Il Sole 24 Ore - 03.03.2020

(Michael S) #1

18 Martedì 3 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore


Finanza & Mercati


PARTERRE




Italia a rischio recessione?


Ibla punta sulle Pmi in crisi


Il tempismo (purtroppo) è quello giusto. Proprio ora che l’eco-


nomia italiana è colpita dall’effetto del coronavirus e proprio
ora che le imprese tornano a soffrire, l’investment company

Ibla Capital - attiva nel turnaround - chiude la raccolta del


suo secondo fondo. Ibla Industries II, che investirà in Pmi in
tensione finanziaria che necessitano di un piano di ristruttu-

razione e di un rilancio dell’attività, ha infatti raggiunto


l’hard cap di  milioni di euro. Il fondo si focalizzerà su
aziende con un fatturato compreso tra i  e i  milioni di

euro, attraverso l’acquisizione di quote del capitale, beni


aziendali e/o debito. Il ticket di investimento, compreso tra
uno e cinque milioni di euro, verrà indirizzato su aziende

industriali, con particolare attenzione al settore manifattu-


riero. Il precedente veicolo di Ibla Capital ha chiuso tre opera-
zioni tra il  e il . Ora arriva il secondo, proprio mentre


  • secondo le stime di Cerved - il % delle imprese italiane


rischia il default per colpa del coronavirus. Trenta milioni di
euro non cambieranno le sorti dell’Italia, ma di certo arrivano

al momento giusto. (My.L.)


Si prepara un'altro processo di vendita nel mondo del private


equity. Probabilmente dopo l'estate, al termine della defini-
zione del piano industriale, dovrebbe infatti partire l'asta sul

gruppo bergamasco Surface Technological Abrasives, con-
trollato dal fondo Astorg. Quest'ultimo ha rilevato Surface

Technological Abrasives nel  e a vendere era stato in


quell'occasione un altro fondo, cioè Xenon. L’azienda è tra i
leader degli abrasivi per il trattamento della ceramica. Il

gruppo, che cresce a doppia cifra, ha un fatturato di  milio-


ni e un margine operativo lordo di oltre  milioni. Negli ulti-
mi anni ha fatto diverse acquisizioni, tra le quali quella nel

dicembre , del gruppo Adi. Astorg sta ora completando


l'integrazione in Surface Technological Abrasives dell'ultima
acquisizione effettuata nell'ottobre , cioè quella di Luna

Abrasivi, società ligure tra i maggiori produttori mondiali di


prodotti per la lavorazione della ceramica. Per preparare
l'asta su Surface Technological, dopo aver terminato il piano

di integrazione con Luna Abrasivi sul quale sta lavorando un


consulente industriale, Astorg potrebbe optare per un doppio
mandato, conferendo l'incarico a Houlihan Lokey e Rothschi-

ld. Tra gli interessati all'operazione, che già si sarebbero fatti


avanti, ci sarebbero grandi private equity. Del resto, Surface
Technological Abrasives potrebbe essere valorizzata attorno

ai  milioni di euro. (C.Fe.)


Il gruppo Volkswagen ha chiuso il  con numeri superiori
alle attese. Il fatturato è cresciuto di , miliardi di euro a

, miliardi totali, mentre l’utile operativo ante voci straor-


dinarie ha raggiunto i , miliardi (,). Al ,% il margine
operativo ante voci straordinarie, superiore al range previsto

(, %). L’utile operativo, infine, ha toccato i  miliardi (,).


Guardando al futuro, la casa di Wolfsburg intende soprattut-
to rilanciare sul software, investendo Audi del ruolo di traino

dell’area hi-tech. Il brand di Ingolstadt - guidato dal ceo


Markus Duesmann - assumerà la guida della ricerca e dello
sviluppo del colosso tedesco e diventerà così il fulcro organiz-

zativo per la nuova unità di gruppo, la Car-software. L'obiet-


tivo è di aumentare la quota interna dello sviluppo di software
per auto ad almeno il % entro il . Non è tutto. Nell'am-

bito della riassegnazione delle competenze e delle responsabi-


lità, VW sta pianificando un’operazione che consentirebbe di
aumentare la sua partecipazione in Audi dall'attuale ,%

al %. L’operazione dovrebbe essere completata con una


risoluzione all’assemblea generale annuale di Audi, che do-
vrebbe svolgersi a luglio o agosto.(Al.An.)



