Corriere della Sera - 10.03.2020

(Nandana) #1


22
CRONACHE

Martedì10Marzo2020 CorrieredellaSera


«L’Articosiscioglie


Io,allavorotra ighiacci


perilfuturodelpianeta»


MarcoTedesco,docenteallaColumbia:servesubitountrattato


M


arco Tedescoè
un «ragazzodel
Sud» di 48 anni,
napoletano cre-
sciutoadAvelli-
no. A luglio farà per la quindi-
cesimavolta levaligie per la
Groenlandia. Il suo mestiere è
studiare la neve e il ghiaccio,
lassù, ecercaredi capire cosa
stia succedendo (ecosa ac ca-
drà) al nostro pianeta. Profes-
sore alla ColumbiaUniversity
ericer catore presso il God-
dardInstitutefor SpaceStu-
dies della Nasa, da anni vive a
NewYork echissà setornerà
mai in quell’Italia che l’hafor-
matoingegnereelettronico
alla Federico II di Napoli e poi
all’Istituto di onde elettroma-
gnetiche «Nello Carrara» a Fi-
renze («benissimo, professio-
nalmente e umanamente»), e
infine lo ha lasciato andar via.
«Il mio tutoraFirenzemi
disse “abbiamo due progetti
per il dottorato, dovrei darti
quello sul mare, visto che sei
meridionale, ma perilt eleri-
levamentovia satellitedel
manto nevoso ho piùfondi...”
Èiniziatotuttoper caso». E
così, stimolatodauna mam-
ma chegli diceva«basta che
tu siafelice»edauna (ex)
suocera che lo spronavaa
bussare alla Nasa, Marco a 28
annièfinitoinAmericaeha
esplorato piùvolte Groenlan-
dia, Artico e Antartide. Fino a
diventareuno dei massimi
esperti di ghiaccio al mondo.
«Qui alla Columbia, dove
lavorodaqualche anno, mi
occupo di analisi dellecalotte

polari,telerilevamento ecam-
pagne di misureaterra, ma
studio anche l’impattodel
cambiamentoclimaticosul-
l’economiaesui mercati fi-
nanziari». La prossima estate
torna in missione. «Arriverò
nel puntodovesbarcò Erik il
Rosso e chiamò l’isola Groen-
landia,Terra verde. Con una
barca di pescatori raggiunge-
remo l’unicaforesta della
Groenlandia, mille chilometri
quadrati. Campioneremo gli
alberi per “vedere” levariazio-
ni del climaeconfrontarei
dati con i modelliteorici.Poi
ci sposteremo per raccogliere
campioni di acqua, ghiaccio e
nevepiù anordevalutarela
presenza di microplastiche. E
analizzeremo quanto il ghiac-
cio riesce a riflettere la radia-
zione solareperché,conla
temperatura, è la primacausa
di fusione dei ghiacci».
Con la modifica della circo-
lazione atmosfericanell’Arti-
co, il polarvortex è diventato
più sinuoso, un’alterazione
che ha favoritocondizioni an-
ticicloniche. Cioè lunghe
giornate di sole, senza nuvole.
Epiù il ghiacciofonde, so-
prattutto d’estate, più energia
solare assorbe perché diventa
fuligginoso. «Molti pensano
che il ghiaccio sia biancoco-
me la neve. In realtà ècome la
pelle d’elefante, ha decine di
migliaia di anni e neltempo si
sono depositateenormi
quantità di polveri sottili,ce-

neredegli incendi da Cina o
California, sabbia del deserto,
detriti locali e dellerocce, de-
triti meteoriticiepolveri di
Chernobyl.Particelle piccole
e scure che assorbono più ra-
diazione solare. Creano picco-
le pozzangherenelle quali
questiresti si uniscono tra lo-
ro fino alla dimensione di
mezzometro, informa di ci-
lindri, al cui internoc’èvita,
batteri e alghe. Qui vivono gli
orsetti d’acqua, microrgani-
smi che non muoiono mai.
Gli scienziati li hanno bolliti,
schiacciati,congelati e fatti ri-
nascere30anni dopo, man-
dati nello spazioenon muo-
iono. Sono le creature più re-
silienti dell’universo per quel
che sappiamo». Ci sopravvi-

veranno? «Eh, sì. La Nasa ci
sta finanziando una ricerca
per capire se si trovino questo
tipo diforme su Marte».
Perché in Groenlandia?
«Perchéèfondamentale per
capire gli impatti delcambia-
mentoclimatico. Il 30% del
contributoannuale all’innal-
zamento dei mari è dovuto al-
la fusione dei ghiacci della
Groenlandia. Edèunfattore
in aumentoeaccelerazione.
Per ora, è secondo per impor-
tanza all’espansionetermica
degli oceani, che assorbono la
maggior partedel riscalda-
mentoglobaleequindi si
espandono,come una mon-
golfiera quando l’aria viene ri-
scaldata. Ma le proiezioni in-
dicano che nei prossimi 30-50

