Il Settimanale 32

(Francesco CaccavellaNHp1fh) #1

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ECONOMIA DELLA CONOSCENZA


ils

N


o Gender sono due pa-
role che appartengono
al lessico comune. Se
applicate alla musica acquista-
no un alto significato: «La mu-
sica non ha confini e, dunque,
non la si può incanalare in ge-
neri. È una forma d’espressio-
ne universale, libera». Danilo
Di Paolonicola ne è convinto.
Bimbo prodigio alla fisarmo-
nica diatonica, laureato al
conservatorio di Pescara, ora
docente al conservatorio de
L’Aquila ha appena pubblicato
il suo nuovo lavoro No Gender
II (via Interamnia World Music)
che arriva dopo il primo “capi-
tolo” uscito nel 2017. «Quello
era un disco per fisarmonicisti,
piuttosto ostico al grande pub-
blico, Questo è esattamente il
contrario», racconta. Otto bra-
ni dove il filo conduttore sono
i passi di danza, a testimoniare
che le due arti si compenetra-
no e legano indissolubilmente,
nonostante l’ascolto “classico”
abbia obbligato a una cesura
tra palco e pubblico, dove la
musica popolare dei vari Paesi
si fonde con il jazz (musica po-
polare per eccellenza). «Quan-
do compongo non mi metto
paletti. Scrivo quello che viene
e poi dò colore e ritmo». Ecco,
dunque, che una cellula ritmica
della pizzica o del tango (Boleo),
o del Walzer o anche di una bal-
lata country esplodono in mille

La buona musica?


È No Gender


Il fisarmonicista Danilo Di Paolonicola


ha pubblicato un disco ispirato dai passi


di danze del mondo. Pura Worldmusic!
di Beppe Ceccato

Cantine Emanuele Angelinetta


La moglie del re
Emanuele Angelinetta ha raccolto il testimone della passio-
ne per la viticoltura di Gianfranco Miglio, il noto politologo
della Lega della prim’ora. Fu infatti l’ex senatore a ridare im-
peto alla viticoltura sul lago di Como, da sempre alternata
alla coltivazione di gelsi e ulivi. Una viticoltura fatta di terraz-
zamenti, sudore e una meraviglia tutta locale, il Verdese, uva
a bacca bianca utilizzata sino agli anni Cinquanta come uva
da taglio e senza pretese. Alcuni accorgimenti tecnici in vigna
e in cantina hanno permesso di esaltarne i delicati profumi di
pera Williams e la salinità; le bottiglie di una decina d’anni si
esprimono invece con sorprendenti evoluzioni di liquirizia al
naso e una bocca grassa che sopperisce alla scarsa alcolici-
tà. La bottiglia è vestita con un’etichetta del tutto speciale,
il bozzetto di un’opera d’arte di Felice Beltramelli, La moglie
del re. Il risotto al pesce persico può risultare un buon modo
per metterla alla prova.
✉ Via Pozzolo, 16 - Domaso (CO)
☎ 3343504713

Podere Còncori


Còncori Bianco
Gabriele Da Prato non ha dubbi: è la composizione silicea e
gessosa del terreno, la costante ventilazione di questa parte
d’Appennino e l’influenza del fiume Serchio ad averlo con-
dotto verso l’ideale combinazione di Pinot bianco e Chenin
blanc che ricorda i vini della Loira, minerali ma con piacevole
morbidezza. Un percorso lungo quasi trent’anni che ha qua-
lificato la Garfagnana, area poco conosciuta e blasonata per
la produzione di vino. Nata all’inizio come passatempo, rita-
gliando i periodi di libertà dell’osteria di famiglia, la passio-
ne della vigna ha preso il sopravvento e si è trasformata in
strumento di riscossa enoica di un’intera area. I due piccoli
appezzamenti situati nella parte più alta dell’abitato di Cònc-
ori, Selvapiana e Prete, hanno il pregio di esaltare al meglio
quelle caratteristiche che fanno del Còncori Bianco uno spe-
ciale compagno di viaggio per gli aperitivi di pesce, specie i
crostini con burro e alici.
✉ Località Còncori, 1 - Gallicano (LU)
☎ 3396323092

Cantine Abitante


L’Emigrante
Le vite di Filippo Abitante e Giovanna Ciminelli si incrocia-
no in vigna quando decidono di dare inizio alla produzione di
etichette lucane alle falde del Pollino. Era il 2012. Su quella
stessa terra il nonno di lui otteneva vino informale, da bere
in famiglia o con gli amici. Trascorso un decennio, la scelta di
non produrre vini a indicazione geografica coincide con l’idea
di libertà di scegliere e trasformare le uve che sono adatte a
raggiungere il risultato desiderato. Come accade per un emi-
grante è importante ottenere una nuova vita lontano dalle
proprie radici, L’Emigrante porta con sé la propria terra, la
annuncia con i profumi e il gusto. Ne è, in qualche modo, por-
tatore di cultura. Nero di Troia in purezza, trascorre almeno 6
mesi in barrique di rovere di primo passaggio per smussare
le asperità dei tannini e diventare succo corpulento e austero,
rubino intenso, che l’usanza rurale abbina con il panino ripie-
no di peperoni, cipolle e altre verdure ripassate in padella.
✉ Contrada Fontanelle - Francavilla in Sinni (PZ)
☎ 3200151710

Piccoli produttori e grandi bottiglie – a cura di Riccardo Lagorio

Enologia sartoriale


DISCHI

note surfando sul pentagram-
ma con estrema eleganza. Il
primo brano, la Pizzica delle Fon-
tanelle (è un quartiere popolare
di Pescara dove vivono molti
Rom), racconta la “fuitina” d’a-
more di due giovani. «Le voci
narranti, inclusa la disperazio-
ne della madre alla notizia del-
la scappatella, è stata registrata
in presa diretta da una famiglia
Rom che si è prestata alla mia
richiesta, bravissimi attori»,
continua l’artista. Parte con un
incedere beethoveniano per
finire in una pizzica scatenata.
Payduska, invece, è un ritmo
bulgaro chiamato Horo, «una
danza che inizia in 7/8 per poi
passare agli 11/16». In realtà,
ammette Danilo, «ballarla è
piuttosto complicato, visti gli
improvvisi cambi di tempo».
Seven Steps, invece è un Sirta-
ki in 7/8, mentre Applejacker è
un bluegrass nato tra i monti
Appalachi, mix di sonorità ir-
landesi, scozzesi e inglesi. In
quest’avventura ricca di suoni
hanno lavorato ben 21 musici-
sti a partire da Flavio Boltro,
grande trombettista. C’è anche
Lino Patruno con un bell’asso-
lo di banjo. Chi vuole ascoltare
Danilo dal vivo si segni questa
data: 14 settembre a Castelfi-
dardo per il Festival della Fisar-
monica, nella versione Ethnic
Project, il suo collaudato e fan-
tastico quartetto. n

Danilo Di
Paolonicola.
Sopra, No
Gender II uscito
il 21 marzo.
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