Surface Technological,


Astorg prepara l’asta




Vw consegna ad Audi


la guida del software


Moby, non c’è tregua tra Onorato e obbligazionisti


Carlo Festa


È muro contro muro, almeno al mo-


mento, tra Moby e il comitato dei


bondholder. Dopo la scadenza, alla


fine della scorsa settimana, della


moratoria (letteralmente un accor-


do di standstill) siglato tra il comitato


degli obbligazionisti di Moby e la so-


cietà, al momento non si sarebbe


trovato né un’intesa né sarebbe nella


volontà degli obbligazionisti la pro-


roga della stessa moratoria.


I bondholder (raccolti in Ad Hoc
Group), in gran parte hedge fund che

hanno comprato sul mercato secon-


dario l’obbligazione da  milioni di
euro, avrebbero dunque lasciato il ta-

volo delle trattative. Il comitato degli


obbligazionisti (che possiede oltre il
% dell’ammontare) secondo i ru-

mors chiederebbe un passo indietro


della famiglia Onorato. Ma gli obbli-
gazionisti chiederebbero anche, in ca-

so di iniezione di risorse finanziarie e


di ristrutturazione del debito, di avere
un ruolo di rilievo come soci del-

l’azienda. Richieste non accettate.


Dall’altro lato Moby sabato sera ha
diffuso un comunicato secondo il

quale la proposta del comitato «non è


compatibile con le leggi, con i contratti


vigenti ed è eccessivamente penaliz-


zante per i creditori non appartenenti
all’Ad Hoc Group». Per questo, fa sa-

pere Moby Spa, non è stato raggiunto


l’accordo. «La volontà del gruppo
Onorato - spiega l’azienda - è invece

quella di soddisfare tutto il ceto credi-


torio e non singole posizioni». I pre-
supposti per il rilancio, secondo Moby,

ci sono tutti: «Sulla base dell'ultima


trimestrale al  settembre  il
gruppo ha registrato un Ebitda di 

milioni di euro, il debito finanziario


netto ammonta a complessivi  mi-
lioni di cui  nei confronti dei bon-

dholders e  nei confronti delle ban-


che. Il valore della flotta, sulla base
dell’ultima perizia di Unitramp, ecce-

de il miliardo di euro. Quindi il piano
di ristrutturazione può essere basato

sulla sola richiesta ai creditori di una


dilazione degli impegni di pagamen-
to. In ogni caso non è in discussione la

capacità delle aziende del gruppo di


continuare a servire i propri clienti e
soddisfare i propri creditori».

La situazione, al di là delle dichia-


razioni, appare però complessa. Se il
comitato degli obbligazionisti non

concederà una proroga della morato-


ria, l’azienda si troverà in una situa-
zione di default per non aver pagato la

cedola ai bondholder a fine febbraio
per  milioni. Inoltre le stesse banche

(che avrebbero dovuto ricevere in feb-


braio  milioni di rata e un’altra deci-
na di milioni circa di interessi) non

hanno al momento acconsentito di


congelare la situazione in attesa di
una trattativa. Le banche (UniCredit,

Intesa Sanpaolo e Banco Bpm) non


avrebbero al momento ricevuto alcu-
na proposta in tal senso. Il tempo

stringe e se non verranno avviate trat-
tative con i creditori, le soluzioni ap-

paiono sostanzialmente due: da una


parte la famiglia Onorato potrebbe
cercare un cavaliere bianco, in mino-

ranza. Ma la soluzione appare diffici-


le. Dall’altro lato l’azienda, assistita
dallo studio Gianni Origoni Grippo

Cappelli, potrebbe presentare al Tri-


bunale un concordato in bianco.
Intanto ieri la Commissione euro-

pea ha concluso l’esame sugli aiuti di


Stato relativo alle compensazioni
concesse dal  a Tirrenia, poi rile-

vata dal gruppo Onorato: si veda l’ar-


ticolo a pagina .


