4 Martedì 3 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore
Primo Piano Coronavirus
LE AZIENDE
Moto in tenuta. In Italia il mercato delle due ruote, a
differenza di quello dell’auto, cresce anche a febbraio.
Confindustria Ancma ha reso noto che il mese scorso le
immatricolazioni di veicoli superiori a 50cc sono state
18.114, +11,8% rispetto al 2019
-80%
IL CALO DEI VIAGGI PER IL TEMPO LIBERO
Le punte di calo della domanda per i viaggi da tempo libero
superano quelle del settore business e arrivano all’80%
Vendite di auto in caduta (-9%),
tracollo in Lombardia e Veneto
Crisi di settore. L’effetto Coronavirus ha condizionato gli ultimi giorni del mese, la preoccupazione
è soprattutto per le prossime settimane: il % dei saloni di vendita registra cali di clienti e ordini
Filomena Greco
TORINO
L’Italia dell’auto segna il passo, con le
immatricolazioni nel mese di febbra-
io calate dell’,%. Da inizio anno le
vendite sono state ., il ,% in
meno rispetto ai volumi dello stesso
periodo del . L’effetto Coronavi-
rus ha condizionato gli ultimi giorni
del mese, ma la preoccupazione è so-
prattutto per le prossime settimane,
con un rallentamento degli ordinativi
e dell’afflusso nei saloni già evidente.
Dall’inchiesta congiunturale condot-
ta dal Centro Studi Promotor guidato
da Gian Primo Quagliano emerge, a
fine febbraio, che il % dei concessio-
nari dichiara un basso livello di af-
fluenza nei saloni di vendita mentre il
% dichiara anche un basso livello di
acquisizione di ordini.
Federauto, associazione a cui ade-
riscono i concessionari italiani, evi-
denzia l’indebolimento del canale
vendita ai privati, calato nel mese del
,%, a quota ,% sul venduto. «I ri-
flessi del coronavirus hanno un im-
patto evidente nell’andamento delle
immatricolazioni delle aree più diret-
tamente investite all’emergenza sani-
taria – rileva Federauto – con Lom-
bardia, Veneto ed Emilia-Romagna
che perdono rispettivamente il ,%,
il ,% e il ,%». Le difficoltà
emersa già le settimane scorse all’in-
terno della filiera produttiva dell’au-
tomotive, ora rischiano di riflettersi
sul mercato, in un contesto economi-
co già complesso per il settore a livello
europeo. «Ci auguriamo che a breve si
avvii un processo di normalizzazione
- sottolinea Paolo Scudieri a capo del-
l’Anfia, l’associazione delle imprese
della filiera – affinché tutte le imprese
del settore, a maggior ragione quelle
della filiera produttiva, possano con-
tenere le perdite e ritornare competi-
tive sui mercati internazionali».
Sul fronte delle alimentazioni, il ri-
sultato di febbraio evidenzia una ulte-
riore accelerazione nelle vendite dei
modelli elettrici e ibridi come rileva
l’Anfia: le autovetture ad alimentazio-
ne alternativa rappresentano il ,%
delle vendite totali in Italia, la quota
più alta da aprile , e crescono del
,% nel mese e del % nel bimestre.
Nel cumulato dei primi due mesi del
, le elettriche e le ibride ricarica-
bili crescono di quasi volte rispetto
allo stesso periodo del e a febbra-
io rappresentano il ,% dell’immatri-
colato mentre le ibride raggiungono
quota %. A livello europeo, l’ultima
indagine dell’Acea – l’associazione
dei costruttori di auto – sull’intero
ha rivelato da un lato il progres-
sivo calo delle motorizzazioni diesel,
-%, con la crescita delle registrazio-
ni delle auto a benzina (+%) e delle
auto ad alimentazione alternativa, su
del %. In linea generale le auto con
alimentazione alternativa hanno rap-
presentato l’anno scorso l’,% del
totale, con metà delle immatricola-
zioni assorbite dalle ibride e oltre il
% da elettriche e plug, in crescita ri-
spettivamente del e del ,%.
