National Geographic Italy - 03.2020

(Jacob Rumans) #1

Nonostante il soprannome, le cosiddette “scim-
mie delle nevi” sono presenti quasi ovunque nel
paese, anche nelle foreste subtropicali della zona
meridionale del loro areale. Sono onnivore, e
mangiano davvero di tutto: piante, frutta, insetti,
corteccia, terra. E per questa loro dieta sono en-
trate nel mirino di diversi agricoltori.
I danni causati dalle scimmie, definiti engai,
ammontano ogni anno a svariati milioni di dol-
lari; vanno persi soprattutto i raccolti di frutta
e verdura. Per tenerle lontane, i contadini usano
recinzioni, spaventapasseri e fuochi artificiali;
in alcuni comuni ci si può anche rivolgere a enti
che, con piani mirati, si occupano di catturare
e abbattere gli animali molesti. Stando ai dati
del ministero giapponese per l’Ambiente, nel
paese si abbattono annualmente oltre 19 mila
scimmie. La conseguenza è la diffusione di cuc-


cioli rimasti orfani, che a volte vengono cattu-
rati da cittadini sensibili al problema e conse-
gnati a qualche gruppo di intrattenimento.
Un pomeriggio ho fatto una passeggiata in
collina nei dintorni di Yamaguchi con Shuji Mu-
rasaki. Lungo il viottolo di campagna c’era un
uomo che stava governando il suo laghetto di
carpe koi. Murasaki si è fermato e mi ha indicato
una grande gabbia vuota di metallo in mezzo a
un campo: era una trappola per attirare con il
cibo le scimmie che razziavano le coltivazioni.
La settimana prima, mi ha detto Murasaki, la
gente del paese ne aveva catturate una decina.
Non sapeva che fine avessero fatto, probabil-
mente le avevano ammazzate a colpi di fucile.
Due scimmiette minuscole avevano trovato casa
da suo figlio Kohei, che voleva addestrarle per
farle esibire, ha aggiunto.

MACACHI GIAPPONESI 59
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