Il Sole 24 Ore - 03.03.2020

(Michael S) #1

Il Sole 24 Ore Martedì 3 Marzo 2020 11


Politica


di


Lina


Palmerini


«Non solo 5G, rischi di attacchi anche


a banda larga e torri di trasmissione»


L’ALLARME DEGLI 007


Coronavirus, dopo il tonfo


in Borsa speculazioni


sospette su titoli made in Italy


Investimenti esteri, fusioni


e acquisizioni: ci sono trappole


e forme di aggressione


Marco Ludovico


ROMA

L’economia nazionale è minacciata


oggi più che mai. La relazione 


dei Servizi di informazione e sicu-
rezza è stata presentata ieri: ha fatto

un salto di qualità, rispetto a un anno


fa, l’allarme sui rischi per il sistema
imprenditoriale e finanziario del no-

stro Paese.


Nella competizione internazionale
tra Stati «ci sono “trappole” e forme

mascherate di aggressione» in parti-


colare tra gli «investimenti diretti
esteri e delle operazioni di fusione e

acquisizione». L’introduzione al capi-


tolo «Minacce all’economia nazionale
e al Sistema Paese» è già un program-

ma. Ci sono state «plurime evidenze


secondo cui, quanto più azionariato e
governance risultano riferibili ad en-

tità pubbliche e/o opache, tanto più


elevato è il rischio che i deal si prefig-
gano anche finalità “altre”, pure di or-

dine non convenzionale».


È il caso - non citato nella relazio-
ne - della Borsa di Milano: come san-

no bene gli addetti ai lavori, l’acquisi-


zione nel  dell’americana Refini-
tiv da parte del Lseg-London stock

exchange group, mette a repentaglio


il futuro di piazza Affari se si dovesse
intaccare l’autonomia gestionale di

Borsa Italiana. L’intelligence sta mo-
nitorando «per tempo azioni distor-

sive dei mercati» ma anche «elusive


dei nostri interessi». Viene subito in
mente l’andamento a forte ribasso

del mercato azionario italiano degli
ultimi giorni legato all’emergenza

coronavirus. C’è un «significativo


rallentamento» della «crescita del-
l’economia mondiale» dice la rela-

zione «anche a seguito dell’epidemia


Coronavirus». Il documento non lo
dice, ma ci sono manovre in atto di

fondi esteri su titoli di imprese italia-


ne a più facile acquisizione. Il settore
della moda innanzitutto: fiore all’oc-

chiello del made in Italy, ora è nel mi-


rino degli speculatori azionari.
Ma anche «il segmento delle tele-

comunicazioni» - dunque Tim in pri-


mis - «ha catalizzato l’attenzione di
Aisi e Aise» in particolare «con riferi-

mento tanto alle prospettive connesse


alla tecnologia G, quanto all’integrità
e allo sviluppo dell’attuale sistema in-

frastrutturale». Sul G, dopo le pole-


miche verso il Dis di alcuni membri
del Copasir a partire da Adolfo Urso

(FdI), oggi il comitato presieduto da


Raffaele Volpi (Lega) potrebbe deci-
dere la convocazione del presidente

del Consiglio Giuseppe Conte.
Sul rischio Tlc la relazione è espli-

cita: «La possibile realizzazione del-


l’infrastruttura nazionale della Rete
Unica (banda larga) e il processo di

consolidamento nel settore delle torri


di trasmissione e dei data center (de-
stinati ad assumere crescente rilevan-

za con il G)» secondo il documento


annuale dell’intelligence «è suscetti-
bile di attrarre operatori finanziari

animati da logiche puramente specu-


lative». Molte minacce straniere vol-
teggiano poi da tempo sul «settore ae-

rospazio, difesa e sicurezza». Benchè


generici per obbligo istituzionale, i
passaggi del report del Dis fanno im-

pressione: è stata rilevata «la forte, a


tratti muscolare, azione “di sistema”
di taluni partner europei; le attività di

operatori stranieri volte a valorizzare


i propri interessi, a detrimento di
quelli nazionali». E ancora, si paven-

tano «possibili mutamenti negli as-


setti proprietari di player nazionali in
crisi e tentativi di acquisizione da par-