In questo contesto Fca perde terre-
no ma resiste rispetto all’andamento
del mercato e cala del ,%, del ,%
da inizio anno. Crescono nel mese, in
particolare, le vendite del brand Fiat
(+,%) e Lancia (+,%) mentre a feb-
braio segna il passo la famiglia delle
Jeep (-,%) e delle Alfa Romeo. Tra
gli altri costruttori europei da segna-
lare la tenuta di Volkswagen che au-
menta le immatricolazioni del ,%
grazie alle buone performance di tutti
i brand, da Volkswagen (+,%) a Sko-
da che registra il % delle immatrico-
lazioni in più sullo stesso mese del
. Vanno peggio del mercato le due
case francesi: Psa cede oltre il % dei
volumi così come Renault che segna
una frenata dell’,%. Ford cede il
,% mentre il Gruppo Toyota registra
un calo dell’%. Male anche i brand del
lusso con Bmw che cede oltre il %
dei volumi e Daimler che perde un ter-
zo delle vendite. Tra gli altri paesi eu-
ropei la Francia, che ha diffuso i dati
ieri, sembra essere stata meno colpita
rispetto all’Italia, con le immatricola-
zioni a febbraio calate del ,% a quota
. unità. Da inizio anno la frena-
ta in uno dei principali mercato per
l’auto in Europa è stata del ,%.
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LE IMPRESE
Al via nuove linee per produrre maschere Ffp
La Protezione civile ordina
oltre mila mascherine
e chiede aiuto alla Ue
Enrico Netti
«Stiamo lavorando ininterrottamen-
te e ci stiamo preparando ad aggiun-
gere altre tre linee di produzione per
fare fronte all’emergenza Covid-,
che ha moltiplicato per oltre volte
le normali richieste di maschere di
protezione biohazard» dice Massimo
Scagliarini, amministratore delegato
del Gruppo Gvs, multinazionale bo-
lognese che produce dispositivi di
protezione (Dpi). La capacità produt-
tiva mensile della società è di oltre un
milione di mascherine Ffp e di
mila mascherine del tipo Ffp
biohazard, quelle per i rischi biologi-
ci. Quest’ultimo è un modello testato
e certificato contro gli agenti patoge-
ni delle dimensioni di , micron.
Le nuove linee in fase di appronta-
mento sono nelle sedi Gvs di Bolo-
gna, in Romania e Cina e se non ci
saranno intoppi entreranno in pro-
duzione nell’arco di un mese.
Da parte sua Angelo Borrelli, ca-
po della Protezione civile, promette
l’acquisto di milioni di mascherine
e lanciato una richiesta d’aiuto al
Centro di coordinamento Ue. Se-
condo quanto risulta al Sole Ore
alle imprese italiane del settore sono
state richieste mila maschere
Ffp. Commesse che «hanno la
priorità assoluta rispetto a ogni altro
ordine ed è fatto divieto di esportare
Dpi senza previa autorizzazione
della protezione civile» si legge in
Gazzetta Ufficiale.
Allarme Dpi anche dai medici im-
pegnati nella “zona rossa”. «C’è gra-
ve carenza di mascherine Ffp e
Ffp, di tute e occhiali protettivi, di-
spositivi indispensabili per potere
visitare i pazienti in sicurezza» ha
detto venerdì scorso Filippo Anelli,
presidente della Federazione nazio-
nale degli Ordini dei medici
(Fnomceo) che ha raccolto numerose
testimonianze di colleghi a corto o
con Dpi non adatti a fronteggiare in
sicurezza il Covid-. Secondo Mas-
simo Vajani, presidente dell’Ordine
dei medici di Lodi, «i dottori hanno
a disposizione solo mascherine e
due camici a testa». Mascherine che
andrebbero cambiate almeno ogni
ore mentre il camice una volta al
giorno. «Siamo assolutamente sco-
perti - denuncia -. I Dpi ci sono stati
consegnati in misura molto ridotta».
«A febbraio sono arrivate ordini
pari a dieci volte la richiesta annuale
e le commesse dovrebbero essere
evase in un mese o prima» spiega
PierPaolo Zani, general manager
della Bls, Pmi leader nella sicurezza
per la protezione delle vie respirato-
rie, dove si lavora al massimo.
Al personale sanitario servono
inoltre occhiali protettivi e camici
impermeabili in tessuto non tessu-
to (Tnt). «Le nostre protezioni ven-
gono importate dalla Cina da una
fabbrica che ha ripreso a lavorare a
pieno ritmo a metà febbraio» ag-
giunge Scagliarini.
