Corriere della Sera - 05.03.2020

(Romina) #1


CorrieredellaSeraGiovedì5Marzo2020
CULTURA

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Venezia


BiennaleArchitettura:


l’inaugurazioneslitta


damaggioafineagosto


L’effettocoronavirusfaslittare la Biennale
Architettura 2020, curata da Hashim Sarkis,
prevista in origine aVenezia (Giardini e Arsenale)
dal 23 maggio al 29 novembre. La manifestazione
è stata riprogrammata da sabato 29 agosto(pre-
apertura giovedì 27 e venerdì 28 agosto) fino a
domenica 29 novembre. Le nuove date «sono
state stabilite — spiega uncomunicato — in
conseguenza dellerecenti misure precauzionali in
materia di mobilità prese daigoverni di un numero

crescente diPaesi del mondo, cheavranno effetti a
catena sul movimento delle persone e delle opere
nelle prossime settimane». La situazione, per gli
organizzatori, mette a rischio larealizzazione della
mostra nella suacompletezza, pregiudicandone la
qualità. Un rinvio a brevetermine, d’altra parte,
«potrebbe nonavere efficacia». Non volendocosì
aprire «una mostra incompleta», sentito anche il
curatore e nel rispetto delle difficoltà deiPaesi
partecipanti e degli architetti invitati, «la Biennale

ha deciso di posticipare l’inaugurazione.
Considerando che la settimana successiva alla
nuova inaugurazione, il 2 settembre, è prevista
l’apertura della 77ª Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica diretta da Alberto Barbera (fino al
12 settembre),con l’avvio quasicontemporaneo di
queste due storiche manifestazioni, «la Biennale
potrà offrire aVenezia e al mondo a fine estate un
periodo di grande interesse culturale e di richiamo
internazionale».(fr.a.) ©RIPRODUZIONERISERVATA

burgo-Gotha,volevaincamerarenella
Grande Bulgaria. Con l’aiutodimilitari
bulgarifedeli al nazionalismo filo-hitle-
riano, i poveretti furonocaricati sui treni e
su grandi barconi sul Danubio e scompar-
veroverso iforni crematori. E a nullavalse,
scrive Gabriele Nissim inL’uomo chefer-
mò Hitlerdedicato a DimitarPešev, il vice-
presidentedelParlamentobulgaroche
«salvò gli ebrei di una nazione intera» rac-
cogliendo decine di firmecontro le leggi
razziali, l’«accorato appello del metropoli-
ta della Chiesa ortodossaStefan, che sulla
strada tra Dupnitza eKocerinovosi eraca-
sualmenteimbattutoinunconvoglio di
ebrei deportati dallaregione dell’Egeo».
I 48 mila ebrei che vivevano in Bulgaria
prima del 1941, però, uscirono dalconflitto
stremati,colpiti dallaconfisca dei loro be-
ni, deportati nellecampagne... Ma nessu-
no, dicono ancor oggi orgogliosamentei
bulgari, passò per icamini.Tanto che a fi-
ne guerra gli israeliti a Sofia e dintorni sa-
rebbero stati duemila in più.
Sia chiaro, sui numerièbene essere
cauti.Tanto più sutemicome questo. Al-

cuni passaggi storici, però,restano indele-
bili. Come la lettera del patriarcaStefan a
Boris III, ripresa dallo studioso ebraico
vienneseUrielTal: «Le gridaelelacrime
dei cittadini bulgari insultati, di origine
ebraica, sono una legale protestacontro
l’ingiustizia lorofatta». Il successivome-
morandum del Sinodo deivescoviorto-
dossi fu ancora più netto: «Preghiamo ilre
di annullare il provvedimento e impartire
un ordine imperiale per l’abolizione defi-
nitiva della legge antiebraica. Con questo
nobile gestoVostra Maestà rimuoverà il
sospetto che la Bulgaria sia ostaggio della
politica antiebraica di Hitler e permetterà
alla nostra patria di non macchiarsi di un
orrendo crimine».Per non dire della pub-
blica sfida lanciata daStefan ai nazisti: l’of-
ferta di asilo e di ospitalità, acasa sua, del
patriarca,alrabbinocapo di Sofia Asher
Hananel. Il quale il 24 marzo di quel 1943,
festa dei santi Cirillo e Metodio, aveva par-
tecipato a una pubblica manifestazione di
protestacontroleleggi razziali (in quel
momento! sotto il tallone hitleriano!)con
centinaia ecentinaia di cittadini, manife-
stazione appoggiata dallo stesso patriarca.
Che alTeDeum sul sagrato dellacattedrale
prese ancora unavolta le difese degli ebrei
perseguitati. Tutti gesti che avrebbero
spinto Israele a onorare alloYad Va shem il
patriarcaStefan e l’arcivescovo Kirilcome
Giusti tra le Nazioni.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Dopolabufera
Grazieall’interventodeciso
dellaChiesa,allafinedellaguerra
gliisraelitiaSofiaedintorni
sarebberostatiduemilainpiù

