Il Sole 24 Ore - 03.03.2020

(Michael S) #1

16 Martedì 3 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore


Finanza


Mercati


PANORAMA


Redditività in calo per Saras nel . Il gruppo petrolifero


ha chiuso lo scorso esercizio con un margine operativo
lordo in flessione del % a , milioni di euro e un utile

netto in calo dell’% a , milioni di euro a fronte di


ricavi per , miliardi, scesi del %. I risultati sono stati
influenzati «da uno scenario macroeconomico meno fa-

vorevole e una volatilità senza precedenti dei mercati


petroliferi dovuta anche a fenomeni specu-
lativi», spiega il gruppo in una nota. Il con-

siglio di amministrazione che ha approvato
il bilancio  ha deciso di proporre all'as-

semblea degli azionisti un dividendo di


, euro per azione, pari a un pay out del
% e pari a un dividend hield di circa il ,%

rispetto agli attuali corsi di Borsa. «Grazie


alla resilienza e flessibilità del suo modello
di business, Saras è riuscita a generare un

risultato economico positivo pur operando


in un contesto più complesso del previsto»
ha commentato il presidente Massimo Moratti. Sempre

ieri il board ha approvato il piano industriale al , che


prevede il completamento del ciclo di investimenti da 
milioni nel quadriennio, l'ottimizzazione della produzio-

ne, la gestione integrata della supply chain e l'efficenta-


mento dei costi. La generazione di cassa dalla gestione
operativa complessiva durante l'orizzonte di piano è atte-

sa pari a circa , miliardi. È stata confermata infine la


politica aziendale che prevede il pagamento di dividendi
compresi tra il % e il % dell'utile netto comparable.

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Nell’esercizio  Pirelli ha registrato un utile net-
to totale di , milioni (in crescita del ,% rispetto

ai , milioni nel ). Sulla base di questo risul-


tato il consiglio di amministrazione, si
è appreso ieri con una nota, proporrà

all'assemblea degli azionisti la distri-


buzione di un dividendo di , euro
per azione, in crescita dagli , euro

per azione di un anno fa. Il monte divi-


dendi complessivo ammonta a  mi-
lioni di euro. È quanto indicato nel co-

municato rilasciata al termine del cda


che ha approvato i conti . Confer-
mati i numeri resi noti con i risultati

preliminari esaminati lo scorso  feb-


braio in occasione della presentazione
del piano industriale - con vi-

sion  : ricavi a , miliardi (+.%)


ed ebit rettificato di . milioni, pari a un margine
sui ricavi del .%. L’assemblea degli azionisti verrà

convocata per il prossimo  giugno.


—R.Fi.
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PNEUMATICI


Pirelli alza la cedola


a 0,183 euro per azione


ENERGIA


Saras, utile in calo


Via al piano 2020-


Pirelli. Nel 2019
Pirelli ha registrato

un utile netto


totale di 457,
milioni (+3,5%)

Ubi, Brescia verso il no a Intesa


Per i patti il traguardo è al 30%


BANCHE


Ancora contatti informali


tra i soci bresciani per i quali


prevale la contrarietà all’Ops


L’ex popolare valuta ipotesi


alternative, per il mercato


l’offerta avrà successo


Luca Davi


Laura Galvagni


A un passo dal % con l’obiettivo


di far sentire la propria voce e, nel


limite del possibile, mettere i ba-


stoni fra le ruote all’operazione


targata Intesa Sanpaolo. È questa,


al momento, la strategia che gli


azionisti di Ubi, salvo rare ecce-


zioni, e coagulati nei tre differenti


patti, avrebbero intenzione di at-


tuare per provare a evitare che la


banca scompaia sotto l’egida di


Ca’ de Sass.


Car, i Mille e i bresciani


Fino a ieri Car, patto dei Mille e


azionisti bresciani non avevano


avuto grandi motivi per muoversi


all’unisono. Anzi, spesso si sono


trovati su posizioni distanti. Ora,


però, l’Ops di Intesa Sanpaolo


avrebbe messo tutti, o quasi, d’ac-


cordo: niente appoggio all’offerta.