La produzione di maschere, oc-
chiali e tute per altro è legata al flus-
so di materie prime, alcune critiche”
come polimeri e tessuti filtranti
speciali per cui ad oggi non ci sono
problemi di approvvigionamento.
Tra gli addetti ai lavori non manca-
no gli interrogativi, per esempio, su
come gestire le forniture verso le
strutture sanitarie private come le
cliniche o l’industria. Perché i Dpi
come le mascherine Ffp e in pri-
mis sono nati per l’industria e ven-
gono impiegati nell’alimentare,
manifatturiero, chimico e farma-
ceutico. Per questo c’è chi si chiede
cosa accadrà all’industria se tutta la
produzione viene giustamente tra-
sferita alla Protezione civile.
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Fca
VARIAZIONE
2020
2019
-6,93%
Psa
VARIAZIONE
2020
2019
-12,65%
Volkswagen
VARIAZIONE
2020
2019
+4,42%
Renault
VARIAZIONE
2020
2019
-11,52%
Ford
VARIAZIONE
2020
2019
-6,12%
VARIAZIONE
2020
2019
-8,0%
Toyota Bmw
VARIAZIONE
2020
2019
-10,28%
Il mercato italiano. Dati febbraio 2020
Fonte: Unrae
La caduta delle vendite
20%
ALIMENTAZIONE
ALTERNATIVA
Le autovetture ad
alimentazione
alternativa
rappresentano il
20,4% delle
vendite totali in
Italia, la quota più
alta da aprile 2010,
e crescono del
51,5% nel mese
TURISMO
«Il business travel
è crollato del 75%»
Gattinoni: quasi azzerata
l’attività, troppi errori
nel gestire l’emergenza
«In anni di attività non ho mai visto
un disastro come questo, nemmeno
dopo l’ settembre - è la secca pre-
messa di Franco Gattinoni, presiden-
te del Gruppo Gattinoni, azienda di
turismo ed eventi con dipendenti
e attiva con un network di . agen-
zie di viaggio affiliate -. Non si vedono
gli attesi interventi straordinari men-
tre il business travel segna -%, quel-
lo legato al tempo libero -% e la si-
tuazione peggiora di ora in ora. Lavo-
riamo solo per riprogrammare gli iti-
nerari di chi deve rientrare in Italia.
Sono solo costi e nessun ricavo».
Questo il bollettino di guerra di Fran-
co Gattinoni, in prima linea contro il
Covid- che sta mettendo al tappeto
anche il turismo nel mondo.
Nello specifico il Covid- ha por-
tato allo stop di ben grandi eventi
commissionati al Gruppo da aziende
italiane ed estere in calendario tra
aprile e maggio. Qualche evento è sta-
to cancellato altri riprogrammati ma
non in Italia. Il timore dell’imprendi-
tore è che il Belpaese esca dal mirino
degli operatori stranieri e che all’este-
ro i turisti italiani non siano più gradi-
ti per quanto da sempre apprezzati
per le generose mance e come big
spender. «Facciamo presto per torna-
re al più presto alla normalità» esorta
l’imprenditore.
Certo non sono mancati errori ma-
croscopici nell’affrontare la crisi, sia
dal punto di vista politico che nella ge-
stione della comunicazione. «La crisi
portata dal virus è servita per alimen-
tare campagne politiche ed elettorali
- continua Gattinoni -. Le responsabi-
lità sono dei politici e dei media. Alcu-
ni servizi visti in tv hanno avuto effetti
devastanti. Inoltre ci sono stati errori
nella gestione della crisi da parte delle
autorità centrali e periferiche che si
sono mosse in ordine sparso e schizo-
frenico nel tentativo di fare lo scarica-
barile. Ignorando il danno che stava-
no facendo in termini di comunica-
zione interna che viene monitorata
all’estero». Un chiaro riferimento a
quei sindaci come, per esempio, quel-
lo di Ischia la cui ordinanza vietava lo
sbarco sull’isola ai turisti provenienti
dalla Lombardia e dal Veneto. Anche
se annullata in tempi rapidissimi il
contenuto dell’ordinanza e le conse-
guenti implicazioni ormai avevano
fatto il giro del mondo.
«Mi chiamano dall’estero pensan-
do che siamo tutti in isolamento, in
quarantena - racconta il presidente -.