te di investitori esteri, di settore e non,
con rischi di sottrazione di know how

e quote di mercato; azioni volte ad in-


fluenzare centri decisionali sovrana-
zionali». La relazione non può dirlo

ma sono i francesi, soprattutto e in-


nanzitutto, i più ostili e aggressivi con
le nostre aziende del settore aerospa-

zio e difesa. Tra le probabili minacce



  • anche questo non c’è nel documento

  • un’azienda italiana del settore mili-


tare partecipata da Leonardo e pre-
sente in un contesto internazionale

integrato. Com’è ovvio, tutte le impre-


se nazionali configurabili come infra-
strutture strategiche, a partire da Eni,

Enel e Leonardo, sono considerate


dall’intelligence con la massima prio-
rità d’azione: le minacce sono conti-

nue e diversificate.


Il testo del documento annuale è
stato presentato a palazzo Chigi con il

presidente del Consiglio, Giuseppe


Conte, i direttori Gennaro Vecchione
(Dis), Mario Parente (Aisi) e Luciano

Carta (Aise), il Copasir, i ministri del


Cisr e i vertici delle forze di polizia e
delle forze armate. Vecchione ha sot-

tolineato «i rischi dell’arma ciberneti-


ca in tutte le sue declinazioni» consi-
derata dal prefetto «strumento privi-

legiato per manovre ostili: viene uti-


lizzata per indebolire la tenuta dei
sistemi democratici occidentali».

«Non possiamo permetterci di abbas-


sare la guardia, perché la minaccia cy-
ber pone in termini stringenti l’esi-

genza di prevenzione e allertamento


precoce» ha sottolineato il presidente
del Consiglio. Nella relazione emer-

gono gli insidiosi rigurgiti neonazisti
soprattutto tra i giovani nelle perife-

rie, esposti al rischio della fascinazio-


ne dell’azione violenta. Ma anche i
nuovi pericoli dalla Libia, con un af-

flusso di mercenari stranieri nel paese


nordafricano. E la riorganizzazione di
Daesh a confermare come la minaccia

del fondamentalismo islamico sia


tuttora presente.


á@MarcoLUDOVIC


© RIPRODUZIONE RISERVATA

2%


1%


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6%


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6%


Fonte: Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza 2019

PUBBLICO 2018 2019


PRIVATO 2018 2019


Farmaceutico/


sanitario


Difesa


Gdo


Infrastrutture
digitali/servizi it

Bancario


Trasporti


Tlc


Altro


Energetico


Istituti e agenzie


nazionali


Presidenza
del consiglio

Altro


Strutture


sanitarie


Enti regionali/


prov./comunali


Ministeri


0


0


72%


28%


2018


Pubblico


Privato


73%


27%


2019


Pubblico


Privato


I settori più colpiti dagli attacchi cibernetici


Emilia Patta


«L’


Italia non può per-


mettersi un’altra cri-


si dopo quella del
- che ha

spazzato via un quarto della nostra


base manifatturiera. Ricordo che solo
nel  il calo dell’export mondiale

superò il % e quello italiano il %.


Le emergenze in questo momento
sono due: quella sanitaria e quella

economica, e vanno affrontate insie-


me. Servono risposte immediate, ora
e non fra sei mesi quando sarà troppo

tardi, per fermare il crollo del Pil».


Per l’ex ministro dello Sviluppo Carlo
Calenda, uscito dal Pd alla formazio-

ne del governo giallo-rosso perché


contrario all’alleanza con il Ms, la
risposta al lato economico dell’emer-

genza Coronavirus è quasi inesisten-


te: «L’annunciata manovra da , mi-
liardi non solo è una risposta debole,

ma purtroppo irrilevante», dice il lea-


der di “Azione”. Che lancia un piano
shock da  miliardi per mettere in

sicurezza da subito Pil e imprese
(«nella maggior parte del Nord la ca-

tena è già interrotta»). È una propo-


sta che Calenda sta condividendo con
le forze politiche che non stanno al

governo - da Lega a Forza Italia, da


Più Europa a Fratelli d’Italia - e che
vuole essere il contributo dell’oppo-

sizione all’emergenza nazionale.