Il Car, con il ,%, è ormai a un


passo dal %: superare questa


asticella è possibile, a patto di te-


nere lontana la soglia del % del-


l’Opa, anche se potrebbe essere


necessario un passaggio con la


Banca centrale europea che ha


l’ultima parola sulle partecipazio-


ni rilevanti. Se a questa quota si


somma circa l’,% del patto dei


Mille, che ha apertamente dichia-


rato di non gradire i termini della


proposta, e il peso dei bresciani


(oltre l’,%) il fronte del “no” ar-


riverebbe a un passo dal %. Cer-


to, i bresciani, dove spicca peral-


tro la famiglia del presidente


emerito di Intesa Giovanni Bazoli,


registrano ancora alcune divisioni


interne, affrontate peraltro in una


riunione recente. Tuttavia, anche


per ragioni tattiche, una significa-


tiva componente del sindacato,


sebbene in via informale, caldeg-


gerebbe una secca opposizione al-


la proposta di Ca’ de Sass.
C’è da chiedersi a questo punto:

con quale obiettivo? Di certo un


fronte prossimo al % potrebbe in
teoria bloccare una fusione tra In-

tesa Sanpaolo e Ubi, a patto che In-


tesa non riesca a doppiare questo
blocco in assemblea. Tuttavia, ci si

chiede, perché bocciare l’operazio-


ne se non esiste un’alternativa in-
dustriale valida? E in questo senso

si fa capire che si potrebbe ragiona-


re su opzioni differenti. Quelle sul
tavolo, in realtà, non sono molte.

Ma partiamo da quello che può
essere consideato il “sindacato di

blocco”. Una quota di poco infe-


riore al % di Ubi, compatta per
il no, può essere sufficiente a far

saltare l’operazione targata Inte-


sa-Mediobanca-Unipol? Certa-
mente può mettere pressione, tut-

tavia appare difficile che la possa


realmente bloccare. E per una ra-
gione molto semplice: a Intesa

Sanpaolo potrebbe bastare assu-


mere il controllo della banca an-
che con una quota inferiore al

%, ma superiore al %, per po-


ter poi realizzare il piano, a pre-
scindere dalla possibilità o meno

di procedere con l’integrazione.


Le alternative
Quanto alle alternative industriali,

i nomi per Ubi sono sostanzial-


mente due: BancoBpm e Bper. La
seconda, in quanto coinvolta nel-

l’offerta di Ca’ de Sass, è di fatto da


escludere. L’impegno dell’ex popo-
lare emiliana e del socio Unipol non

è in discussione, anzi gli sforzi so-
no e saranno proiettati esclusiva-

mente nella direzione già tracciata.


Con BancoBpm, che oggi presenta
il suo piano stand alone, già in pas-

sato il discorso era stato affrontato


ma poi accantonato perché non si
era trovata una quadra gradita ad

entrambi i fronti. Ora, però, il tema


sarebbe diverso e prettamente fi-
nanziario. L’Ops di Intesa valoriz-

zerebbe Ubi , miliardi mentre


BancoBpm il  febbraio scorso, os-
sia poco prima che Carlo Messina

lanciasse l’offerta, capitalizzava ,


miliardi di euro. Sono numeri at-
torno a cui è possibile costruire

un’operazione soddisfacente per le


due banche? Di certo trovare un
punto d’equilibrio non sarebbe

un’impresa semplice.


A questo punto, alcune fonti
suggeriscono che l’arrocco dei soci

storici potrebbe puntare a far rive-


dere i termini dell’offerta, magari
aggiungendo una componente

cash. Qualcuno ipotizza che Intesa


nel predisporre la proposta si sia
lasciata qualche margine di mano-

vra ma il ceo Messina sulla questio-


ne è stato netto: le possibilità che
l’Ops venga rivista sono «lo %», ha

dichiarato qualche tempo fa.


