National Geographic Italy - 03.2020

(Jacob Rumans) #1

w


EXPLORE | COLPO D’OCCHIO


L’ARTE DEI BATTERI

NEGLI ANNI ’80 dell’Ottocento Ange-
lina Hesse, assistente di laboratorio e

cuoca americana, ha suggerito di usare


l’ingrediente base di budini e gelatine

per coltivare batteri. Convertendo l’agar


a questo nuovo scopo, ha rivoluzionato


la microbiologia, gettando al contempo


le basi per una nuova forma d’arte.
In laboratorio l’agar - sostanza gela-
tinosa ricavata dalle alghe nota anche

come agar agar - è miscelato all’acqua e


ad altri nutrienti, scaldato, sterilizzato
e versato su piccoli dischi. Una volta
raffreddato, appare come una super-
ficie spessa e liscia su cui far crescere
i batteri, un bel passo avanti rispetto a
patate, estratti di carne e pane usati in
precedenza dagli scienziati.

Oltre un secolo dopo, l’agar resta fon-


damentale per la coltura batterica, ma

DI JENNIFER TSANG

L’agar, ingrediente
culinario e terreno
di coltura per batteri
nei laboratori, è usato
ora anche come tela
per opere d’arte fatte
con microrganismi.

è anche diventato una tela alternativa
su cui mostrare variopinti organismi
microscopici.

Alcuni microbi creano naturalmente


colori. Diverse specie di Streptomyces,
da cui ricaviamo molti dei nostri anti-

biotici, presentano una colorazione che


spazia dai rossi ai blu fino al nero. Esche-


richia coli è di un naturale color beige,

ma l’introduzione di alcuni geni può far


brillare il batterio di fluorescenti rosa,
verdi e blu. Invisibili quando sono ag-

giunti all’agar, i microbi si moltiplicano


nel tempo svelando disegni e colori.
Dal 2015 l’American Society for Mi-
crobiology (ASM) organizza una volta

all’anno l’Agar Art Contest per celebrare


questa intersezione tra arte e scienza.
Ogni anno, racconta Katherine Lon-

tok della ASM, i partecipanti diventano


«sempre più creativi, incorporando
spore e ogni tipo di organismo».
Siamo costantemente immersi nei
microbi, ma normalmente non li ve-
diamo. L’arte con l’agar svela questo
mondo invisibile, e i suoi unici limiti
sono la disponibilità di microbi e la
fantasia dell’artista. Il concorso è «un
mezzo potente per raggiungere il pub-

blico», secondo la Lontok, e svela la «bel-


lezza e diversità dei microbi».

creatività
scientifica

L’Agar Art Contest
dimostra che «gli
scienziati possono
essere creativi», dice
Katherine Lontok della
American Society
for Microbiology, che
promuove il concorso.
Queste sono alcune
delle opere presentate
nel 2019.

Questa scena con un
pesce koi e un fiore di loto
(primo premio categoria
professionisti) è stata creata
usando 9 organismi diversi.

La giudice della Corte
suprema USA Ruth Bader
Ginsburg è stata raffigurata
su un agar noto con
l’acronimo di VRBG.

Questa scena desertica è stata
realizzata usando i patogeni
che causano infezioni delle vie
urinarie in «regioni a scarsità
idrica», spiega l’artista.

UNIVERSO

SOTTOMARINO


Questa opera d’arte
intitolata Marine
Universe è arrivata in
finale nella categoria
professionale del
concorso ASM del


  1. Per crearla Janie
    Kim dell’università di
    Princeton ha prelevato
    microorganismi da
    tanti luoghi diversi.


COLORI

O R G A N I C I

«I batteri gialli,
quasi certamente
Staphylococcus
aureus, e i bianchi,
probabilmente
Staphylococcus
epidermidis,
provengono
dalla mia pelle»,
dice Kim.

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