Corriere della Sera - 05.03.2020

(Romina) #1


12 Giovedì5Marzo2020CorrieredellaSera


Primopiano L’emergenzasanitaria


ILPERSONAGGIO


Crespi:giustochiuderemonumentiecinema,


lasicurezzavalepiùdiognialtracosa


Manonignoriamoilfallimentodiunsistema


«RicordolaScaladopolaguerra


Dall’epidemiaavvisoalmondo»


«I


nquesti giorni ho
pensatoalla sto-
ria», diceGiulia
Maria Crespi, gran
signora delFaie
dell’impegno civile.Elastoria
prima delcoro navirus ha visto
imperi crollare, devastazioni,
guerre, epidemie, dalle quali è
uscitounmondo incercadi
nuovi equilibri, attraversatoda
fermenti creativi nell’arte e nella
cultura. La malattia che infetta
l’Italia e il mondo è un grande al-
larme sanitario, ma per lei è an-
che un brusco avvertimento. «Ci
fa capire come da un giorno al-
l’altr otuttoquello che avevamo
può non esserci più. La nostra
civiltàretta sul denaro e sulla fi-
nanza può crollaredaunmo-
mentoall’altro, lecose che ave-
vano valore dicolpo non ne han-
no piùesicominciaadareun
sensoaquel che abbiamo tra-
scurato».
A96anni nonèspaventata
dallavecchiaia ma dall’idea sba-
gliata che qualcuno ha dellavec-
chiaiacome vuoto aperdere, e

trova che sia stato giusto chiude-
re la Scala, il Duomo, i cinema e i
teatri perché la sicurezza delle
personevale più di ogni altraco-
sa. «Ricordo la guerra, le bombe
su Milano, la Scala che riapre tra
le macerieelavoglia di vivere
nell’Italia liberata, ma non ho
mai dimenticato lavoce di Chur-
chill alla radio che parla di lacri-
me, sudoreesangue...».Perlei
siamo a un bivio della storia an-
che con il coro navirus. «Impone
di seguire leregole sanitarie che
ci vengono dettate, ma non pos-
siamo ignorareilf allimentodi
un sistema che ha distrutto l’am-
biente e i benicomuni, facendo
prevalerel’effimeroel’arricchi-
mentoindividuale. Tuttoasca-
pito della scuola, della cultura e
dei territori, lasciati senza piani
regolatori, trascurati e depredati
conilsaccheggioel’abusivi-
smo». Altri virus che hanno im-
poverito laterra, drogatacon pe-
sticidi e glifosati per farlarende-
re. Ed è lafebbre dellaterra, con
il business del turismo usa e get-
ta deitorpedoni e della navi aVe-
nezia, la mancanza di mezzi alla
scuola «che dimenticalamusi-
ca,trascura la storia dell’arte,

ignora la geografia», l’abbando-
no dei luoghi appenniniciela
svalutazione delle soprinten-
denze che la preoccupa. «Non si
può dire che ripartiremo e andrà
tutto bene. Bisogna dire lecose
come stanno, alla Churchill».
Eoggi lecose per il Pianeta
vanno male. «Bisogna trovare le

connessioni positive, ricreare
un’armonia, che non sia solo di-
struttiva e finalizzata all’arricchi-
mento.Penso alle pianteealla
metafora del loro modello socia-
le, come scriveStefano Mancu-
so, ai filapperi delle radici che
cercano altri filapperi pertenersi
uniti. Senza le piantesaremmo

un pianeta morto. E allora, o noi
cambiamo la precarietà di que-
sto nostro modo di vivere che ha
deificatorobot e WhatsApp, op-
pure ci dovremo rassegnare alla
catastrofe. Io non sono pessimi-
sta, ho fiducia nei giovani, sono
migliori di chi li ha preceduti,
ma per il dopo serve uno spirito
nuovo, capace di pensare al bene
comune». È Goethecon ilFaust
che Giulia Maria Crespi citaa
memoria, quasi per esorcizzare
le paure mentre i tg raccontano
che si allarga lazona deicontagi.
«... Come tuttos’intesse nel gran
tutto/ e ognicosa nell’altra ope-
ra evive/ Come, salendoedi-
scendendo alterne/ lecelesti
energievedo scambiarsi/ le sec-
chie d’oro...». Dipende da noi,
dice Giulia Maria Crespi, accen-
derescintille nel buio,capire
questo brutale avvertimentoco-
me un altolà. «Dopoi93anni,
mi sono sentita più sola, la mia
casa èpiu vuota, maècome se
avessi allargatolavisione del
mondo. Dobbiamo crearecome
le radici delle piantereticoli di
fiducia e di speranza». Ripensa a
Pasolini e all’invito a guardare il
fiore di nocciolo durante l’inver-
no: fioriscenel freddo per an-
nunciarelasperanza, le aveva
detto. In inverno adesso fiori-
scono le viole. Ma non è un buon
segno.Forse sono impazzite. Co-
me questo mondo che davanti a
un virus ha perdutolesue cer-
tezze.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Ilprofilo


●GiuliaMaria
Crespi,96anni,
imprenditrice,
titolare
diun’azienda
agricolanel
Parconaturale
delTicino,
aBereguardo
(Pavia),
èstatatra
iproprietari
delCorriere
dellaSera

●Ètrai
fondatori
delFai(Fondo
ambiente
italiano)
dicuioggiè
presidentessa
onoraria

●IlFaitutela
evalorizza
ilpatrimonio
artistico
enaturale
italiano

InIran Lecontromisure


Ibastoncini


peripulsanti


In Iran, la diffusione del virus Covid-
ha portato acontromisure avolte anche
folkloristiche,come dotare gli ascensori
di bastoncini per premere i pulsanti.

TeheranUnuomousadeibastonciniperpremereipulsantidiunascensore


diGiangiacomoSchiavi

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