Il Sole 24 Ore - 03.03.2020

(Michael S) #1

Il Sole 24 Ore Martedì 3 Marzo 2020 31


Toscana Rapporti


Turismo. Gruppi e fondi americani, taiwanesi, austriaci e olandesi in prima fila


per ristrutturare palazzi storici a Firenze o costruire nuove strutture nella campagna


Boom di investimenti esteri


nell’accoglienza di lusso


Silvia Pieraccini


L’

ospitalità di fascia alta


continua ad attrarre in-
vestimenti (il  è stato

un anno record in Italia


con operazioni nell’ho-
tellerie per , miliardi di

euro, +%) e la Toscana, trainata da


Firenze, si conferma una destinazio-
ne sotto i riflettori. Entro l’anno il ca-

poluogo regionale si arricchirà di tre


strutture cinque stelle, risultato del
recupero di edifici storici, tutte nel

centro città.


Tra pochi mesi, in giugno, aprirà
l’hotel Il Tornabuoni, situato nella

strada dello shopping di lusso, a pochi


passi dall’Arno, frutto della ristruttu-
razione del quattrocentesco palazzo

Minerbetti di proprietà del fondo


americano Hines (che prima ospitava
l’albergo Tornabuoni-Beacci). L’hotel

Il Tornabuoni segna lo sbarco fuori da


Roma del gruppo alberghiero Ag Ho-
tels, che fa capo a un gruppo di im-

prenditori romani e che a Firenze ha


investito più di cinque milioni: avrà 
camere, bistrot al piano terra e risto-

rante gourmet con terrazza all’ultimo


piano. L’interior design è curato da
Andrea Auletta, il direttore generale

sarà Fernando Pane, ex Pellicano.


Sempre in giugno apriranno le 
suite dell’hotel Helvetia & Bristol, ri-

cavate nell’ex Banco di Roma a due
passi da Palazzo Strozzi, che vanno ad

ampliare l’offerta dello storico alber-


go del gruppo Starhotels, da poco ri-
strutturato. L’investimento nelle sui-

te, compreso il centro benessere (che


aprirà dopo l’estate) e le aree comuni,
è di  milioni. A fine anno, o più pro-

babilmente all’inizio del , aprirà
poi il hours hotel Firenze,  came-

re nell’ex Monte dei Pegni di via Palaz-


zuolo, vicino a piazza Santa Maria No-
vella, acquisito da Invesco Real estate

per  milioni: si tratta in questo caso


di un  stelle “smart”, una nuova for-
mula dedicata ai Millennials e espor-

tata per la prima volta in Italia dal


gruppo alberghiero tedesco ’hours’.
Il progetto è di Paola Navone.

In corso - con la prospettiva di apri-


re nel  - sono i lavori per trasfor-
mare in resort di lusso il complesso

dell’ex collegio La Querce, nel quartie-


re delle Cure, . mq con parco di
mila, acquisito dal gruppo Leeu

Collection dell’indiano Analjit Singh


(che possiede anche il % dell’azien-
da dello chef Massimiliano Alajmo). Il

gruppo investirà circa  milioni per


realizzare Villa La Querce. Ma il più
grosso investimento in essere è quello

del gruppo di Taiwan Ldc Hotels e re-


sorts, che nel  ha acquistato il
quattrocentesco palazzo Portinari-

Salviati, mila metri quadrati ex sede


della Banca Toscana in via del Corso,
in pieno centro, famoso per essere

stato la residenza della famiglia di Be-


atrice Portinari, musa ispiratrice di
Dante Alighieri. Il gruppo, di proprietà

di Nelson Chang e della moglie Ruth,
ha già alberghi in Italia, a Roma, Vene-

zia, Asti, Perugia oltre a Villa Ortaglia


a Vaglia, in Mugello. A Firenze, su pro-
getto di Massimo Roj architects, sta

realizzando - con un investimento


milionario - una quarantina di appar-
tamenti di lusso che avranno anche

finalità turistica.
Tra i progetti che avranno bisogno

ancora di qualche anno per essere con-


clusi ci sono il secondo e il terzo Stu-
dent Hotel, la formula “smart” per stu-

denti e viaggiatori - invenzione olan-


dese, poi acquisita dal fondo america-
no Aermont Capital - che, dopo aver

aperto nell’ex Palazzo del Sonno da-


vanti alla Fortezza da Basso ( ca-
mere), ora replicherà nell’ex area Fiat

di viale Belfiore ( camere, lavori


avviati) e nella Manifattura Tabacchi
vicino alle Cascine ( camere).