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TRASPORTO


C


hiamateli cinici, approfittatori, speculatori. O,


se preferite, investitori col sangue freddo e la
mente lucida. Sta di fatto che, approfittando del

panico generale, i “ribassisti” sono gli unici che con il


coronavirus hanno fatto affari d’oro. Tutti coloro che
settimana scorsa hanno infatti puntato sul ribasso

della Borsa di Wall Street, secondo le stime


di S Firm riportate da Reuters, hanno
guadagnato un totale di , miliardi di

dollari. Il male comune, per parafrasare un


noto proverbio, è diventato il loro gaudio. I
ribassisti (short seller) sono gli investitori

che effettuano le cosiddette vendite allo


scoperto: prendono azioni in prestito, le
vendono in Borsa e infine le ricomprano

(riconsegnandole a chi le ha prestate
loro) quando il prezzo delle azioni è sceso.

Per questo le vendite allo scoperto sono un


modo per puntare sul ribasso delle Borse: a
differenza di chi compra e poi vende (e

guadagna sul rialzo), in questo modo si vende prima e


si compra successivamente. Così si guadagna sul
ribasso. Con i crolli generali di settimana scorsa,

questa attività è diventata una gallina dalle uova


d’oro. Ieri Wall Street è però rimbalzata: chi è rimasto
“ribassista” ha dunque ridotto i guadagni.

di Morya Longo


I RIBASSISTI VINCONO


105 MILIARDI A WALL STREET


MILIARDI
DI DOLLARI
Profitto settimanale
dei ribassisti
a Wall Street

105


Scaduta la moratoria,


non si è trovato un accordo


né una nuova proroga


MERCATI


Aspi, il Governo stoppa i Benetton:


la legge non può essere impugnata


DiaSorin investe nella diagnostica «porta a porta»


Matteo Meneghello


DiaSorin conferma la volontà di inve-


stire nella possibilità di decentralizza-


re la diagnostica e sigla un accordo di


esclusiva con l’inglese Ttp plc: la so-


cietà di Saluggio potrà avere accesso


a Puckdx, una piattaforma flessibile


(oggi è un prototipo) e dai costi conte-


nuti per l’automazione dell’analisi


diagnostica direttamente sul campio-


ne clinico. Una soluzione che, quando


pronta per essere commercializzata


(si prevede nel ) potrebbe accele-
rare la diagnostica di molte malattie

infettive e contribuire a gestire even-


tuali future emergenze, come quella
del Covid. «Ci stavamo ragionando

da tempo, come conferma il nostro


piano industriale - spiega il ceo Carlo
Rosa -. Indubbiamente, però, l’emer-

genza Coronavirus ha confermato
che purtroppo la nostra intuizione è

corretta. Puntiamo a estendere l’of-


ferta diagnostica dai sistemi da banco,
collocati in ospedali centralizzati e la-

boratori, ai siti più vicini al paziente,


in linea con la tendenza registrata in
tutti i principali mercati» spiega il ceo,

Carlo Rosa. L’accordo conferma la


strategia di DiaSorin di individuare
una piattaforma Point-of-care sulla

quale possa essere utilizzata l’offerta
di test di DiaSorin Molecular, fornen-

do ai pazienti risultati diagnostici in


meno di  minuti attraverso una so-
luzione tecnologica semplice ed eco-

nomica. Puckdx si basa sull’utilizzo di


una cartuccia monouso contenente
tutti i reagenti necessari per l’esecu-

zione del test diagnostico su tecnolo-


gia molecolare Pcr. DiaSorin prevede
di commercializzare il primo test di-

sponibile su questa piattaforma negli


Usa entro il . Si prevede che circa
il -% dell’attuale volume di test

eseguiti nei laboratori molecolari


centralizzati sarà oggetto di decentra-
lizzazione a causa della crescente dif-

fusione delle malattie infettive e della


necessità di ridurre i tempi che inter-
corrono tra diagnosi e trattamento fi-

nale. Il mercato necessita inoltre di
maggiori efficienze per ridurre i pic-

chi stagionali dei volumi di test effet-


tuati e contenere i costi associati al
personale di laboratorio. Negli Usa, a

oggi, circa mila farmacie e mila


centri clinici offrono servizi diagno-
stici, rappresentando un segmento di

mercato che cresce del % ogni anno


in termini di volumi.
Il titolo DiaSorin negli ultimi gior-

ni ha paradossalmente sofferto più di


altri l’effetto Coronavirus («proba-
bilmente il mercato finanziario teme

una riduzione dei volumi dei test di


routine» commenta Rosa): ieri ha
cercato il rimbalzo, e a fine giornata

ha limitato le perdite a -,%chiu-


dendo a , euro.
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FARMACEUTICA