Avremo un immenso danno reputa-
zionale per tutto l’anno e forse solo
nel vedremo un ritorno alla nor-
malità. Bisogna smettere di usare ter-
mini allarmistici e fare di tutto per
tornare alla normalità il più presto
possibile. Non siamo un paese in
quarantena».
Per quanto riguarda le misure
straordinarie adottate dal Governo
Franco Gattinoni è duro. «Mancano
degli interventi straordinari e come
misura di sostegno è stata data la
cassa integrazione in deroga, il prov-
vedimento più facile da adottare -
commenta -. Abbiamo invece biso-
gno di ritornare a un clima di fiducia
e di lavorare in modo coeso nel no-
stro paese».
L’imprenditore auspica il ritorno
a un clima positivo nel rispetto delle
indicazioni della comunità scientifi-
ca, irrinunciabile presupposto per il
rilancio del Belpaese sia a livello na-
zionale che internazionale. «L’Italia
è un paese normale come è sempre
stato e dovremmo iniziare a dare al-
l’interno messaggi univoci e non più
legati ai localismi».
—E.N.
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AUTOMOTIVE
La bolognese Marposs verso il fermo
Export in panne con i blocchi aerei
«Stop delle spedizioni
a causa delle compagnie
che cancellano i voli»
Ilaria Vesentini
Prima lo stop forzato, imposto dalle
autorità cinesi, dello stabilimento di
Nanchino, chiuso fino a metà feb-
braio in via precauzionale come
molte fabbriche locali. Poi il blocco
di manager e tecnici che viaggiano
per lavoro da e verso l’Asia. E ora il
rischio di una paralisi delle spedi-
zioni. Il gruppo bolognese Marposs,
leader mondiale nei sistemi di mi-
surazione, è da quasi due mesi che
si trova a fare i conti con gli effetti
del Covid- sulla gestione azienda-
le. Ma nelle ultime ore sta emergen-
do un problema finora sottovaluta-
to: la catena logistica a singhiozzo
con spedizioni ferme e ritardi, per-
ché i vettori aerei cancellano i voli e
i camion non partono per l’Europa
per evitare le quarantene. I divieti
decisi da alcune compagnie aeree,
infatti, non toccano solo i passegge-
ri, ma anche le merci e le - setti-
mane di trasporto via nave diventa-
no improponibili quando si lavora
in emergenza.
Le preoccupazioni iniziano a ser-
peggiare lungo tutta la via Emilia,
senza allarmismo – come è nel Dna
di questa terra reattiva e coesa – ma
con la consapevolezza che il record
di apertura ai mercati internazionali
che vanta il tessuto industriale della
regione rispetto al resto del Paese
può diventare ora un vulnus in più.
«Siamo una multinazionale presen-
te con sedi in Paesi, con .
dipendenti in giro per il mondo, di
cui in Cina, e che esporta ogni
anno dal al % del proprio fattu-
rato ( milioni di euro)», snoccio-
la i numeri l’HR manager di Mar-
poss, Nicola Scandola, per spiegare
l’assenza di confini geografici per il
business della multinazionale di
Bentivoglio, fornitore primario dei
maggiori costruttori mondiali di au-
tomotive, aerospace, biomedicale,
elettronica, tra strumenti di misura
di precisione e soluzioni per il con-
trollo dei processi e delle macchine.
«La situazione è in rapida evolu-
zione, ma nelle ultimissime ore –
spiega Scandola – siamo alle prese
con spedizioni ferme a causa delle
compagnie aeree che cancellano i
voli da e per l’Italia, con una forte
scarsità di tratte su Stati Uniti e Co-
rea. Mentre in Cina pare che la situa-
zione stia gradualmente tornando
alla normalità, sebbene siano ancora
pochi i vettori che ci collegano, trian-
golando con altri Paesi». Si stanno
fermando però anche i trasporti via
gomma verso l’Europa, Germania e
Francia in primis, perché gli autotra-
sportatori italiani vengono bloccati
e messi in quarantena. «Siamo alla
ricerca di alternative logistiche, che
si troveranno ma rischiano di incre-
mentare in modo significativo i co-
sti», sottolinea il direttore HR.
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Tour operator.
Franco Gattinoni,
presidente del
Gruppo Gattinoni,
tour operator con
30 sedi in Italia e
all’estero
Multinazionale.
