Corriere della Sera - 05.03.2020

(Romina) #1


40 Giovedì5Marzo2020CorrieredellaSera


Sport


diRobertoDePonti


Finitelerisse


adessoperò


giocateebasta


●Ilcommento


C’


è unPaese in
difficoltà,
spaventato da un
virus e da unconteggio
allarmante dicontagiati e
di morti. C’è un’economia
in crisi, messa in
ginocchio da un nemico
invisibile ma ben presente
a chi si accorge che le
entrate crollano, esercizi
deserti, strade deserte,
sospetti a ognicolpo di
tosse. C’è un mondo che
senza girarci intornocerca
di isolarci, trattandoci
come gli untori del
pianeta. E poic’è un
gruppo di persone che
continua a litigare,
apparentemente ignare di
quello che sta accadendo
intorno a loro. Il virus ha
messo a nudo ancora una
volta i mille difetti del
nostro pallone, dispettucci
dacortile, ripicche che
nemmenoPaolino
Paperino e Anacleto
Mitraglia per iconfini del
giardino aPaperopoli.
Abbiamo a cuore la salute
dei tifosi? Ma quando mai:
giochiamo a porte chiuse
così ci prendiamo un
vantaggio, anzi no, porte
aperte ma senza i tifosi
chevengono da fuoricosì
il vantaggiocelo
prendiamo noi. Spostiamo
la partita al lunedì almeno
aggiriamo l’ordinanza di
chiusura; ma quando mai,
il calendario parlava di
domenica e domenica
giocheremo. La Coppa
Italia? Se non possiamo
scendere incampocol
pubblico, allora tantovale
rimandarla... Ah sì? Se non
giocano loro, allora non
giochiamo neppure noi,
nonvorremo mica arrivare
stanchi allo scontro
diretto... IlPaese parla di
scuole chiuse, di esercizi
da puntellare perché il
lavoro è crollato, di
emergenze negli ospedali
perché mancano medici,
infermieri e posti letto. E il
gruppo di persone di cui
sopra litiga e perdetempo
sucome rimettere insieme
il calendario dopo aver
rinviato partite che
sarebbe stato logico
giocare senza pubblico, su
dovesistemare le gare non
giocate. Insulti, «clown»,
porte (chiuse) sbattute. Eh
sì, son problemi... Saltano
gli incassi? Èvero, a parte
il fatto che i biglietti già
acquistati non saranno
rimborsati. Siamo in una
situazione di emergenza,
tutti, non lo è solo il
calcio. E ora che il governo
d’imperio ha deciso
secondo logica, per
cortesia adesso giocate e
basta, e smettetela di
litigare. O almeno
provateci. Altrimenti la
gentecomune questavolta
nonvelo perdonerà.
©RIPRODUZIONERISERVATA

TUTTOLOSPORT COINVOLTO


ROMALo scudettoaporte
chiuse. La Legacalcio vive
malissimo l’imposizione, ma
vistoilpropagarsi del virus
maleficonon ci sono altre
strade. Giocaresenza tifosi
uccide lo spettacolo peròè
l’unicasoluzione per riuscire
a portare infondo la stagione.
Alcuni presidenti (più di altri)
non hanno nascosto il mal di
pancia. Lotito, nelle eterne
quattro ore in cui è durato un
velenoso etormentato Consi-
glio di Lega nella sala presi-
denziale del Coni aRoma, ha
sbraitatoebattutoipugni
contro l’ipotesi di traslocare la
ventisettesima giornata al 13
maggio, facendo prevalerelo
scorrimentodelcalendario.
Ma soprattutto, interpretando
una bozza del decretogover-
nativo finita nelle sue mani, si
era fattol’idea che il prefetto
diRoma avrebbe potuto apri-
rele porte per le partite della
Lazio e dei giallorossi. La soli-
ta Lega: spaccata alla meta. Si
è discusso di tutto, di incassi
persi e di rimborsi. Alla fine il
presidenteDal Pino, esaspe-
rato, ha minacciatoledimis-
sioni se non sifosse arrivati a
un accordo. Così il ristretto
comitatosièallineato(l’as-
semblea non sièsvolta per-
ché mancavailnumerolega-
le). Anche l’Inter, rappresen-
tata da MarottaeAntonello,
dopo le altre 19 ha benedetto
con senso diresponsabilità la
nuovaipotesi dicalendario
purconuna serie di distin-
guo. Ma parlarediunità sa-
rebbe uncontrosenso.
Oggi dagli uffici milanesi di
viaRosellini dovrebbe uscire
il nuovocalendario. Juventus-
Inter, la partita più attesa del-
l’anno, traslocherà ancora,
tornando domenicasera alle
20.45. La Lega è uscita dall’in-
fuocatoConsigliocondue
bozzedella prossima giorna-
ta, quella dei seirecuperi. La
prima ricalcavaquella fatta
trapelare un paio di giorni fa,
con il derby d’Italia e altre tre
gare di lunedì,come se si po-
tesse giocareaporteaperte.
L’altra, piùrealistica, in linea
conquantosta accadendo, è
quella chevedrà la luce: saba-