In lista d’attesa è invece ancora


l’imprenditore argentino Alfredo
Lowenstein che ha in ballo due grandi

investimenti nella ricettività di lusso


in Toscana: il recupero dell’ex Scuola
di sanità militare di Firenze (.

mq), in costa San Giorgio a pochi passi


dal Ponte Vecchio, in una fetta di città
(tre ettari con due antichi conventi,

chiostri, giardini) di grande valore


culturale-architettonico e di grande
fascino, da più di  anni in stato di

abbandono. Acquistata a fine  per


 milioni, dovrebbe essere trasfor-
mata in resort con  camere, centro

benessere, ristoranti e giardini, con


un investimento che Lowenstein ha
stimato in  milioni. Poche settima-

ne fa la Giunta comunale ha adottato
la variante urbanistica, che prescrive

lo studio di fattibilità su una funicola-


re per collegare il giardino di Boboli e


il Forte Belvedere, e che dovrà essere


seguita dall’approvazione. Adottata
anche la variante del Comune di Scar-

peria per i volumi da costruire nel Ca-


stello di Cafaggiolo, in Mugello, uno
dei più antichi possedimenti dei Me-

dici,  ettari e  poderi, anche se re-


sta da sciogliere il nodo dello sposta-
mento della strada che corre di fronte

alla tenuta. Lowenstein vorrebbe rea-


lizzare un resort votato al gioco del
polo con  suite, centri benessere,

ristoranti, bar, musei e campi per vari


sport con un investimento stimato in
 milioni.

In attesa del via libera urbanistico


è anche la ristrutturazione dell’ex
ospedale militare San Gallo nel centro

di Firenze, che fa capo al gruppo au-


striaco Gb Invest, attivo nei software
e hi-tech, che sta investendo nell’im-

mobiliare (nell’ultimo anno ha acqui-
sito il progetto di riconversione della

ex centrale Enel di Piombino e il %


della Finedil di Viareggio) e che vor-
rebbe trasformarlo in un resort di lus-

so. Si riorganizza la Unahotels del


gruppo Unipol, che ha messo in ven-
dita il cinque stelle Villa Le Maschere

in Mugello, e ora punta sugli affitti tu-


ristici con nuovi appartamenti Do-
mux Home in viale Matteotti a Firen-

ze. Fuori da Firenze, l’investimento


più rilevante è quello della famiglia
lucchese Marcucci che ha ristruttura-

to, con la progettazione dello studio


Archea, lo storico hotel Universo di
fronte al teatro del Giglio a Lucca: 

milioni di investimento,  camere, 


stelle superior col brand Marriott-Au-
tograph collection. Aprirà in giugno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marco Morino


I


n questo momento sembra che la


questione infrastrutture, in Tosca-


na, si riduca all’infinita battaglia
sulla nuova pista dell’aeroporto di

Firenze. Eppure ci sono anche altre


priorità, ma la bufera su Peretola ha
offuscato ogni cosa. Riassumiamo

brevemente i fatti: il  maggio 


il Tar accoglie il ricorso dei sette sin-
daci della Piana e Prato contro il por-

getto per la nuova pista dello scalo


fiorentino, annullando la Valutazio-
ne di impatto ambientale (Via). Il 

febbraio  il Consiglio di Stato re-


spinge il ricorso di Toscana Aeropor-
ti, la società di gestione aeroportuale

controllata dal gruppo argentino di


Eduardo Eurnekian e presieduta da
Marco Carrai,confermando l’annul-

lamento della Via. Risultato: tutto da


rifare, il progetto per l’amplimento
dell’aeroporto di Firenze torna al

punto di partenza.


Qualche giorno dopo la decisione
del Consiglio di Stato, il consiglio di

amministrazione di Toscana Aero-


porti, «nella piena consapevolezza
della necessità dell’aeroporto di Fi-

renze di dotarsi di una nuova pista e
di un nuovo terminal per rispondere

alle evidenti criticità infrastrutturali


dello scalo» delibera di «procedere
con gli atti necessari» a portare avan-

ti il porgetto per l’ampliamento del-


l’aeroporto. Il braccio di ferro conti-
nua. Di certo, qualunque sia la strada

scelta da Toscana Aeroporti e dalle


istituzioni, i tempi non saranno bre-
vi: serviranno almeno - anni per

far ripartire il progetto. Intanto Pisa


(anche lo scalo pisano è gestito da To-
scana Aeroporti) esulta: «Su Firenze

la partita è chiusa, ora investite sul


Galilei». Il presidente della Regione
Toscana, Enrico Rossi (Pd), lancia un

avvertimento: «Chi a Pisa esulta è ri-


masto indietro, da solo il Galilei non
tiene l’intero sviluppo della Toscana,

il traffico si sposterebbe a Bologna. A


chi brinda, dico: attenti, gli unici a
brindare senza lo sviluppo di Pereto-

la sarebbero i bolognesi».