Massimo
Scagliarini,
amministratore
delegato del
Gruppo Gvs,
multinazionale di
Bologna con
stabilimenti in
Italia, Regno
Unito, Brasile,
Usa, Cina,
Messico e
Romania
TRASPORTI
Rimborsi e voucher
estesi anche ai voli
Chi ha comprato biglietti
avrà protezione ampia
Iata: «Calo drammatico»
Maurizio Caprino
Giuseppe Latour
Tutti rimborsati i viaggiatori con bi-
glietti per aerei, treni, bus o navi nelle
zone coinvolte dall’emergenza: Ve-
neto, Emilia Romagna e Lombardia in
testa. Anche chi vi ha programmato
una trasferta, per concorsi ed eventi,
come concerti o gare sportive.
L’ultimo decreto legge prende una
decisione drastica sui viaggi colpiti
dal coronavirus. Punta sul rimborso
generalizzato, che tocca quindi anche
i biglietti aerei di molti grandi scali del
Nord, come i due aeroporti milanesi
(Malpensa e Linate), Bergamo e Vene-
zia. Mentre il trasporto ferroviario
aveva previsto forme di rimborso, po-
co si era mosso finora sugli aerei.
Un settore molto provato dall’evo-
luzione dell’emergenza: ieri la Iata,
l’associazione internazionale dei vet-
tori, ha denunciato il calo drammatico
delle prenotazioni. Chiedendo di
bloccare le regole sugli slot che im-
pongono l’operatività di almeno
l’% delle fasce orarie disponibili,
pena la perdita dei diritti nella stagio-
ne successiva. Iintanto, Ryanair ha
annunciato di ridurre i voli a corto
raggio (la maggior parte da e per l’Ita-
lia) del % dal marzo all’ aprile.
Il decreto prevede il rimborso o
l’emissione di un voucher da utilizza-
re entro un anno, per ogni tipo di viag-
gio, compresi quelli sui traghetti lacu-
stri e tutti i pacchetti turistici. Si potrà
rinunciare al viaggio senza perdere
quanto pagato, non solo se c’è impos-
sibilità assoluta (come la quarantena
o l’isolamento fiduciario) ma anche
nei viaggi programmati nelle aree di
contagio. Soprattutto quando la tra-
sferta fosse collegata alla partecipa-
zione a concorsi o eventi annullati.
Incrociando queste previsioni con
il Dpcm di domenica, viene fuori che
saranno colpiti tutti i viaggi verso Ve-
neto, Lombardia ed Emilia Romagna,
ai quali si aggiungono le provincie di
Pesaro-Urbino e Savona. Ma, data la
quantità di provvedimenti che si sus-
seguono, è bene attendere circolari
chiarificatrici dei ministeri compe-
tenti e dell’Enac. Tanto che fino a ieri
sera le compagnie aeree non avevano
ancora rilasciato dichiarazioni sul Dl.
Qualche chiarimento sarebbe ne-
cessario anche sulla data di acquisto
dei biglietti. Finora sono stati ritenuti
rimborsabili biglietti comprati prima
del febbraio, data di entrata in vigo-
re del Dl / che ha attivato lo sta-
to di emergenza. Chi ha comprato en-
tro quel termine e deve viaggiare fino
all’ marzo (data coperta dal Dpcm),
a questo punto, ha un rimborso assi-
curato. Il Dl di ieri sera, invece, sembra
non porre limiti sulla data di acquisto,
dal momento che fa riferimento a tutti
i contratti sottoscritti nel periodo di
emergenza.
Un’interpretazione confermata,
sia pure con prudenza, da Massimilia-
no Dona, presidente dell’Unione na-
zionale consumatori, consapevole del
momento difficile attraversato anche
dalle imprese che operano nei tra-
sporti e nei viaggi. Tanto che non criti-
ca il fatto che il Dl preveda l’alternativa
del voucher al rimborso, che pure
spetterebbe al cliente per come la nor-
ma è costruita. Dona è contro que-
st’alternativa per i pacchetti turistici,
perché non è frequente che un consu-
matore ne acquisti più di uno nel giro
di un anno: «Il Governo temeva san-
zioni Ue per aiuti di Stato ai tour ope-
rator, ma ci sarebbero stati altri modi
per risolvere il problema».
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