Corriere della Sera - 10.03.2020

(Nandana) #1


12 Martedì10Marzo2020 CorrieredellaSera


LACINA


Superatiiprimiritardi,ilgovernodiPechinoha


agitosenzaesitazioni.Chiarezzae«pugnodiferro»


hannofunzionato.Lalezionevaleanchepernoi?


Il«sacrificio»chehasalvatoWuhan:


tuttocongelatoconordinidall’alto


S


i può prendere la Cina
come modello di ri-
sposta all’epidemia? I
primicasi di polmoni-
te«sconosciuta» a
Wuhan furono scopertiaini-
zio dicembre; e per settimane
le autorità hanno sottovaluta-
to,poicensurato.Stadifatto
che dal 23 gennaio il governo
cinese ha montatounesperi-
mentodiquarantena di pro-
porzioni mai viste.Pechino ha
fermato l’economia e le attivi-
tà sociali dell’interoPaese.
Chiusi dal primo giorno della
dichiarazione di emergenza a
Wuhan e nello Hubei aeropor-
ti, stazioni dell’altavelocità,
fabbriche, uffici, scuole. Ilre-
stodella Cina ha sospeso gli
spostamenti interni. In Cina
non ci sono stati «appelli alla
ragionevolezzaeallarespon-
sabilità», ma «ordini» di stare
chiusiacasa senza uscire.
Senza alcuncondono delle
colpe e dei ritardi, senza scon-
ti per un sistema politicoau-
toritario, le misureconcrete
prese in Cina meritano di es-
serestudiate.Unpiccolo
esempio: in Cina ilcampiona-
todicalcio,costatocentinaia

supermercati. Noi, tra polemi-
che e incongruenze, ci stiamo
incamminando sul modello
cinese. Cheforse laggiù, dove
tutto ècominciato, stacomin-
ciandoadarerisultati. Ieri,
per il secondo giornoconse-
cutivo, non sono statiregistra-
ti nuovicasi dicontagio in Ci-
na al di fuori di Wuhan: 36 in-
fetti (su 11 milioni di abitanti).

Lapropaganda
La propaganda diffonde le im-
magini degli ospedali allestiti
per l’emergenza che stanno
chiudendo: 13 dei 14centri
speciali non servono più. L’ul-
timoverrà smantellato a parti-
re da oggi. Wuhan e subito do-
po lo Hubei erano stati chiusi
il 23 gennaio e per settimane
ogni giorno si sonocontati ol-
trecento morti e decine di mi-
gliaia di infettati. Ora non più.
C’è da sperare che i dati siano

corretti, naturalmente.
La quarantena per almeno
60 milioni di abitanti nello
Hubei, il divieto di muoversi e
lavorare per altrecentinaia di
milioni di cinesi, la chiusura
dei simboli dell’orgoglio stori-
co come la Città Proibita han-
no avutouncostoimmenso.
Frustrazioneerabbia serpeg-
giano:venerdì 6 marzo la vice-
premier Sun Chunlanèstata
contestataaWuhan da gente
che si è affacciata dai palazzo-
ni sbarrati e ha urlato: «Falsi-
tà, solo falsità, le autorità
mentono». Lacensura ha or-
dinato alla stampa di scaricare
lacolpa su sconosciuti «fun-
zionari locali incapaci di gesti-
rebene gli approvvigiona-
menti alimentari per la gente
chiusa incasa,come invece ha
ordinatoilgoverno». La
Xinhua ha scrittounlungo
panegirico sulcompagno pre-

sidenteXiJinping «che ha il
cuore purocome quello di un
bambino e pone sempre il po-
polo alcentro delle sue priori-
tà». A Wuhan è stata ordinata
una «campagna d’insegna-
mentodella gratitudine nei
confronti delPartito». Iltenta-
tivo di riscrivere la narrazione
è evidente: da imputata la Ci-
na si vuole ripresentarecome
maestra; Xi viene elevatoal
rango di statista che ha salvato
il suoPaese dallacatastrofesa-
nitariaehaguadagnatotem-
po per ilresto del mondo. Ora
bisogna decidere se le misure
cinesi hanno funzionato, do-
po il fallimento iniziale.

IlPartito-Stato
Pechino percontenerel’epi-
demia hafermato ilPaese.Per
fermare ilPaese ilPartito-Sta-
toha promesso che l’econo-
mia non sarebbe morta sul ta-
volo operatorio. Come si può
darequesta rassicurazione a
milioni di imprenditori ecen-
tinaia di milioni di lavoratori?
Semplice:Pechino non haver-
gogna di dire che la mano sta-
tale sosterrà icosti della crisi e
della ripresa. Anche noi
avremmo questa risorsa: l’Ue,
che non dovrebbe solo limi-
tarsi ad annuire quandoRoma
chiede di spendere 7,5 miliar-
di di euroinpiù. L’Unione,
con la sua Bancacentrale, do-
vrebbe segnalareaimercati
che Italia e altriPaesi aggrediti
dalcoronavirus saranno so-
stenuti senzaremore(eana-
cronistici vincoli di bilancio).
Bruxelles dovrebbe direai
mercati eaicittadini che la
mano europea impedirà allo
spread di aggredirel’Italia in
lottacontro il virus.
©RIPRODUZIONERISERVATA

