ABBRACCIO MORTALE
IL MASCHIO DEL VERME Schistosoma ha-
ematobium ha un canale al centro del corpo
che gli serve per circondare e avvolgere la
femmina, più sottile e più lunga (un paio
di centimetri), proteggendola. Rimangono
uniti in questo abbraccio per tutta la vita,
durante la quale lei genera centinaia di uova
ogni giorno. A guardarla dal punto di vista
del verme sembra una storia romantica,
ma dal punto di vista del suo ospite defi-
nitivo l’effetto è diametralmente opposto,
perché questi vermi parassitano i vasi
sanguigni del tratto urogenitale umano,
causando una lunga serie di problemi.
La schistosomiasi, o bilharziosi, dopo la
malaria è la parassitosi col maggiore im-
patto economico. Ma, a differenza della
malaria, passa sotto silenzio poiché colpisce
solo nelle aree tropicali più povere e ne-
glette e non è un reale rischio per i turisti.
Nel 2015, secondo l’Organizzione mondiale
della sanità, ha colpito quasi 75 milioni di
persone e richiesto il trattamento preven-
tivo di altri 218 milioni. Ogni anno l’OMS
stima che muoiano fino a 200.000 persone
a causa di questo parassita, ma ammette
che il dato dovrebbe essere valutato meglio.
I sintomi variano, passando da nessuno
a manifestazioni gravissime, e si pensa che
possa avere un periodo di incubazione da
qualche settimana sino a 20 o 30 anni. Il
sintomo più classico è l’ematuria, ovvero
la presenza di sangue nelle urine, ma nei
casi avanzati, a causa di impossibilità di
accesso a cure mediche, ci possono essere
fibrosi della vescica e degli ureteri, insuffi-
cienza renale, cancro alla vescica. Negli
uomini ci possono essere anche danni alla
prostata e ad altri organi genitali e inferti-
lità. Nelle donne gravidanze ectopiche che
portano alla morte, lesioni genitali con
sanguinamenti e altre problematiche, come
una maggiore predisposizione all’HIV.
L’ospite intermedio del verme è una
chiocciolina acquatica; ci si infetta bevendo
acque contaminate dalla chiocciolina.
Le origini di questo parassita sono piut-
tosto remote. Sembra si sia evoluto da un
verme degli ippopotami, che ha acquisito
la capacità di infestare gli umani. Già 5.000
anni fa gli egiziani riferiscono di casi di
ematuria e la malattia è sempre stata molto
diffusa in Egitto sino a tempi recenti. Il
verme è oggi endemico in 53 paesi di tutta
la fascia tropicale del pianeta, e a dargli
manforte ci sono i suoi parenti Schistosoma
mansoni, mekongi, japonicum e guineensis,
che però colpiscono l’apparato digerente.
L’OROLOGIAIO MIOPE
DI LISA SIGNORILE
NATIONAL GEOGRAPHIC ITALIA ILLUSTRAZIONE: MICHELANGELO PACE