Il Sole 24 Ore - 05.03.2020

(Frankie) #1

2 Giovedì 5 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore


Primo Piano Coronavirus


GLI INTERVENTI


Paola De Micheli. La ministra delle Infrastrutture sarebbe
pronta con un elenco di 21 opere da commissariare. Che

potrebbero entrare in un Dpcm di attuazione del Dl


sblocca cantieri 1 del governo gialloverde oppure finire
nel decreto legge che il governo sta preparando

3mila


MILIARDI IL PIANO EUROPEO INFRASTRUTTURE
Le risorse necessarie per il piano di rilancio delle
infrastrutture a livello europeo chiesto da Confindustria

«Più investimenti pubblici


e liquidità per le imprese»


Le proposte di Confindustria. Nel documento presentato a Conte un piano europeo


da mila miliardi per le infrastrutture, semplificazioni, incentivi al lavoro giovanile e Sud


Nicoletta Picchio


ROMA


Rilancio degli investimenti pubblici


e delle infrastrutture in Italia e in Eu-


ropa, da realizzare immediatamente,


con un piano straordinario triennale


e con una dote finanziaria nella Ue da


oltre mila miliardi di euro, ricorren-


do agli eurobond. Azione urgente di


sostegno al credito, per dare più li-


quidità alle imprese. E poi semplifi-


cazioni burocratiche; incentivi all’oc-


cupazione giovanile; stimoli agli in-


vestimenti privati, potenziando gli


incentivi fiscali, con misure specifi-


che per il Mezzogiorno.


Sono i punti principali del docu-


mento,  pagine, che il presidente di


Confindustria, Vincenzo Boccia, ha


presentato ieri al tavolo convocato dal


governo con le parti sociali, presente


il presidente del Consiglio, Giuseppe


Conte. La premessa è che «l’impatto


sull’economia sarà rilevante se la si-


tuazione non sarà fronteggiata in


tempi rapidi e con strumenti non con-


venzionali» è scritto nelle prime ri-


ghe. Deve essere «il momento del-


l’ambizione e del coraggio», di un


«whatever it takes della politica eco-


nomica» dice il testo riprendendo le


parole dell’ex presidente Bce, Mario


Draghi; occorre «un’ampia conver-


genza nazionale tra forze politiche,


governo, istituzioni territoriali e parti


sociali», evitando «allarmismi infon-


dati e percezioni errate nella comuni-


cazione» arrivando presto ad una


normalizzazione per evitare effetti


depressivi. La crescita è in serio peri-


colo: se questa occasione non verrà
colta «si correrà il rischio che le traiet-

torie economiche e sociali dei pae-


si Ue divergano in maniera insosteni-
bile». Confindustria indica un piano

«massivo e straordinario» che si sno-


di su sei grandi assi, di cui i primi tre,
investimenti pubblici in Italia e in Eu-

ropa, liquidità per le imprese, sono


particolarmente urgenti e da realizza-
re immediatamente.

Occorre per gli investimenti un


piano straordinario triennale come
motore della crescita, aprire tutti i

cantieri, ricorrendo a commissari


straordinari, come per il ponte Mo-


randi, e costituendo task force spe-


cializzate per sostenere le Pa, accele-


rare i tempi e favorire il coordina-
mento. Il piano triennale si deve inse-

rire in un altrettanto «ambizioso


piano di rilancio Ue», priorità da de-
cidere con un Consiglio europeo stra-

ordinario, per infrastrutture tran-


snazionali, con oltre mila miliardi di
risorse, emettendo eurobond a 

anni garantiti dalle infrastrutture


stesse. Per la liquidità alle imprese,
aspetto su cui ha insistito anche l’Abi,

va potenziato il Fondo di garanzia in-
nalzando l’importo massimo garan-

tito a  milioni per tutte le operazioni;


consentire alle imprese di dilaziona-
re in  anni il pagamento dei debiti

tributari; surrogare i mutui o i con-


tratti di leasing con nuove linee di
credito; favorire l’investimento dei

fondi pensione in capitale e debito di


Pmi, mid cap e infrastrutture.
Occorre un programma triennale

di semplificazioni, per attrarre inve-


stimenti, specie per favorire la transi-
zione energetica. Per l’occupazione

giovanile va favorito l’apprendistato,


magari creando una formula che fa-
vorisca l’inserimento degli studenti

degli Istituti tecnici (sgravio totale per


chi assume per  anni, a condizione di
sostenere gli Its). Infine un piano

d’azione per attrarre gli investimenti


privati, italiani ed esteri, con misure
fiscali, societarie e finanziarie. Per il

Sud va potenziato il credito d’imposta


e realizzato il Piano Sud .


