Il Sole 24 Ore - 03.03.2020

(Michael S) #1

Il Sole 24 Ore Martedì 3 Marzo 2020 13


Economia & Imprese


Unieco ambiente,


Acea e A2A alleate


per l’offerta d’acquisto


Sara Monaci


MILANO


Un’alleanza insolita, quella di Acea


e Aa, le due società multiservizi ri-


spettivamente di Roma e di Milano


(insieme a Brescia). Le due parteci-


pate comunali si sono unite per


presentare un’offerta d’acquisto


nei confronti di Unieco Holding


Ambiente, il ramo aziendale della


società Unieco che si occupa di ri-


fiuti, finita in liquidazione coatta


amministrativa e adesso gestita dal


ministero dello Sviluppo economi-


co. Il commissario è Corrado Baldi-


ni. La capogruppo è la storica coo-


perativa Unieco di Reggio Emilia.


Unieco Ambiente è tra i primi


cinque operatori italiani nella ge-


stione dei rifiuti, proprietaria di im-


pianti e discariche in tutta Italia, dal


Piemonte all’Emilia Romagna, dal-


la Toscana all’Abruzzo alla Puglia.


È presente lungo tutta la catena del-


lo smaltimento, dalla raccolta al ri-


ciclo alle discariche, e ha anche la


capacità di trattare i rifiuti speciali.


Nella filiera di Unieco Ambiente


ci sono una ventina di imprese pri-


vate o miste pubblico-private con


sede in  regioni, attive in gestio-


ne, trattamento, intermediazione


di rifiuti speciali, bonifica e messa


in sicurezza di siti inquinati, recu-


pero e valorizzazione ambientale,


oltre che nella produzione di ener-


gia da fonti rinnovabili. Sono pre-


senti in particolare in Toscana nel-


la raccolta e nella gestione dei ri-


fiuti solidi urbani.


Questa gara rappresenta pertan-


to l’operazione nazionale più im-


portante nel settore. In questa fase,


fino al  aprile, vengono raccolte le


offerte nella data room. Una volta


terminata, i migliori offerenti po-


tranno rilanciare il prezzo e l’offer-


ta. Il valore è di circa  milioni al


momento. L’aggiudicazione avver-


rà entro luglio.


Roma e Milano insieme


Roma e Milano stavolta si ritrovano


a collaborare. E pensare che solo
qualche mese fa erano sorte tensio-

ni tra i due comuni nel campo dei
trasporti pubblici, quando il mini-

stero aveva chiesto per le metropo-


litane della Capitale il supporto dei
tecnici della milanese Atm. Fatto

inatteso interpretabile come un


commissariamento, anche se det-


tato solo da un’emergenza.


Ora si volta pagina. Le due socie-


tà, quotate ma con i due Comuni
nelle vesti di azionista di riferimen-

to (Milano, insieme a Brescia, per


Aa e Roma per Acea), si sono pre-
sentate insieme nella data room

che servirà a selezionare le migliori


offerte. Pochi giorni fa la scadenza
della “due diligence” è stata proro-

gata fino al  aprile, dato che alcu-


ni operatori hanno chiesto maggio-


re materiale informativo. La solu-
zione migliore individuata è stata

quella di allungare i tempi, che al-


trimenti sarebbero scaduti il 
febbraio.

A gestire l’operazione per Acea


sarà soprattutto l’ad Stefano
Donnarumma, che si prepara alla

riconferma da parte della sindaca


di Roma Virginia Raggi; per Aa
i nuovi dirigenti che dovrebbero

arrivare a breve (possibile, anche


se non scontato, l’arrivo di Rena-
to Mazzoncini come amministra-

tore delegato al posto di Valerio


Camerano).


Spagnoli e inglesi in arrivo


Sono  gli operatori che hanno in-
viato una manifestazione d’inte-

resse. Oltre a Acea e Aa, le propo-


ste più significative dall’estero sa-
rebbero arrivate da Eco Eridania,

che dal  è di proprietà del fon-


do inglese Icon Infrastructure, e da
Tradebe, società di gestione dei ri-

fiuti con sede a Barcellona, fonda-


ta  anni fa, con attività in Spa-
gna, Francia, Regno Unito, Stati

Uniti e Oman. Nel lungo elenco dei


paesi già presenti mancherebbe
l’Italia, appunto.

Poi si aggiungono le offerte


italiane. C’è la Aimag di Carpi in-
sieme alla bolognese Hera; la Tea

di Mantova; il gruppo pugliese


Albanese; il gruppo di Reggio
Emilia Iren.