tosera si giocherà Samp-Ve-
rona alle 20.45; domenica Mi-
lan-Genoa alle 12.30, Sassuo-
lo-BresciaeParma-Spal alle
15,Udinese-Fiorentina alle 18
eJuventus-Inter alle 20.45. Il
calendarioresta una specie di
sudokucon due grandi inter-
rogativi: dovesistemareilre-
cuperoInter-Sampdoria, un
cruccio per Marotta, Contee
tutta l’Inter, e le due semifina-
li di ritorno di Coppa Italia
perché, dopo Juve-Milan,è
stata rinviata anche quella tra
il Napoli e i nerazzurri pervo-
lere del prefetto ec’è chi sus-
surra su pressioni del club di
De Laurentiis. Gira una sugge-
stiva quantofolle idea di farle
giocare in estate.

Siamo all’assurdo che la Le-
ga, per trovare date, dovrebbe
tifarecontro Juve e Inter nelle
Coppe.Un’incongruenza fi-
glia di uncalendario saturo e
di un peccatooriginale: si do-
vevacominciare la stagione in
anticipo, agli inizi di agosto,
lasciandosi una sorte di para-
cadute.
Ora invece si litiga su tutto,
senzatenerecontodella gra-

vità della situazione.Esicco-
me il decretogovernativo
chiude gli stadi, maconsiglia
e non impone le porte chiuse
come unica soluzione per an-
dareavanti, laconfindustria
del pallone ha chiesto allaFe-
dercalcio, dopo unvertice po-
meridiano in Via Allegri, di
assumersi l’oneredel provve-
dimento. E il presidente Gra-
vina,con grande senso dire-

Calcio


blindato


6 partite nel weekend

Verranno recuperate a porte
chiuse le 6 partite della 26ª
giornata, tra cui Juve-Inter che si
giocherà domenica sera

1 mese senza tifosi

Da oggi entra in vigore il decreto
che vieta l’ingresso al pubblico
nelle manifestazioni sportive:
durerà fino al prossimo 3 aprile

Lo scenario
Ilrischiodiavere

unpositivo


edinonfinire


Ementrel’orchestrina del
pallone nostrano suonava
sulle note del «a me interessa
salvarel’incasso», «iovoglio
giocareriposato», «meglio
domenica, no meglio lunedì»
nessuno sembravavedere ap-
parireall’orizzontel’iceberg
di una domanda scomoda,
antipatica, pessimista, ma
che tienecontodelcalcolo
delle probabilità e del dato di
fatto che ilcalcio non è un’iso-

laaparte(anche se crede di
sì): ma che succede se uno tra
i, malcontati, 600 giocatori in
rosa nelleventi squadre di A o
uno traimille professionisti
cheavario titolo lavorano a
contattocon le squadre o uno
dei circa30 arbitri impegnati
fin qui, o anche solo uno dei
loro familiari, si scopre positi-
voal coronavirus?
Nessuno vuole trasformarsi
in Cassandra, eppure la rispo-

sta è semplice: succede che si
ferma tutto.Eche ilcampio-
natorischia di non potersi
concludere, altroche balletti
di dateoliti dicondominio.
Eccoperché nei giorni scorsi,
tra i dirigenti delle squadre di
A,c’èchicominciavaadare
voceaunaconvinzione che,
via via, sta prendendoforma:
questocampionatonon arri-
verà infondo, sarà sospeso
magari per riprenderlo e por-

Tennis


LaDavisaCagliari
senzapubblico
Bigliettirimborsati
Oggiilsorteggio

La decisione, che era nell’aria, è planata alTc
Cagliari ieri sera: la sfida tra Italia eCorea del Sud,
spareggio di qualificazione per le finali diCoppa
Davis a Madrid, si giocherà domani e dopo (oggi il
sorteggio) senza pubblico. I biglietti (oltre tremila
già venduti) verranno rimborsati. Non c’è Matteo
Berrettini: il numero unoazzurro che occupa
l’ottavo posto nel rankingAtp ha scelto di allungare
la convalescenza. E non c’è neanche l’astro
nascente Jannik Sinner, che ieri ha battuto 6-0 6-1

il qualificato olandeseVerbeek nel challenger di
IndianWells (certa la wildcard nel Master 1000
che segue a ruota). Iericapitan Barazzutti si è
detto «dispiaciuto», ma l’assenza di Sinner era
stataconcordatacon coach Piatti: la crescita del
giocatore in questo momento è prioritaria rispetto
allaconvocazione inazzurro.L’Italia può sempre
contare suFognini (n. 11 del mondo) ecome
secondo singolarista su Sonego (n.46), che però è
alle presecon un problema al polso.

Due metriDifficile in campo rispettare le distanze suggerite dai medici(Newpress)

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