dici culturalierichiede ilcon-
finamentodell’umano in un
altrove, da circoscriveree
espellere(come succede oggi
conicontagiati delcoronavi-
rus) dalla vita quotidiana.
Forseèoggi opportuno pen-
sareadesempio che le nostre
città devonotornareadaccet-
tarelasfida dell’imprevedibili-
tà, dell’indeterminatezza. La
sfida dellacoesistenzaconla
vita degli alberi, dellecornac-
chie, dei gabbiani, dei cin-
ghiali, dellevolpi.
La sfera dell’umanoequella
della Naturalità non sono più
in questa prospettivaduefor-
me perrealizzareuna geogra-
fia delle specie viventi sul pia-
neta, ma piuttostounafeno-
menologia del vivente, in tutte
le sueforme. Guardareoggi,
come alcuni di noi fanno, ad
una nuovaalleanza traForeste
eCittà non significadunque
reimpostareunequilibrio tra
UmanoeNaturale, tra umani e
alberi, tra noieloro, ma sco-

Foreste e città:unanuovaalleanza


persaperaccettarel’imprevedibile


L’interventoStefanoBoerihaapertoilprimoseminarioperdefinireitemidellaXXIIIEsposizioneTriennaledel2022


F


orse è proprio nellarela-
zione oppositivaodi-
stintivatra sfera del-
l’umano e sfera della na-
turalità vivente che sta il gran-
de equivocodella nostra
cultura ambientale.
Oltreaitentativi, più che op-
portuni di decentrareilnostro
puntodivista dominante, di
guardarealmondocongli oc-
chi delle altrespecie del mon-
do della natura,èproprio dalla
banalizzazione deicaratteri di
quella che chiamiamo «sfera
della natura» che nascono i
principali paradossieequivoci
dellacondizionecontempora-
neaedelle nostreriflessioni
sulla questione ambientale.
Forseèdavverogiuntoilmo-
mentodiriposizionareilrap-
portotra NaturaeCultura nel
mondo. Di osservarefinal-
menteifenomeni naturali non
per «dove»dimanifestano,

prirefinalmentel’altrodentro
di noi;efinalmenteaccettarlo.
Significaripensarealle Città
comefenomeni naturalie—
come ci insegna Emanuele
Coccia—alleforestecome
manifestazioni culturali di
unatecnologia checonside-
riamo privadicultura sempli-
cementeperché non l’abbia-
mo creataenon laconoscia-
mo.
ForesteeCittà, ma potrem-
mo direanche OceanieCittà,
non sono mondi speculari ma
forme diverse della vita; mani-
festazioni di quella ecologia
integrale che, tra gli altri, an-
chePapa Francescocitacome
prospettivafertile sul mondo
contemporaneo.
Unaprospettivache oggi ci è
lontana, ma che pur in alcuni
periodièstata partedella sto-
ria stessa dell’arteoccidentale,
anticipando di secoli le oppor-
tune,contemporanee,consa-
pevolezze.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Incontro


●Si terrà
da marzo a
settembre
2022 la XXIII
Esposizione
Internazionale
della Triennale
di Milano

●Ieri il primo
seminario per
definire il tema
e il curatore

●Il presidente
della Triennale,
Stefano Boeri
(in alto) ha
aperto l’incon-
tro (a destra
parte del suo
intervento) cui
hanno parteci-
pato (anche in
collegamento
web), tra gli
altri, Paola
Antonelli
(sopra), cura-
trice della XXII
Triennale, lo
scrittore
Gianluigi
Ricuperati, la
virologa Ilaria
Capua, il fisico
Roberto Cingo-
lani, il sociologo
Mauro Magatti,
Francesca
Lavazza, senior
vice president
di Lavazza

ma per «come» si manifesta-
no:come emersione improv-
visaeinaspettata di energie,
energie incontrollabili dalle
tecnologieedai saperi del-
l’umano.
Un’emersione incontrollata
che può avveniredentrola
stessa sfera dell’umano, den-
trolanostra stessa sfera della
vita quotidiana.
Forseèoggi opportuno ri-
prendereilpensierodiautori
come MichelFoucault che ci
invitavano qualche anno fa a
leggerelanatura umanacome
un’espressione analogaaquel-
la dellafollia: unavoceinterna
eppurealterata, che parla la
nostra lingua ma sgretolaico-

