Corriere della Sera - 05.03.2020

(Romina) #1


CorrieredellaSeraGiovedì5Marzo
ESTERI


17


D


iciottoannieilcorag-
gio di sfidareilpotere.
Olga Misik, attivista
russa peridiritti civilièla
protagonista dellacopertina
del nuovonumero di 7 , il ma-
gazine delCorrieredomani in
edicola e su digital edition.
Lo scorso luglio lefotodi
Olga che legge la Costituzione
russa seduta perterra davanti
ad agenti diPolizia intenuta
anti-sommossa hanno fatto il
giro del mondo. Ilvolto della
ragazzaètraisimboli di un
nuovoattivismo. C’è chi la pa-
ragonaaGreta Thunberg,
qualcosa le unisce, ma lei ri-
schia di più. Negli ultimi mesi
è stata bloccata trevolte dalla
poliziaehaaccumulatouna

decina di denunce per mani-
festazioni non autorizzatee
danneggiamento.Potrebbe fi-
nireinprigione in qualsiasi
momentocon accuse ancora
più gravi.
Intervistata daFabrizio Dra-
gosei, Misik ammette: «Nella
mia sfida a Putin ho raggiunto
il punto di non ritorno. Ormai
sono una risorsa del movi-
mentoenon posso sprecare
l’influenza che ho sulla gente.
Sonoconosciuta e le persone
mi stanno a sentire».
Olga studia giornalismo al-
l’Università Mgu di Mosca, ne-
gli scattirealizzati per 7 daJa-
mes Hill indossa una magliet-
ta con l’ edificio staliniano del
suo ateneo. La madre approva

moltedelle sue iniziative, il
padre no:con lui i rapporti si
sono interrotti. È portavoce di
una generazione nataecre-
sciutaconigoverni di Putin,
ragazzi che non hannocono-
sciuto altra Russia. Protestano
controlerepressioni,isalari
bassi, lacorruzione. «Il senso
di quello che facciamo non è
distruggeretutto, faretabula
rasa», spiega. «Noivogliamo
creareunsistema—insiste
Olga—che funzioni, che sia
onesto.Vo gliamo che le per-
sone efficienti prendano il
postodegli incompetenti nei
ruoli di grande potere. Non è
veroche il sistema attuale ha
portatostabilitàcome molti
vanno ripetendo. Ha portato

incompetenza,repressione e
furti».
Nella sezione blu del setti-
manale delCorrieredella Se-
ra,dedicata alle viteprivate,
c’èunaltroincontro: quello
tra la scrittriceTeresa Ciabatti
eGinevra Elkann. Laregista,
nipote di Gianni Agnelli, parla
del suo filmMagari.Una pel-
licola autobiografica«nelle
emozionienei sentimenti»,
la storia di tre fratellicostretti
a passare deltempocon il pa-
dreche nonvedono datem-
po. «Sono bambini fuori po-
sto e fuori stagione — raccon-
ta Elkann — propriocome lo
siamo stati io e i miei fratelli».
MicolSarfatti
©RIPRODUZIONERISERVATA

L’attivistaLa copertina di 7 ,
il settimanale delCorrieredellaSera,
domani in edicola con il quotidiano

Lacover


●È dedicata
all’attivista
russa, 18enne
Olga Misik, la
copertina di
questa
settimana di 7 ,
in edicola
domani
con ilCorriere
dellaSera


●Misik ha
protestato con
la Costituzione
in mano ed è
considerata la
Greta russa


FILAKIO(CONFINEGRECO-TURCO)
La risposta piùcomune è
«non so». Ovvero: non so
quantotemporesteròqui,
non so doveandrò, non so a
chi chiedere, da chi farmi di-
fendere.Parlarecon i migran-
ti-detenuti attraverso lereti
metallicheeifili spinati che
circondano la prigione posta
alla periferia del villaggio di
Filakio significascoprireun
universo sospeso, dominato
dall’incertezza, dove centinaia
di persone,compresi tanti
bambini, appaionototalmen-
te ignari del lorofuturo, alla
mercédelle autorità che li
hanno rinchiusi. «Stiamo ar-
rivando numerosi negli ulti-
mi giorni. La polizia grecaci
cattura neicampi, appena su-
periamo ilconfine dalla Tur-
chia. Gli agenti non sono vio-
lenti. Devo dire che ci trattano
abbastanzaconrispetto. Ma
poi ci chiudono dietro lereti e
noi non sappiamo più nulla.
Io sono qui già da cinque
giorni. Mi danno da mangiare
e un letto. Meglio che sotto le
bombe in Siria», dicerasse-
gnato Diler Othman, un curdo
29enne originario della città
siriana di Afrin.
ArrivareaFilakio non è
semplice. Situatoa16chilo-
metri dal puntodipassaggio
conlaTurchiaaKastanies, il
campo, circondato darobusti
ealti filari direti metalliche,
costituisce la rappresentazio-
ne perfetta del nuovopugno
diferrogreco,sostenutodai
partner europei in nome della
comune opposizione alla po-
litica del presidente turcoEr-
dogan.Pervisitarlo occorre
una lunga trafila burocratica.
I giornalisti sono malvisti. Lo
hanno notatoireporter che
cercano di raccontare in diret-
ta l’operato di esercito e poli-
zia per bloccareal confine i
migranti.Tanti tra noi sono
statifermatierimandati in-
dietro dalle pattugliecon l’ac-
cusa di aver superato una non
meglio definita «zona milita-
rechiusa». Anche parlarea
distanzaconimigranti rin-
chiusi può creare seri proble-
mi. E ciò nonostante la stessa
responsabile civile delcam-
po, Irina Logotethi, spieghi