L’espertodelVeneto


«IlcasoVo’insegna:isolareanchegliasintomatici»


«S


iamo ancora intempo, ma
dobbiamo muoverci in fretta».
Andrea Crisanti, docente di
Microbiologia e virologia e direttore
dell’Unitàcomplessa diagnostica di
microbiologia della Asl diPadova, ècolui che
sta gestendocon successo il «casoVo ’».
Professore,ilfocolaioèspento?
«Dopo il decesso dell’anziano per Covid-
19, il 95% della popolazione diVo ’ (2.
persone) si è sottoposta altest: la quota di
positivi era del 3%, in massima parte senza
sintomi. Tutti sono stati isolati a domicilio e
oggi la percentuale, secondo i primi dati
provvisori, è scesa a livelli molto bassi».

Cheetàavevanoicontagiati?
«La metà eracomposta da anziani, che
non hanno sviluppatoforme gravi: un dato
inaspettato, che stiamo studiando».
Il«modelloveneto»èesportabile?
«L’obiettivo ècontrollare l’epidemia nelle
fasi iniziali. Credo che l’approccio scelto per
Vo ’ possa essere efficace per chiudere i
focolai esistenti — a partire daVe neto,
Marche, Emilia-Romagna —,concentrando
poi gli sforzi in Lombardia».
Inpraticacosaconsigliadifare?
«Ovunque ci sianofocolai, eseguiretest di
massa alla popolazione e tracciare icontatti
diretti e indiretti, quindi isolare tutti i

contagiati, anche se asintomatici. Ci vuole
un’azione aggressiva, altrimenti il virus
continuerà a circolare. L’alternativa è la via
cinese: tutto chiuso senza eccezioni».
Èunprogrammasostenibiledalpunto
divistaeconomico?
«Un tamponecosta 30 euro, un paziente in
terapia intensiva 3-5 mila euro al giorno».
ComevalutalasituazioneinLombardia?
«C’è molto sommerso, bisogna farlo
emergere, trovare e isolare i positivi. Costi
quel checosti. La Lombardia ha le risorse per
farcela, ma servono misure drastiche».
LauraCuppini
©RIPRODUZIONERISERVATA

Mascheree
soddisfazione
Ilpersonale
sanitariodiun
ospedale
provvisoriodi
Wuhanfesteggia
laguarigione
dell’ultimo
pazientedi
Covid-

Letappe


●L’epidemiadi
coronavirusè
stata
affrontatadal
governodi
Pechinocon
fermezzanon
appenaè
emersalasua
gravità

●Dal
gennaio
Wuhan,conla
provinciadello
Hubei(intutto
60milionidi
cittadini),è
statachiusaal
mondo.Altre
cittàhanno
seguitoquesto
metodo

827


mila
Icittadiniinquarantena
«volontaria»aPechino,la
capitaledellaCina.Chiunque
arrividall’estero,anchegli
stranieri,ètenutoaosservare
14giornidiisolamentoal
propriodomicilio

11


milioni
IresidentidiWuhan,nella
provinciacinesedelloHubei,
epicentrodell’epidemiadi
coronavirus.Lacittàagennaio
èstatainteramente«chiusa»al
mondoperarginareicontagi,
misuradrasticamaefficace

60


milioni
Gliabitantidellaprovinciadello
Hubeicuièstatadifatto
impostaunaquarantena:
aeroporti,stazionidell’alta
velocità,fabbriche,uffici,scuole
sonostatichiusiperridurreal
minimoimovimenti

diGuidoSantevecchi


di milioni in ingaggi di gioca-
tori stranieri, è statocongelato
dalla sera alla mattina.Eper
unavolta, anche questa man-
canza di discussione sultema
pedatorio, dovuta al sistema
autoritario cinese, andrebbe
presa a modello.
A Pechino ci sono 827 mila
persone in quarantena ancora
oggi. Chi rientra nellacapitale
deveriempireunformulario
con luogo di provenienza, luo-
go diresidenza, impegnarsi a
non uscire per 14 giorni. Que-
sto aPechinovale per stranieri
e cinesi, non ci sono discrimi-
nazioni, perché la Cina sa be-
ne che quando l’epidemia sarà
sconfitta avrà nuovamente bi-
sogno di imprenditori,tecni-
ci, docenti del mondo globa-
lizzato. A Wuhan da più di un
mese la popolazione non può
usciredacasa: la spesa ali-
mentare si facon ordini onli-
neeleautorità hanno orga-
nizzatounsistema diconse-
gna aicancelli deicompren-
soriresidenziali, per limitare
al massimoicontatti. Niente
file e niente spese esagerate ai

Primopiano L’emergenzasanitaria


Chiè


●Andrea
Crisanti
professoredi
Microbiologiae
Virologia

Misuredrastiche


Urbano Cairo, presidente
diRcs e editore del
Corriere , ha lanciato, in
un’intervista all’ Ansa
riportata anche sul nostro
giornale, la necessità di
ricorrere a provvedimenti
drastici, «alla cinese»:
«Oggi non serve a nulla
essereottimisti — ha
detto —. Serve essere
realisti e persino
pessimisti».

Laproposta


diCairo:


modellocinese

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