© RIPRODUZIONE RISERVATA

INFRASTRUTTURE STRATEGICHE


Opere bloccate per 55 miliardi


aspettano il metodo Genova


Commissari con ampi poteri


decisivi per ridare ossigeno


al settore delle costruzioni


Giorgio Santilli


Sono almeno una trentina per un valo-


re di  miliardi di euro le grandi opere


strategiche bloccate che potrebbero ri-
partire grazie alla possibile svolta del

governo sui commissari per le opere


pubbliche. A bloccarle sono spesso le
procedure amministrative e proget-

tuali (Av Verona-Padova o la statale Jo-


nica), le guerre giudiziarie (l’autostrada
Roma-Latina) o i traccheggiamenti

della politica centrale o locale (per
esempio la Gronda di Genova o la Tirre-

nica o ancora i ritardi della Torino-Lio-


ne). Ma al contrario di una vulgata che
si è andata ormai affermando, in molti

casi c’è anche un problema (spesso par-


ziale) di risorse mancanti: si pensi, per
fare qualche esempio, al prolunga-

mento della linea C dopo Colosseo o


della linea M a Milano o dell’autostra-
da Cremona-Mantova.

Nel governo si fa sempre più strada


l’ipotesi dei commissari e prende piede
il «metodo Genova», lanciato a larga

scala prima da Matteo Renzi e poi anche


dai Ms, con una proposta ancora più
radicale a firma del viceministro Gian-

carlo Cancelleri (si veda l’articolo sotto).


E ora anche al ministero delle Infra-
strutture la titolare Paola De Micheli

sembra pronta con un elenco di  ope-


re da commissariare. Sarebbe la scre-
matura delle  che furono lasciate dal

suo predecessore Danilo Toninelli e


potrebbero prendere sia la via del
Dpcm in attuazione del decreto legge

sblocca cantieri  del governo giallover-


de oppure potrebbero finire, almeno in
parte, nel decreto legge che il governo

sta preparando. Quello che in ogni caso


è assolutamente rilevante è quale sia la
tipologia di commissario straordinario

che il governo vuole mettere in campo.


Tutto dipende dai poteri che gli vengo-
no affidati perché si sono visti in passa-

to commissari di mero coordinamento


che, anziché accelerare, rimanevano
intrappolati senza strumenti adeguati

nelle guerre di burocrazia fra ammini-


strazioni. E gli stessi commissari “in-
termedi” che hanno impiegato tanto

tempo per ingranare ma poi qualche ri-


sultato lo hanno portato - per esempio
sulla ferrovia Napoli-Bari - sembrano

una figura pallida , adatta a più a periodi


ordinari che non a grandi emergenze.
Tutti oggi guardano, invece, al su-

percommissario abilitato da una legge


ad agire in deroga alle leggi ordinarie. È
il «modello Genova» che rispetta i tem-

pi in virtù di alcune circostanze favore-


voli: ) un’emergenza vera, anche emo-
tiva, per il Paese; ) l’assoluta unanimi-

tà politica sull’opera da ricostruire e sui


tempi strettissimi in cui farlo; ) una fi-
gura ben delineata sul piano legislativo,

con poteri molto ampi ed estesi all’inte-


ro piano di ricostruzione; ) la figura del
sindaco Marco Bucci che ha interpreta-

to il ruolo con grande capacità.
Come più volte ha detto lo stesso

Bucci, i poteri che hanno funzionato e


hanno consentito il rispetto dei tempi
sono soprattutto tre: il potere di met-

tere in parallelo vari procedimenti, co-


me fare il progetto, ottenere le relative
autorizzazioni e la scelta dell’impresa;

il potere di fare un appalto integrato


(progettazione e costruzione); il pote-
re di selezionare un vincitore della ga-

ra sulla base di criteri oggettivi e con


adeguata motivazione ma senza indi-


care un secondo classificato (in questo
modo si è evitata la guerra dei ricorsi

al Tar).


La partita dei commissari e il vero
sblocco del settore sono vitali per evi-

tare il definitivo tramonto di un settore


che negli ultimi dieci anni ha lasciato
sul campo mila imprese e mila

posti di lavoro. Le norme in deroga do-


vranno comunque tutelare aspetti di
concorrenza, in modo che il rilancio

del settore consenta la ripresa delle


imprese di tutte le dimensioni. Le po-
che grandi imprese rimaste e le molte

imprese medie in buona salute ri-


schiano di collassare e hanno invece
bisogno di crescere.

Il rilancio delle grandi opere, d’altra
parte, è decisivo anche per “progetto

Italia”, l’iniziativa lanciata da Salini Im-


pregilo insieme a Cdp e a un pool di
banche italiane (Intesa Sanpaolo, Uni-

credit e Bpm) per salvare alcune azien-


de storiche dando vita a un grande
gruppo, WeBuild, da  miliardi, capace

di competere anche all’estero con i co-


lossi internazionali delle infrastrutture.
Decisiva, per evitare l’amministrazione

straordinaria di Astaldi e consentire in-


vece l’ingresso dell’impresa nel gruppo
WeBuild, sarà l’adunanza generale dei

creditori Astaldi che il  marzo si pro-


nuncerà sul piano di concordato. La
maggioranza sembra assicurata, con-

siderando che il % del debito di Astal-


di (totale , miliardi) è nelle mani delle
banche e il % circa si è già pronunciato

a favore nell’assemblea dei possessori


del bond da  milioni del  febbraio
(l’% ha votato a favore). Probabile pe-

rò che all’assemblea dei bondholders


da  milioni, prevista per il  marzo,
il voto della maggioranza degli obbliga-

zionisti sia negativo.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Vincenzo
Boccia. Il

documento


portato dal
presidente di

Confindustria al


tavolo del
governo: «È il

momento di un


whatever it takes
della politica

economica»


