-
damenti economici del 2023” dice Confesercenti.
Fondamentale anche un’altra partita europea che
l’Italia dovrà affrontare: la riforma del Patto di
Stabilità e crescita con il pressing della Germania,
che spinge per avere vincoli più stringenti. n

aggiungendo che “in questo contesto, l’economia ita-
liana continua a mostrare una notevole dose di resi-
lienza e vitalità”.
A via XX Settembre si lavora sul “tesoretto” di 3 miliar-
di stipato per premere la frizione alla riforma fiscale e
per introdurre un taglio dei contributi sociali a carico
dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi che
opererà già sul periodo maggio-dicembre di quest’an-
no. Tra le le righe del documento finanziario si legge
che “in tale contesto, le previsioni di crescita del Pil
del Def sono le più prudenti, intente all’elaborazione
di proiezioni di bilancio ispirate a cautela e affidabili-
tà”. Nello scenario tendenziale a legislazione vigente,
il Pil è previsto crescere in termini reali dello 0,9% nel
2023 con un rialzo rispetto allo 0,6% previsto nella
manovra di novembre, mentre nello scenario pro-
grammatico si legge una crescita dell’1% quest’anno
e dell’1,5% nel 2024. Mentre il debito programmatico
per il 2022 si attesta al 144,4% per calare al 140,9%

Il primo Documento di Economia e Finanza approvato


dall’esecutivo all’insegna della “stabilità, credibilità e


crescita”. A sorpresa l’annuncio del nuovo deficit per


sostenere i salari, in stand-by le pensioni a quota 41


Cuneo fiscale, un taglio


da tre miliardi nel Def


“prudente” varato dal governo


FOCUS
Free download pdf