22 Martedì 3 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore
Mondo
LA CORSA ALLA NOMINATION DEMOCRATICA
Super Martedì. Il voto di oggi in Stati, con la discesa in campo
di Bloomberg, dirà di più su chi sarà lo sfidante di Trump
Sanders il socialista
piace anche al Texas
dei Millennials
Riccardo Barlaam
Dal nostro inviato
AUSTIN
M
ichael Andren è un in-
gegnere elettronico
californiano. Dopo la
laurea a Stanford, ha
lavorato dieci anni
nella Silicon Valley. È quello che si
definisce un Millennial. Capelli
lunghi, anni, il mondo da cam-
biare, lo sguardo sotto gli occhiali
sempre perso in qualche schermo
digitale. Quattro anni fa ha deciso
di trasferirsi con la compagna e le
due figlie nella nuova frontiera tec-
nologica americana: Austin, la ca-
pitale dello stato del Texas, meglio
nota come la mini-Silicon Valley.
La popolazione di questa città, a tre
ore dal confine con il Messico, è au-
mentata del % dal al : il
ritmo più veloce rispetto a qualsia-
si altro posto negli Stati Uniti.
Google, Apple, Oracle, Amazon
e Facebook hanno creato grandi
succursali ad Austin. E tanti giova-
ni americani come Michael, buon
reddito, alta formazione, si sono
spostati qui, attirati da basso costo
della vita, case economiche e dal-
l’assenza di tasse sul reddito per-
sonale. Austin è diventata la città
dei Millennials. Nuovo volto del
Texas che non è più solo petrolio,
rock sudista, repubblicani amici
dei Bush e milionari con il cappello
da cowboy e gli stivaloni. Il posto
migliore dove avviare una società.
Oltre alle big tech, si sono spostate
tante start up come quella dove la-
vora l’ingegnere californiano: una
“identity company, una di quelle
che inviano il codice sul telefonino
quando si entra sul conto corren-
te, ma anche società di venture ca-
pital come BessemerVenture Part-
ners o Bloomberg Venture, divi-
sione dell’omonima società edito-
riale, che vanno a caccia di prede
tecnologiche su cui puntare.
Ad Austin, in tutto il Texas, e in
altri stati americani oggi si vota
per il Super Tuesday. Mike, come
tanti della sua generazione, voterà
per Bernie Sanders. Voterà per
un’altra America, contrapposta a
specchio a quella di Donald Trump.
Il Super Tuesday di oggi è im-
portante perché in un solo gior-
no verranno decisi oltre un terzo
dei delegati per la convention
nazionale del partito democrati-
co di luglio, in Wisconsin, che
porterà alla nomina del candida-
to che sfiderà Trump alle presi-
denziali il novembre.
I quattordici stati e l’U.S terri-
tory delle Isole Samoa mettono in
palio un totale di . delegati.
Guardando il voto da una prospet-
tiva più ampia sono necessari .
delegati per vincere la nomination
democratica.
Il Super Martedì avviene dopo
quattro turni di primarie in Iowa,
New Hampshire, Nevada e South
Carolina. Momento decisivo per
la corsa alla nomination, dopo la
vittoria sabato scorso con quasi il
% di consensi di Joe Biden, che
tutti davano per morto. E dopo la
decisione del giovane candidato
moderato Pete Buttigieg e dell’al-
tra candidata centrista Amy Klo-
buchar di ritirarsi dalla competi-
zione elettorale, davanti ai mode-
sti consensi raccolti nella stessa
votazione.
Il front runner della corsa de-
mocratica resta Sanders, in testa
in tutti i sondaggi nazionali, nelle
previsioni di voto in Texas e Cali-
fornia, i due stati più importanti,
e nella conta dei delegati. Sanders
al momento ne ha conquistati ,
Biden , Buttigieg , Elizabeth
Warren , Amy Klobuchar sette.