Il vincitore riuscirà a prendersi


non solo gli impianti, ma anche la
concessione. Entrare nel mercato

dei rifiuti in Italia non è infatti faci-


le, proprio perché c’è bisogno della
concessione pubblica.

Il vero business di Unieco Am-
biente è la capacità di gestione dei

rifiuti speciali, che rappresentano


i due terzi del mercato. In pro-
spettiva questo segmento è in

crescita. Il trattamento degli scar-


ti industriali e commerciali è
sempre più legato alla questione

della salvaguardia dell’ambiente,


verso cui c’è sempre maggiore at-
tenzione da parte della politica e

dei cittadini.


Il suo fallimento deriva dal fatto
che è stata gestita da una società

che si occupa di edilizia, e che quin-


di ha messo meno energie e risorse
in questo settore. Il Mise ha però

preso in mano la partita.


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SERVIZI AMBIENTALI


La società è tra


i primi cinque operatori


nella gestione dei rifiuti


Nella filiera ci sono una


ventina di imprese private


o miste con sede in  regioni


13


In gara


Gli operatori che hanno


inviato una manifestazione


d’interesse


Blumarine, a rischio 61 dipendenti


L’azienda: «Situazione insostenibile»


Ilaria Vesentini


Blumarine, il più importante mar-
chio del distretto della moda di

Carpi (Modena) apre la procedura


di licenziamento collettivo per 
dipendenti su .

«Una sorpresa nei tempi e nel-


l’entità, perché la situazione di
difficoltà dell’azienda era nota,

ma ci si aspettava che l’arrivo al


timone della proprietà di Liu Jo
(che lo scorso novembre ha acqui-

sito il % del gruppo Blufin,


ndr) portasse il rilancio non una


drastica riorganizzazione», com-


mentano Filctem Cgil e Femca Ci-
sl. I due sindacati presenti in Blu-

marine hanno reagito alla notizia


dell’apertura della procedura di
licenziamento collettivo chieden-

do già ieri formalmente all'azien-


da un tavolo di confronto.
«Siamo entrati di fatto alla

guida del gruppo Blufin a inizio


dicembre, un’azienda che non
naviga in acque tranquille da un

decennio e ha performance sot-


todimensionate rispetto alle ri-
sorse in organico.

In questi mesi il mio team –


spiega Marco Marchi, fondatore
e presidente di Liu Jo e alla gui-

da di Au eccellenze italiane hol-
ding –ha svolto un grande lavo-

ro per valutare con pragmati-


smo le attività da svolgere per
rilanciare il brand. È evidente

che non è un parametro sosteni-


bile, per un’azienda industriale
del nostro settore, avere circa

 dipendenti ed esprimere un


fatturato di - milioni, per-
ché questo è l’ordine di gran-

dezza dei ricavi .


A fronte di una perdita d’eserci-
zio superiore ai  milioni di euro

(i sindacati parlano di  milioni di
rosso, ndr). Con senso di respon-

sabilità ora avviamo un percorso


con i sindacati per valutare come
rimettere in sicurezza l’azienda e

dare un futuro al marchio e ai la-


voratori che resteranno».
Il presidente ricorda che in

quanto imprenditore del mondo


for profit che ha investito risorse
proprie «ingenti» per rilevare Blu-

marine, senza leva finanziaria, de-


ve rientrare dell’investimento e
riuscire a fare margini «perché il

mio obiettivo è immaginare un ri-


lancio significativo per Blumarine.
Ho ereditato una situazione com-

plicata, tralasciando le ulteriori
complicazioni delle ultime setti-

mane per il Coronavirus, ma sono


un imprenditore responsabile e
cercherò di far rientrare una parte

di esuberi nelle altre aziende del


mio gruppo», anticipa.
«Non siamo disponibili ad ac-

cettare licenziamenti coatti che


depauperano le competenze e vo-
gliamo sapere sul piano industria-

le quali e quanti investimenti è


pronta a fare la nuova proprietà,
perché un conto è affrontare una

situazione difficile con un proget-


to di rilancio, un conto risolverla
dimezzando i costi del personale»,

ha dettoi Roberto Righi, segretario


Filctem Cgil Modena.


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ABBIGLIAMENTO


I sindacati: «Non siamo


disponibili ad accettare


licenziamenti coatti»


Ex Ilva, domani l’accordo


No del sindaco di Taranto


ACCIAIO


Melucci: serve una intesa


di programma come


quella adottata a Genova


Domenico Palmiotti


A poche ore dalla firma dell’ac-


cordo tra Ilva in amministrazione


straordinaria e ArcelorMittal,


prevista per domani a Milano con


il placet del Governo, il sindaco di


Taranto, Rinaldo Melucci, prova


a fermare l’intesa e a riaprire la


discussione.