Accordo in esclusiva con Ttp


per analisi in soli  minuti


su molte malattie infettive


Andamento del titolo a Milano


30/12/


115,4 102,


02/03/


100,

106,

112,

118,

125,

DiaSorin


AUTOSTRADE


Il Milleproroghe è legge


ma finché non c’è il decreto


attuativo è inappellabile


Resta l’esposto di Atlantia


alla Commissione europea:


pronuncia attesa ad aprile


Laura Serafini


La conversione in legge del decreto


Milleproroghe e delle sue norme che


cambiano le regole in materia di revo-


ca delle concessioni autostradali rap-


presenta una sorta di scacco matto da


parte del Governo nei confronti di Au-


tostrade per l’Italia. Il gruppo della fa-


miglia Benetton nelle scorse settima-


ne aveva ampiamente fatto trapelare


che, qualora quella norma fosse stata


approvata senza modifiche, l’avrebbe


impugnata non appena entrata in vi-


gore. Il decreto è stato convertito in


legge la scorsa settimana: nei fatti, pe-


rò, ad Aspi è impedita la possibilità di


impugnare presso i tribunali italiani


(come il Tar) la norma. Motivo? Manca


un provvedimento attuativo e la legge


non fissa il termine entro quando


questo deve essere emanato.


Il risultato è che l’entrata in vigore


del provvedimento ha messo una se-


ria ipoteca sul valore della società -


dunque anche sulla possibilità che ne


possa essere ceduto il controllo come


alcuni scenari ipotizzano - privando al


contempo il concessionario di mosse


difensive o a tutela di azionisti e inve-


stitori. L’unica iniziativa, intrapresa a


inizio gennaio da Atlantia, è la presen-


tazione di un esposto alla Commissio-


ne Europea per la violazione delle re-


gole contrattuali attraverso legge. La


conversione del decreto legge legitti-


ma ora eventuali iniziative da parte di


Bruxelles, che qualora ritenesse fon-


dato l’esposto potrebbe avanzare già


entro aprile la richiesta al governo ita-


liano di chiarimenti in vista dell’aper-


tura di una procedura di infrazione.


Da questo punto di vista, il quadro di


forte incertezza creato dalla conver-


sione del Milleproroghe non aiuta.


Aspi ha avviato in questi giorni tut-


te le valutazioni del caso, prima di de-


cidere qualsiasi mossa. Non va di-


menticato che nei giorni scorsi la so-


cietà ha presentato alla presidenza del


Consiglio una serie di misure che sa-
rebbe disponibile ad adottare (tra cui

investimenti aggiuntivi, taglio del %


delle tariffe, fondi a favore del territo-
rio, il tutto per un valore di circa  mi-

liardi). Il premier Giuseppe Conte ha


aperto alla possibilità di avviare una
valutazione del pacchetto, ma tutto è

rimasto sospeso anche a causa del-


l’emergenza Coronavirus. Il valore del
titolo ora è ai minimi da un anno, atte-

standosi a  euro per azione.


L’impatto della norma è stato sin-
tetizzato a gennaio dalle agenzie di ra-

ting. «Il decreto ha cambiato in modo


retroattivo e unilaterale i termini e le
condizioni delle concessioni autostra-

dali in Italia - ha affermato Moody’s -.


Il governo ha cambiato in modo unila-
terale l’ammontare che Aspi dovrebbe

ricevere in caso di revoca dovuta a ina-


dempienza. Il decreto impedisce al
concessionario l’esercizio del diritto di

restituire la concessione in caso di mo-
difica delle condizioni contrattuali.

Nei fatti il decreto stabilisce che la re-


voca della concessione non dà diritto
a un compenso da parte del conceden-

te». Sulla stessa linea le altre agenzie.