In effetti, se si perderà ancora tem-
po, l’aeroporto di Firenze rischierà di

diventare quello di Bologna, il Gu-


glielmo Marconi, forte di più di  mi-
lioni di passeggeri nel . Con una

nuovissima monorotaia (il Marconi


Express) lo scalo è collegato in sette
minuti alla stazione centrale di Bolo-

gna e da lì in mezz’ora di treno ad alta
velocità col centro storico fiorentino:

si impiega molto meno rispetto al


tempo necessario a venire dall’aero-
porto di Pisa, mal collegato a Firenze.

L’interesse bolognese per l’asse tra i


due capoluoghi di Emilia-Romagna
e Toscana c’è. Lo ha confermato di re-

centemente il presidente del Marco-


ni: «È un’ipotesi verosimile e possibi-
le. Nel momento in cui Firenze sarà

pronta, possiamo iniziare a ragiona-


re, perché è chiaro che sono due aree
strettamente collegate tra loro ed en-

trambi gli scali sono quotati in Bor-


sa». Intanto però c’è il rischio che
Eurnekian disinvesta da Firenze.

Ma la Toscana non è solo l’aero-


porto di Firenze. Una buona notizia
arriva da un altro progetto infinto:

la strada Tirrenica Livorno-Civita-
vecchia. Il tratto in discussione è

quello tra Rosignano e il confine con


il Lazio, una dorsale fondamentale
anche per il rilancio economico del-

la Maremma, che da decenni soffre


di un gap infrastrutturale. L’inseri-
mento della strada Tirrenica nel de-

creto Milleproroghe ha dato una


spinta al progetto. La ministra delle
Infrastrutture, Paola De Micheli

(Pd), ha comunicato la volontà di


nominare un commissario per la
gestione dell’opera. Prosegue dun-

que l’iter per giungere a una super-


strada a quattro corsie, sicura, velo-
ce e senza pedaggio.

Restano altre criticità. La prima ri-


guarda il rappoddio e l’elettrificazio-
ne della ferrovia Empoli-Siena. Il ri-

lancio di questa tratta di soli  chilo-


metri resta di vitale importanza per
arrivare a collegare Siena a Firenze in

meno di un’ora. Una seconda criticità


riguarda il cantiere della Tav di Firen-
ze. A settembre  è stata costituita

la nuova società Infrarail Firenze (Ifr),


posseduta al % da Rete ferroviaria
italiana (gruppo Fs Italiane), che po-

trebbe subentrare a Nodavia al fine di


riavviare i lavori del passante ferro-
viario di Firenze. Sono attualmente in

corso interlocuzioni con i commissari
straordinari di Nodavia. Si è giunti al-

le fasi conclusive degli accordi, con la


possibilità di riavviare i cantieri - do-
po la necessaria project review - entro

la fine dell’anno. L’investimento per


il nodo Av di Firenze è di circa , mi-
liardi di euro, di cui circa la metà dedi-

cati al sottoattraversamento.


Intanto a Livorno il sindaco della
città, Luca Salvetti, chiede alla mini-

stra De Micheli certezze sulle opere


infrastrutturali necessarie all’ope-
ratività del porto e alla tenuta socio-

economica della città, a tre mesi dal-


la visita della rappresentante del go-
verno a Livorno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Infrastrutture. Caos sul progetto per la nuova pista di Peretola


L’aeroporto di Firenze rischia


di diventare quello di Bologna


Cantieri e
progetti.
In alto, il cosid-
detto buco dei
lavori dell’alta
velocità a Firenze.
Il cantiere
è stato più volte
fermato
e la costruzione
della stazione
progettata da
Jean Nouvel è
ferma da tempo

TOSCANA
AEROPORTI
Il presidente,
Marco Carrai

MINISTRO DEI
TRASPORTI
Paola De Micheli
(Pd)

4mila


Le camere aggiuntive


I progetti in corso alzano


l’offerta in Toscana


Alberghi a
Firenze.
Alcuni alberghi
oggetto di ristrut-
turazione a
Firenze. In alto, a
sinistra, la sala
brunch dell’hotel
Helvetia Bristol; a
destra, uno
scorcio dl Torna-
buoni. A sinistra,
la hall del
24hours
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