Il sindaco alza il tiro, chiede lo


stop dell’area a caldo del siderur-


gico (che l’intesa invece mantie-


ne con innovazioni e investimen-


ti) e prospetta la chiusura dell’in-


tero stabilimento. Concorda que-


sta linea in un incontro in


mattinata con i parlamentari del


territorio: sei i presenti, cinque


MS e uno Pd.


E la ribadisce poi in un docu-


mento congiunto. «La corda si è


ormai spezzata e non si torna più


indietro» commenta il sindaco.


Poche ore dopo, però, sempre sui


temi dell’ex Ilva, ma anche del


Contratto istituzionale di svilup-


po, in vista della convocazione


del premier Giuseppe Conte il 


marzo a Palazzo Chigi, il sindaco
incontra i sindacati confederali,

la Camera di Commercio e l’Au-


torità portuale.
E qui la linea dura cede il posto

ad una dialogante. Difatti, se nel


documento con i parlamentari
«si ritiene che l’unica linea possi-

bile per il bene di Taranto sia


quella che conduce ad un accordo
di programma come quello adot-

tato a Genova che non prescinda
dalla Valutazione dell’impatto

sanitario preventiva», che si con-


divide lo «stop alle fonti inqui-
nanti dello stabilimento siderur-

gico», e che se «dovesse mancare


la prospettiva dell'accordo di
programma con siffatte caratte-

ristiche», si «concorda sulla irri-


mediabilità della chiusura defi-
nitiva della fabbrica», nel docu-

mento con le parti sociali i toni


sono invece ben diversi.
In questo testo non si parla più

di chiusura ma si esprime «una-


nime richiamo al Governo ad un
preventivo confronto e alla con-

divisione, oltre che con le parti


sociali, anche con la comunità io-
nica e gli enti locali».

«Si è discusso lungamente


dell’attualità delle iniziative di
Governo in relazione alla verten-

za ex Ilva - si afferma -, ponendo


l’accento sulla centralità delle
istanze provenienti in questo

momento dal mondo del lavoro


e delle imprese».


Un netto cambio di toni, soprat-
tutto se si considera che qualche

ora prima il sindaco ha dichiara-


to: «O chiudiamo le fonti inqui-
nanti, o andiamo verso un accor-

do di programma come quello di


Genova», dove l’area a caldo del
siderurgico è stata chiusa da

tempo, «e quindi - ha aggiunto -


la Valutazione del danno sanita-
rio diventa prioritaria per ogni

tipo di accordo e di investimen-


to, di transizione, o semplice-
mente si chiude».

«Lo ripeto: si chiude» ha escla-


mato Melucci scandendo i termini
perché fossero chiari e recepiti.

«Dobbiamo pensare a come met-


tere in sicurezza i lavoratori, le
bonifiche, le risorse del “Cantiere

Taranto”, ma indietro non si tor-


na - ha sostenuto -. D’ora in avan-
ti, bisognerà fare i conti con que-

sta impostazione del territorio


che è largamente sentita e non
abbiamo più intenzione di accor-

di al ribasso».


E riferendosi ai contenuti del-
l’imminente intesa, il sindaco ha

affermato: «Se le carte dovessero
confermare quello che è stato an-

ticipato, noi siamo insoddisfatti e


rivendichiamo queste scelte per
Taranto».

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I NUMERI DELLA GARA


13


Le proposte
Al momento è il numero delle

manifestazioni di interesse inviate


alla data room per l’acquisto di
Unieco Holding Ambiente. Questa

prima fase si chiuderà il 30 aprile,


dopo la proroga del termine. Poi i
migliori offerenti verranno invitati a

rilanciare


70 milioni


Il valore indicativo
Non ci sono base d’asta vincolanti,

ma secondo gli esperti del settore


sarebbe questo il valore dell’offerta


70%
I rifiuti speciali

In prospettiva la gestione dei rifiuti
speciali rappresenteranno i due

terzi del mercato del settore


MADE IN ITALY


Alfa Romeo GTA, debutta la super Giulia da 540 cv


Attesa al salone di Ginevra, annullato causa Coronavirus, la nuova
Alfa Romeo Giulia GTA ha debuttato online svelando un pacchetto di

novità da vera supercar. Ispirata alla leggendaria Giulia GTA del


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