AL TAVOLO DELLA MAGGIORANZA


La proposta M5s sui commissari


ROMA

È pronta la proposta dei Cinque stelle,


firmata dal viceministro alle Infrat-
srutture, Giancarlo Cancelleri, per una

legge speciale che consenta la nomina


di commissari straordinari per sbloc-
care le opere bloccate. In particolare,

Cancelleri guarda ai piani di Anas e Rfi
che valgono più di  miliardi. La pro-

posta è in tre articoli ed è oggetto di di-


scussione nel confronto sui cantieri al-
l’interno della maggioranza.

I commissari dureranno da tre a cin-


que anni e potranno agire «in deroga ad
ogni disposizione legislativa e regola-

mentare diversa da quelle che prevedo-
no sanzioni penali, fatto salvo il rispetto

delle disposizioni del codice delle leggi


antimafia e delle misure di prevenzio-
ne, di cui al decreto legislativo  settem-

bre , n. , nonché dei vincoli inde-


rogabili derivanti dall’appartenenza al-
l’Unione europea e dai trattati interna-

zionali». La proposta prevede inoltre
che il ministro dell’Interno, adotti, en-

tro quindici giorni dalla data di entrata


in vigore della legge di conversione del
decreto, speciali misure amministrati-

ve di semplificazione per il rilascio della
documentazione antimafia, anche in

deroga alle relative norme.
Il commissario potrà affidare ap-

palti integrati di progettazione e rea-


lizzazione senza una gara formale ma



  • secondo il modello Genova - con una


indagine preliminare di mercato e


una distinta fase di negoziazione con
i soggetti invitati.

I commissari potranno avvalersi di


strutture tecniche con un massimo di
cinque dirigenti e dovrà nominare un

Responsabile unico del procedimento


(Rup) che «in ciascuna fase o stralcio
della progettazione con propria deter-

minazione sostituisce qualunque ulte-


riore provvedimento, atto, autorizza-
zione, nulla-osta comunque previsto

dalla vigente legislazione»


—G.Sa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sicilia

Tav Messina-Catania-Palermo 8.

SS 117 itinerario Nord Sud 748

Dimensione progetto in milioni di euro


Totale: 55,5 miliardi di euro RAZIONALE BLOCCO: MANCATO FINANZIAMENTO ALTRO (ESEMPIO BUROCRAZIA)


Piemonte

Tav Torino-Lione 8.

Ass Asti Cuneo 350

Liguria

Gronda di Genova 5.

Nodo ferroviario Genova 620

Toscana

Realizzazione 3 corsia dell'A11 tra Firenze e Pistoia 3.

Autostrada Tirrenica 1.

Lazio

Autostrada Roma Latina 2.

Linea C Roma 2.

Lombardia

Autostrada Pedemontana Lombarda 2.

Prolungamento M5 Milano 1.

Autostrada Cremona-Mantova 1.

Broni-Mortara 750

Campania

Tav Napoli-Bari lotto Hirpina-Orsara/tratta Orsara Bovino 2.

Veneto-Trentino

Av Verona-Padova IRICAV 2 4.9 00

Sistema di tangenziali venete 2.

RFI-Fortezza-Ponte Gardena 1.

Verona-Modena 753

Terza corsia A22 tratto Verona-Modena 760

Emilia Romagna

Autostrada regionale Cispadana 1.

Racc. Autostradale Ferrara-Porta Garibaldi 600

Coll. autostradale a Campogalliano-Sassuolo A22/
Pedemontana

500

Calabria

Megadotto a Strada statale Jonica (SS 106) 1.

Completamento ospedale Morelli di Reggio Calabria 114 ,

Marche

Coll. viario porto di Ancona con grande viabilità (A14 e SS 16) 480

Puglia

Strada statale Maglie-Leuca 300

Basilicata

Collegamento stradale Murgia Polino-a tratti 187 ,

Le mappa delle opere bloccate


La norma messa a punto


dal viceministro Cancelleri:


un Rup per semplificare


SETTORI


Il Sistema moda


lancia l’allarme


Il presidente di Sistema Moda


Italia, Marino Vago, chiede «il


massimo livello di attenzione» per
le crescenti difficoltà che stanno

emergendo nei principali  distretti


tessili (Biella, Como, Prato e
Varese) e nell’operatività delle

imprese dell’intera filiera


tessile/moda. A preoccupare per
ora è soprattutto l’area logistica

e distribuzione.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

GIANCARLO
CANCELLERI
Viceministro
delle
Infrastrutture

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