anni il fattoreprincipale di-
venterà la fusione dei ghiacci
in Groenlandia e in Antartide,
quest’ultimo ancora allo stato
dormiente ma tutti i dati indi-
cano che anche lì ci sarà
un’accelerazione».
E poic’è l’apertura del pas-
saggio a Nord-Ovest allerotte
commerciali,conlafusione
del ghiaccio marino in Artico.
«Mancano infrastruttureper
la salvaguardia dell’ambiente,
chi garantisce che se avvenis-
se un incidentesarebbecor-
rettamentecomunicato e mo-
nitorato? Non credo sia una
priorità per le grandicompa-
gnie. L’impattosull’ambiente
delle navièenorme, anche
per l’inquinamentoacustico:
seguono le stesserotte di ani-
malicome la balena beluga e
confondono lerotte migrato-
rie. L’Artico è una risorsa che

mostra la bellezza,ladiversi-
tà, la poesia del nostro piane-
ta quandoèincontaminato.
Serveuntrattatoper proteg-
gerlo,come il Trattato Antar-
tico di 60 anni fa».
Marco dicedinon essersi
mai guardatoindietro. «Ho
due figlie, la mia vitaaNew
York». Ma cita l’Italia spesso,
si rammarica: «Il problema
non è solo lo stipendio, ma la
capacità organizzativa,ifon-
di... ècomplicatotrasferireil
knowhow in Italia. Ho sem-
pre cercato di tornare, ma mi
sono scontratocon vari muri.
Eora la Columbia ha annun-
ciato la creazione della prima
ClimateSchool al mondo. Si
preannuncia un investimento
nei prossimi5anni finoa1
miliardo di dollari. È entusia-
smanteveder nascereuna
struttura simile». Allora, pos-
siamo direalla tua mamma
che seifelice delle scelte fatte?
«Si, sonofelice».
©RIPRODUZIONERISERVATA

Modelliteorici
«Campioneremo
glialberipervedere
levariazionidelclima
efareiconfronti»

Lascheda


●Marco
Tedesco(foto
inalto),nato
nel‘71,è
glaciologoe
insegnaalla
Columbia
University

●Hascritto
conAlberto
Floresd’Arcais
«Ghiaccio,
viaggionel
continenteche
scompare» (Il
Saggiatore,15
euro)

●Laprossima
estatetornerà
inmissione,
visitandol’uni-
caforestadella
Groenlandia

FusioneL’espansionetermicadeglioceanièoggi
ilmaggiorefattorediaumentodellivellodelmare,
maneiprossimi30-50annisaràlafusionedeighiacci

Lastoria


diSaraGandolfi


Traffico
Lerottecommerciali
passanoaNord-Ovest
el’impattodeltraffico
dellenavièenorme

Clima


L’invernopiùmiteeasciuttodisempre


«Afebbraiol’80%dipioggiainmeno»


È


stato uno degli inverni più miti e
asciutti di sempre, quello che si sta per
concludere. Con il mese difebbraio più
caldo dal 1800, un aumento ditemperature
che hatoccato i +2,76 gradi rispetto alla
media del periodo, e unvolume di pre-
cipitazioni che al Sud si è ridotto del 55% nel
trimestre, unrecordda quando si effettuano
delle osservazioni meteo. Loconferma
Michele Brunetti,responsabile della banca
dati di climatologia storica dell’Isac-Cnr,
nella sua analisi mensile. «Nei tre mesi
invernali abbiamoregistrato un’anomalia
media delletemperature di +2,03 gradi,
seconda solo all’inverno 2006/2007, quando
l’aumento fu di 2,13 gradi», dice. Ma ancora
più allarmante è stata la scarsità di piogge:
«Dopo le precipitazioni delle prime due
decadi di dicembre — dice —, abbiamo

avuto a gennaio un deficit di -68%, che è
arrivato a -80% afebbraio». Su tutta la
penisola, nel trimestre dicembre-febbraio, è
piovuto solo un po’ più della metà del
normale. «A settembre faremo il bilancio di
massa dei ghiacciai —conclude —, ma un
invernocosì caldo e secco non è un bel
segnale». Il rischio più grande però è che se
la primavera non sarà abbastanza piovosa,
così da accumulare un po’ d’acqua, sivada
incontro ad un’estate secchissima. Il
paradosso è che questo succede proprio
mentre il Met Office in Gran Bretagna
annuncia l’inverno piùcaldo e piovoso di
sempre, dopo le raffiche ditempeste che
negli ultimi mesi hanno flagellato ilPaese.
La linea dei tropici ormai passa per Dover.
S.Orl.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Chiè
Michele
Brunetti,
responsabile
dellabancadati
diclimatologia
dell’Isac-Cnr

EspertoMarcoTedesco,48anni,originariodiNapoli,èunodeimassimiespertidighiaccialmondo.ProfessoreallaColumbiaUniversityericercatorepressoilGoddardInstituteforSpace
StudiesdellaNasa,haesploratopiùvoltelaGroenlandia,l’Articoel’Antartide.«PropriolaGroenlandia-spiegaTedesco-èfondamentalepercapiregliimpattidelcambiamentoclimatico»
Free download pdf