La conversione ha aggiunto pioggia
sul bagnato: nel mirino delle agenzie

di rating un nuovo downgrade del ra-


ting di Aspi atteso nei prossimi giorni
(ora Ba per Moody’s, Bb+ per Fitch,

BB- per S&P). Affermazioni importan-


ti quelle delle agenzie, che potrebbero
ora essere acquisite da Bruxelles per

una valutazione più ampia dell’effetto


della norma. Legge, che, in ogni caso,
al momento non può essere comun-

que attuata. Il provvedimento attuati-


vo mancante è il decreto che il ministe-
ro per le Infrastrutture è chiamato a

emanare per definire le modalità di


passaggio della concessione ad Anas
in caso di inadempienza grave e in at-

tesa della rimessa a gara. A seconda di


come questo verrà scritto, però, po-
trebbe a sua volta modificare gli equi-

libri precari creati dalla legge. Se, ad


esempio, esso stabilisse che il conces-
sionario manterrebbe la titolarità dei

rapporti contrattuali, dunque conti-


nuando a fare il concessionario, anche
in caso di revoca e che solo dopo la

messa a gara perderebbe la titolarità a
fronte di un compenso fornite dal su-

bentrante, il decreto attuativo darebbe


un contribuito cruciale nel ristabilire
gli equilibri contrattuali. Se così non

fosse, fornirebbe un argomento in più


per un’impugnativa.


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Autostrade. Aspi non potrà impugnare presso i tribunali italiani (come il Tar) la norma


REUTERS

TRASPORTO AEREO


Air Italy convoca i sindacati


La procedura prevede


l’avvio dei licenziamenti


collettivi per . addetti


Mara Monti


Mentre incombe il panico corona-
virus sui voli (Ryanair ha annun-

ciato il taglio di un quarto dei colle-


gamenti dall’Italia così come altre
compagnie aeree) per Air Italy si

apre il capitolo più doloroso, quello


dei licenziamenti dei dipendenti
del vettore in liquidazione da

quando i soci Alisarda e Qatar han-


no decisio di non ricapitalizzarlo.
Questa mattina in entrambe le

sedi, a Malpensa e a Olbia, sono


stati convocati, per la prima volta,
i rappresentanti sindacali delle sedi

locali per «comunicazioni inerenti
lo svolgimento della procedura di

liquidazione di liquidazione», si


legge nella lettera firmata da Anto-
nio Cuccini ,responsabile delle re-

lazioni industriali della compa-


gnia. Le lettere, inviate ieri, sono


arrivate ai rappresentanti del per-


sonale navigante e a quello di terra,


Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl
Trasporto Aereo, Usb, Anpac,

Anpav, Ap e Cobas. Di fatto, i liqui-


datori Enrico Laghi e Franco Lagro,
consegneranno alle Rsa delle due

basi della compagnia (Olbia e Mal-


pensa) le lettere di apertura della
procedura di licenziamento collet-

tivo, ex legge . La convocazione
contemporanea, su entrambe, le

basi potrebbe significare l’avvio


delle procedure per concedere
l’ammortizzazione sociale.

Del resto, la scorsa settimana il


ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti, Paola De Micheli ha

predisposto una norma per il rico-


noscimento della cassa integra-
zione per i lavoratori di Air Italy. Si

tratta dell’applicazione dell’arti-


colo  del decreto Genova, intro-
dotto dopo il crollo del ponte Mo-

randi in deroga al Jobs Act, che


reintroduce la cassa integrazione
straordinaria per cessazione di at-

tività. L’approvazione della norma


voluta in questo caso per Air Italy


è attesa al consiglio dei ministri di


venerdì prossimo.
Resta a disposizione l’utilizzo

del fondo di solidarietà del tra-


sporto aereo che reintegra circa
l’% della retribuzione. Al mo-

mento al fondo hanno accesso


. dipendenti Alitalia destinati
a diventare mila come effetto

delle ricadute del coronavirus sul


trasporto aereo.
Per i sindacati la capienza del

fondo che è alimentato anche del-


l’addizionale comunale sui diritti
di imbarco a carico dei passegge-

ri, non è sufficiente per sostenere


tutte le crisi che si stanno apren-
do e diventa necessario il rifinan-

ziamento. Oltre ai dipendenti di


Alitalia ora bisogna aggiungere
anche i  di Air Italy in liqui-

dazione, di fatto in meno di un


mese  lavoratori rischiano il
posto di lavoro nel settore del tra-

sporto aereo italiano. Per questo


i sindacati hanno confermato nei
giorni scorsi lo sciopero di tutto il

settore per il  aprile.


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