Una sorta di governissimo per
evitare la grande crisi, Calenda?

Lascerei perdere le idee di cambia-


mento del governo in corsa che sono
oggettivamente, in un momento di

emergenza nazionale, molto compli-


cate. Quello che serve è un tavolo di
coordinamento tra le opposizioni e la

maggioranza. Occorre che questo go-


verno non pensi di essere autosuffi-


ciente in questa situazione, perché
non è possibile, e che i partiti di oppo-

sizione non siano tentati dal “tanto


peggio tanto meglio”. Solo così il go-
verno Conte può essere davvero il go-

verno dell’emergenza nazionale.


Quali sono le priorità per il soste-
gno alle nostre imprese?

Bisogna agire subito su tre leve: assi-


curare la liquidità delle nostre impre-
se, dalle Pmi alle grandi aziende, con

una moratoria di  mesi per il paga-


mento dei debiti verso gli istituti di
credito e con il raddoppio del Fondo

centrale di garanzia; rafforzare e
semplificare il ricorso alla Cig ordi-

naria prevedendone l’attivazione


mediante semplice dichiarazione da
parte del datore di lavoro e per tutti i

lavoratori non coperti dalla Cig per-


mettere il ricorso a permessi retribui-
ti a carico dell’Inps; riaprire la leva

degli investimenti pubblici introdu-


cendo deroghe a carattere ordinario
per le grandi opere e l’immediato ri-

corso all’istituto del commissaria-


mento, sul modello del Ponte Moran-


di, per le opere strategiche. Bisogna
inoltre alleggerire subito il carico fi-

scale delle imprese nelle tre regioni


maggiormente colpite dall’emergen-
za sanitaria (Veneto, Lombardia ed

Emilia Romagna)anche con una ri-
duzione del % degli acconti fiscali

Irap e Ires da versare nell’anno .


E sul fronte degli investimenti
privati, anch’essi fortemente a ri-

schio con l’emergenza?


Penso sia importante ripristinare in-
tegralmente l’iperammortamento e

il superammortamento di Impresa


. con aliquote indifferenziate per
dimensione degli investimenti ed

estendere ad almeno tre anni il perio-


do di validità degli incentivi. Occorre
poi includere negli investimenti am-

messi quelli legati all’economia cir-


colare e alla decarbonizzazione, alle
innovazione ambientale e alle tecno-

logie abilitanti lo Smart working.


Lei propone anche l’assunzione
di nuovo personale negli ospedali.

Oltre al rafforzamento delle terapie


intensive e sub intensive è necessario
aumentare di . unità i posti di

rianimazione e raddoppiare i posti in


terapia subintensiva. Vanno poi as-
sunti, e per la verità sarebbe già do-

vuto accadere prima dell’emergenza


Coronavirus, mila medici (. mi-
liardi in  anni) e mila infermieri

(, miliardi in  anni).


Si tratta di una manovra econo-
mica di circa  miliardi complessi-

vi... Come pensa si possano trovare
le coperture? O è necessario secondo

lei agire in deficit?


Dipendesse solo da me finanzierei le
misure con l’abolizione del reddito di

cittadinanza e di quota . Ma è


chiaro che le misure sono emergen-
ziali e vanno decise subito, non c’è

tempo. Agire in deficit e poi aprire la


trattativa con la Commissione euro-
pea. Ed è chiaro che il governo sareb-

be più forte di fronte a Bruxelles se


avesse dietro di sé l’appoggio di tutte,
o quasi,le forze politiche.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Bisogna agire su tre


leve: garantire liquidità


alle imprese, rafforzare


la Cig e sbloccare


gli investimenti pubblici»


«Tavolo Governo-opposizioni


per un piano da 20 miliardi»


L’INTERVISTA


CARLO CALENDA


«Governissimo? Non c’è


tempo. Misure pro imprese,


poi trattativa con Ue»


ONLINE
«Politica 2.
Economia & Società»
di Lina Palmerini

su
ilsole24ore
.com

POLITICA 2.


