National Geographic Italy - 03.2020

(Jacob Rumans) #1

e frasi motivazionali dipinte sulle pareti. Poco
dopo l’arrivo di Esther, un’altra studentessa le ha
trasmesso il messaggio di Patience. Al telefono,
Esther ha raccontato alla sua amica tutto quello
che era successo nella foresta, facendole giurare
che non lo avrebbe ripetuto a nessuno. «Non la-
sciare che questo ti fermi», le consigliò Patience.
«Questa è la nostra occasione di fare qualcosa
di buono».


IN UNA STANZA QUADRUPLA del dormitorio,
Esther ha sistemato i suoi nuovi libri sulle
mensole e svuotato la valigia nell’armadio. Il
suo computer nuovo si è riempito in fretta di
selfie e fotografie.


All’inizio le nuove studentesse si sono tenute
in disparte, mangiando nel loro edificio e an-
dando in palestra alla mattina del sabato. Pre-
sto, però, hanno cominciato a consumare i pasti
nella mensa e, alcune, a frequentare lezioni.
Ma non sono studentesse normali. Boko Ha-
ram ha minacciato di ucciderle se fossero tornate
a scuola. Le guardie sorvegliano il loro edificio
e le seguono ogni volta che escono. Nel campus
hanno un sistema di supporto medico e psico-
logico 24 ore su 24. Alcune hanno proiettili e
schegge ancora nel corpo. Una ha una gamba
artificiale. Un’altra cammina con il bastone. La
maggior parte di loro ha vissuto quasi tre anni in
prigionia e lotta con i traumi che si porta dietro.

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