pazienteche inrealtà questa
«non è una prigione, bensì un
Ric,ovvero un Centro di Rice-
vimento e Identificazione, do-
veimigranti non sonoveri
prigionieri, ma stranieri mo-
mentaneamente trattenuti».
Comunque,èovvio che vi

sono assiepativecchi e nuovi
arrivi. Che non possono usci-
re. «Sono qui da oltre cinque
mesi assiemeamia moglie.
Non abbiamo figli. Ci hanno
detto che nei prossimi giorni
saremo trasferiti d’ufficio nel-
la prigione, cheèproprio di
fronte a noi», spiega il 25enne
Murtaza Hashemi,catturato
assieme alla 21enneUnulba-
nim. Sono entrambi afghani
dellaregione diWardak.
«Nontorneremo mai indie-
tro. L’Afghanistan ci fa paura.
Italebani stanno vincendo e
noi siamo stanchi della loro
violenza fanatica ereligiosa»,
spiegano.Alorodireimi-
granti sono rinchiusi in quat-
troblocchi di edifici prefab-
bricati dovevivono assiepate
oltre 600 persone. In maggio-
ranza afghani, ma anche ira-
niani, marocchini, iracheni,
siriani. Ilcortile dicemento è
costellato di fili per far asciu-
gare il bucato. I bambini gio-
cano a palla dribblando tra la

gente. E, anzi, vistoche noi
siamo fuori dalrecinto, chie-
dono direcuperare un paio di
palloni finiti oltre le barriere.
Reza Huhabbi, 36enne di
Teheran,èstatocatturato
quattro giorni fa assieme alla
moglieelafiglia Mariam di
treanni. «I soldati turchi ci
hanno riuniti a Edirne, quindi
hanno indicato la strada per la
Grecia. Io sperodidiventare
falegname ad Atene», dice.
Ma poco lascia credere che
il suo sogno possa avverarsi.
La questione migranti dalla
Turchia alla Greciaèormai
componentecentrale di una
partita politica e geo-strategi-
caampiaecomplessa, che
comprende il degenerare del-
la guerra in Siria, il difficile
rapportoPutin-Erdoganele
gravi frizioni traUee governo
di Ankara. Atene blinda sem-
pre più i suoiconfini, mentre
accusa Ankara di diffondere
fake newssulle violenze della
polizia greca, accusata di aver
sparatosui migranticausan-
do almeno un morto e cinque
feriti. Ieri mattina abbiamo
assistitoanumerosi scontri
tra migranti e agenti a suon di
lacrimogeni e tiri di pietre. «Il
confine è chiuso. Non si pas-
sa», ripetevano gli altoparlan-
ti montati sui blindati. Il pre-
mier «falco» dell’Ungheria,
Viktor Orbán, annunciava che
«130 mila migranti» sarebbe-
rogià entrati in Grecia dave-
nerdì. Ma il numero noncom-
bacia affattocon le poche mi-
gliaia segnalate dai portavoce
ad Atene.
©RIPRODUZIONERISERVATA

IL REPORTAGELA CRISI ALLA FRONTIERA GRECO-TURCA


dalnostroinviato
LorenzoCremonesi


Fortezza
Europa
Una giovane
migrante vicino
alle barriere
dopo gli scontri
con la polizia
greca vicino al
confine turco -
greco a
Pazarkule, nella
regione di
Edirne. Sabato
il presidente
turco Erdogan
ha aperto la
frontiera per
far passare i
migranti verso
l’Europa
(Kilic/Afp)


Lasigla


RIC


Con questa siglavengono
indicati icentri di
ricevimento e
identificazione dei
migranti interritorio
greco. Presenti sia sulla
terraferma che sulle isole,
i Ric sono di fattocentri di
detenzione, in quanto i
migranti non possono
uscirvi finché non abbiano
il permesso di soggiorno

Filospinato
Pattugliamenti
lungo il confine
vicino a
Kastanies e
sotto un
giovane
afghano nel
centro migranti
di Filakio, poco
lontano dal
confine
(Mitrolidis/Afp
eL.Cremonesi)

Traimigranti-detenuti


nella«zonamilitarechiusa»


«Cicatturanoneicampi»


Filakio, la polizia di Ateneèinflessibileenon fa passare nessuno


Domanisu7conilCorriere


Olga, la 18enne che sfida Putin: non mi fermeranno


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