N


on sono solo figurinecon
protagonisti gli animali:
Amici Cucciolotti(Pizzar-
di editore), dal 2007 in edicola, è
anche un progettoetico-sociale.
Attraverso lavendita annuale di
un albumedelle sue figurine
«che salvano gli animali e fanno
del bene», il prodotto ludico ed
educativo per bambini raccoglie
anchefondi, che da 14 anni si
sonoconcretizzati in oltre 5 mi-
lioni di eurodonatiainiziative
che difendono gli animali, l’am-
biente e attività sociali per i più
piccoli (a oggi sono stativenduti
circa36 milioni di album e sei-
cento milioni di bustine di figu-

rine; ogni anno 14 mila scuole
elementari di tutta Italia ricevo-
no l’album in omaggio).
Tra gli obiettivi deiCucciolot-
ti,insegnareaibambini che
ognuno di noi può fare la diffe-
renza. Così, attraverso gli Amici
Nasoni,ipiccoli imparano la
cultura ecologica e scoprono gli
animalieilpianeta, anche gra-
zie aicontributi scientifici di
prestigiosi scienziati (dal 2014 al

potrannocontrollareindiretta,
su pizzardieditore.it, quante
ciotolevengono riempiteogni
giorno dallo scorso gennaio. Tra
i«valori» dei Cucciolotti anche
la campagnacontro il bullismo:
ogni anno l’album dedicauna
doppia pagina a una serie di fi-
gurine sultema, per trasmettere
i valori della lealtà, dell’amicizia
eilrispettoversoipiù deboli
contro ogni prepotenza.
Eancora lacollaborazione
conilprogettointernazionale
Plastic Busters,coordinato dal-
l’Università di Siena, che analiz-
za gli effetti dei rifiuti plastici
sugli animali marini e studia un
modo per ripulireilMediterra-
neo. ICucciolottihanno sensibi-
lizzatoibambini al problema,

insegnando loroariciclarela
plasticaeinvitandoilettori a
partecipare ai laboratori ludico-
didattici che ogni anno l’équipe
diPlastic Bustersorganizza a
bordodelcatamarano «Salva-
delfini» (i prodottiAmici Cuc-
ciolottiutilizzanocartacertifica-
ta, riciclata o ricavata daforeste
gestite in modoresponsabile).
Amici Cucciolottisi schiera in
difesa del diritto al gioco insie-
me allaFondazione Abio Italia
Onlus, che si occupa di bambini
ospedalizzati: Pizzardi editore
ogni anno dona migliaia di al-
bum e figurine ai bambini degli
oltre duecentoreparti pediatrici
italiani dovesi svolgono attività
divolontariato Abio.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Lefigurinecheinsegnanol’ecologia(eaiutanoglianimali)


Bambini«AmiciCucciolotti»,glialbidiPizzardieditorechesostieneprogettiperladifesadell’ambienteeiniziativeneirepartipediatricidegliospedali


diJessica Chia


Cambiamenti
Forseèdavverogiunto
ilmomentodi
riposizionareilrapporto
traNaturaeCultura

diStefano Boeri


2017, anno della sua scomparsa,
hacollaboratoanche l’etologo
Danilo Mainardi).
L’aspettoludicoedidatticoè
affiancatodai «valori positivi»
del progetto editoriale. Tra que-
sti, le «Missioni possibili» che
ogni anno fanno partedell’ac-
quistodelle figurine per soste-
nerecampagneafavoredegli
animali. La «Missione possibi-
le» 2020 è quella del Ciotolome-
tro:con l’acquisto di 8 bustine di
figurineèpossibile riempire
una ciotola di cibo per i trovatel-
li accuditi daivolontari dell’Ente
nazionale protezione animali
(oltre 30 mila gli animali ospita-
ti nei rifugi nazionali),concui
Pizzardi editorecollabora dal


  1. E da quest’anno i bambini


Laraccolta
L’albumAmici
Cucciolotti 2020
(Pizzardi editore) è in
edicola al prezzo di
e1 (e3 la versione
cartonata); la bustina
singola di figurine
costa 60 centesimi

Inquattordicianni
Dal2007raccoltifondi
per5milionidieuro
Traitemiaffrontatinelle
storieancheilbullismo

S


iamo destinati all’estinzione? Quale
futuro ci aspetta? Come possiamo
riprogettare il nostro modo di abitare
il mondo? Di questi e di altritemi si è di-
scusso ieri alla Triennale di Milano. L’oc-
casione: il primo seminario di definizione
deicontenuti e del curatore della XXIII
Esposizione Internazionale della Trienna-
le di Milano, in programma da marzo a
settembre 2022.Stefano Boeri, presidente

dell’istituzione, e ilcomitato scientifico
dellafondazione di viale Alemagna —
Umberto Angelini, Lorenza Baroncelli,
Lorenza Bravetta,Joseph Grima — hanno
invitato curatori, intellettuali, ricercatori
divari ambiti disciplinari (astrofisici, filo-
sofi, etologi, esperti di arte visiva, di geo-
politica, dirobotica) a presentare il loro
programma di ricercae il loro metodo di
lavoro e a suggerire spunti per orientare il

tema della prossima rassegna, che vuole
mantenere unacontinuità criticacon l’ap-
proccio diBrokenNature, la XXII Esposi-
zione (marzo-settembre 2019) curata da
Paola Antonelli e dedicata alleforme di
«ricostituzione» di una natura lettacome
trasfigurata dall’Antropocene. In questa
chiavevaletto l’intervento diStefano Boe-
ri di cui pubblichiamo uno stralcio qui
sotto. (r. c.) ©RIPRODUZIONERISERVATA

FOTO AFP / ORLANDO SIERRA

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