Il verdetto di Borsa


Di certo i titoli in Borsa sono moni-


torati con attenzione dagli investi-
tori. Ieri Intesa chiudendo a quota

, euro ha lasciato sul terreno il


,% contro il -,% di Ubi, atter-
rata a , euro. La contrazione dei

due titoli dal lancio dell’Ops di In-


tesa è rilevante, ed è da attribuire
integralmente alla pesante ondata

di vendite generata dai timori per il


Coronavirus. Nel giro di due setti-


mane, entrambi i titoli hanno perso
circa il % del loro valore. Il de-

prezzamento del titolo Ubi peraltro
allarga al momento la distanza dal

valore del patrimonio netto, tema


questo che potrebbe acuire le per-
plessità degli azionisti dell’ex po-

polare lombardo-veneta, già critici


verso un’offerta che, al momento
del lancio, prevedeva però un pre-

mio del % sui valori medi dei sei


mesi precedenti.
D’altra parte va detto che dal 

febbraio, ovvero da quando Ubi,


balzando in una seduta di oltre il
%, si è allineata al prezzo del-

l’Ops, i due titoli si sono mossi in


maniera pressoché sincronizzata.
Nel giro di due settimane Ubi ha

perso il ,%, Intesa Sanpaolo il


,%. Ed è questa la conferma che
il mercato crede, nonostante le in-

certezze generate dalla diffusione


del virus, al buon esito dell’offerta
di Ca’ de Sass.

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Quotate italiane in ritardo


sulla sostenibilità, ma
aumenta la presenza di donne

negli organi sociali: è quanto


emerge dal rapporto Consob
Criscione—a pag. 

Consob


I cda delle


società italiane


in ritardo sulla


sostenibilità


La conversione in legge del


Milleproroghe rappresenta uno
scacco matto nei confronti di

Autostrade: finché non c’è il


decreto attuativo è inappellabile
Serafini—a pag. 

Autostrade


Aspi, il Governo


stoppa Benetton:


la legge non può


essere impugnata


Autostrade per l’Italia.
Il nodo della revoca delle
concessioni

Andamento del titolo a Piazza Affari


3,

3,

4,

4,

17/02 18/02 19/02 20/02 21/02 24/02 25/02 26/





27/02 28/02 IERI











 17 febbraio: Intesa Sanpaolo


lancia un’Ops da 4,9 mld


su Ubi banca





 18 febbraio: Messina:


«Con Intesa - Ubi nasce


un campione europeo nei ricavi»


 19 Febbraio: Ubi prende tempo


sull’offerta di Intesa. Massiah:


«Il sì non è scontato».


 20 febbraio: Il patto di Ubi: offerta


«ostile e inaccettabile»


 24 febbraio:


No anche dal Patto dei Mille


 26 febbraio: Ubi,


l’1% di Cattolica entra


nel patto Car.





3,


Il titolo Ubi in Borsa


26,


MILIONI
DI UTILE
Saras chiude il
2019 con con un
Mol in flessione del
40% a 252,8 milioni
di euro e un utile in
calo dell’81%
a 26,2 milioni

I NUMERI


30%,
La soglia del “no”

Il Car, con il 18,76%, è ormai a un


passo dal 20%. Se a questa quota si
somma circa l’1,6% del patto dei

Mille, che ha apertamente
dichiarato di non gradire i termini

della proposta, e il peso dei


bresciani, che assieme valgono oltre
l’8,6% di Ubi, il patto del “no”

arriverebbe a un passo dal 30%.


4,86 miliardi


L’Ops di Intesa Sanpaolo
L’Ops di Intesa Sanpaolo valorizza

Ubi 4,86 miliardi. Nel giro di due


settimane Ubi ha perso il 18,5%,
Intesa Sanpaolo il 18,1%. I due titoli

si muovono all’unisono e questo


può voler dire che il mercato crede al
buon esito dell’offerta.
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