I seggi chiuderanno in orari di-
versi, a seconda del fuso. Si co-
mincia alle sette in Vermont, a
East, per finire sulla West Coast
della California sei ore dopo. I
primi risultati si conosceranno
nel cuore della notte americana.
Ma ci potranno volere diversi
giorni per avere gli esiti definitivi.
Considerando anche la confusio-
ne degli scrutini in Iowa dove si è
votato un mese fa. E solo la scorsa
settimana è stato dichiarato uffi-
cialmente vincitore Buttigieg, or-
mai uscito di scena.
Anche i repubblicani oggi votano
nel Super Martedì. Ma l’esito è
scontato perché il presidente
Trump non ha seri rivali e la sua no-
mination per la ricerca del secondo
mandato è solo un fatto formale.
Il voto democratico di oggi in-
vece sarà importante per capire fi-
nalmente le potenzialità dell’ex
sindaco di New York Mike Bloom-
berg, il cui nome per la prima volta
appare sulle schede elettorali.
L’editore miliardario, che è stato
due volte sindaco di New York da
repubblicano, una volta da indi-
pendente, ha preso la tessera de-
mocratica dopo due anni di presi-
denza di Trump, che ritiene essere
il peggiore presidente della storia
americana.
Bloomberg è un moderato, che
piace anche ai candidati moderati
dei repubblicani, oltreché a molti
democratici centristi.
Con l’uscita di scena di Butti-
gieg la battaglia per la conquista
della candidatura nell’asse mode-
rato si gioca tra l’editore miliarda-
rio e il resuscitato Biden, l’ex vice
presidente di Obama che era in te-
sta nei sondaggi nazionali fino a
gennaio, crollato nei consensi per
gli schizzi di fango arrivati dal-
l’Ucrainagate, che sta vivendo un
“momentum” favorevole grazie al
sostegno crescente degli afroame-
ricani e punta a consolidare il suc-
cesso della South Carolina in que-
sto Super Martedì.
L’uscita a sorpresa di Buttigieg
e Klobuchar dalla corsa per la no-
mination potrebbe aiutare, grazie
al loro endorsement, Biden a gua-
dagnare consensi e delegati nel
fronte moderato. Warren chiude il
gruppo dei quattro candidati ri-
masti a contendersi il podio per la
nomination.
L’uomo da battere resta San-
ders, il socialista democratico pa-
ladino dei Millennials come Mi-
chael. Qui ad Austin probabilmen-
te stravincerà. Il vecchio senatore
si definisce un «socialista demo-
cratico». Fa paura a molti per le sue
proposte di riforme vicine alla so-
cialdemocrazia del Nord Europa,
più che alle politiche da Paese co-
munista dell’Est Europa o della
Russia sovietica, come sventolano
minacciosi i suoi avversari, a parti-
re dal presidente Trump, ricordan-
do le sue origini di ebreo polacco.
Numeri alla mano, in ogni ca-
so, Sanders potrebbe battere
Trump in un eventuale scontro a
due sul conto dei voti nazionali
della popolazione americana,
stando agli ultimi sondaggi, con
un margine variabile dal % al %.
Lo ha già sconfitto nelle elezioni
del in collegi elettorali deci-
sivi nel voto per il Senato in alcuni
stati del Midwest. I
l conto dei collegi elettorali po-
trebbe però favorire Trump, come
è stato già nelle ultime presiden-
ziali, con Hillary Clinton che ot-
tenne tre milioni di voti in più ven-
ne sconfitta dalla conta dei collegi
elettorali, in premio negli stati
meno popolati.
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Super Martedì.
Si vota anche
in California.
Una sostenitrice
di Sanders con un
cartello elettorale
in spagnolo
EPA
1357
I DELEGATI
IN PALIO OGGI
Il Super Martedì,
con il voto
di 14 Stati
e del territorio
Usa delle Samoa,
assegna un terzo
dei delegati
per la convention
nazionale
democratica