U


n invito a vedersi stasera
a Palazzo Chigi mandato

dal premier non solo ai


partiti di maggioranza
ma indirizzato soprattutto a quelli

di opposizione che hanno già ac-
cettato. La prima mossa politica

che segna il livello di emergenza è


questa mano tesa di Conte alle al-
tre forze per cercare di gestire

quello che è solo il bollettino ini-


ziale di questa fase: l’Ocse che ta-
glia le stime di crescita parlando di

rischi senza precedenti per l’eco-


nomia, Piazza Affari che continua
a cedere, lo spread (di nuovo ieri

ha toccato oltre quota ) che as-


sorbe i segnali di nervosismo e pa-
ura. Ma, appunto, il premier e i mi-

nistri sanno bene che siamo appe-


na agli inizi. Quel gesto di ieri è
quindi un segnale di consapevo-

lezza di Conte della necessità di


coinvolgere il più possibile Salvini,
Forza Italia e la Meloni per attra-

versare le prossime tappe che nes-


suno sa dove porteranno.
Si esce dall’autosufficienza to-

tale della maggioranza perché non


sono chiare le dimensioni della
crisi interna e internazionale, per-

ché non si capisce se le misure per


arginare il virus stiano funzionan-
do ma intanto quello che certa-

mente si sa è che a entrare nella


“zona rossa” sono le previsioni sul
Pil e sulla finanza pubblica. Il tavo-

lo che stasera si terrà a Palazzo
Chigi con ambizioni bipartisan, è

frutto di questi timori e del tentati-


vo del Conte II di assorbire le pro-
poste delle opposizioni e di Renzi

per non trovarsele giocate sul


fronte opposto come una lama
contro il Governo.

C’è da dire che l’iniziativa del
premier si accompagna a quella di

Zingaretti di ieri quando nella se-


de del Pd ha ricevuto insieme al
ministro Gualtieri, alla sottose-

gretaria Sandra Zampa e al sotto-


segretario Misiani, le parti sociali.
Un faccia a faccia con sindacati e

imprenditori che ha alzato la ten-


sione con una parte dei grillini
perché dicono di essere stati trat-

tati un po’ come Salvini faceva ai


tempi del Conte I quando allestiva
tavoli sociali al Viminale. Ma c’è

stato pure il fastidio dei renziani


che sentono di essere laterali nel-
le scelte di maggioranza. Al di là

della ritualità o meno dell’incon-


tro, il succo politico è che il Pd si
trova per forza a dover gestire la

regia politica e sociale di questa


fase. Chi altrimenti? Difficile che
possano farlo i  Stelle che hanno

un leader pro tempore in attesa
del congresso. E non può farlo

nemmeno Renzi che con il suo %


può agire da pungolo ma non da
“regista” dell’emergenza in coor-

dinamento con il premier con cui,


tra l’altro, i rapporti sono ai mini-
mi termini.

In sostanza, si conferma quello


che si è già visto dagli inizi del
Conte II: il ruolo di pilastro del Pd

a fronte di un Movimento in crisi


e di un premier che non ha più, co-
me prima, la sua ragione politica

nel sostegno del suo partito di ri-


ferimento. Una somma di debo-
lezze che ha reso necessario l’invi-

to di stasera alle opposizioni. Loro


faranno il beau geste di sedersi e
fare le loro proposte ma lo spirito

bipartisan ancora manca.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONTE APRE ALL’ OPPOSIZIONE


E IL PD ALLE PARTI SOCIALI


I primi 14 imprenditori certificati


da Master For Manager Italia 2020


Matteo Righi


Manuzzi Virginia


Bauda Glauco


Franzoni Matteo


Franzoni Davide


Vanni Vignali


Antonio Marra


Nanetti Giacomo


Nanetti Chiara


Castagni Antonella


Fabbretti Sara


Piscaglia Valentina


Davide Davidi


Michele Massalini

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